Calciopoli è solo un alibi

andrea johnIl 2006, come sappiamo, è stato lo spartiacque tra la Juventus vincente e quella che da quell’anno in avanti, purtroppo, ci siamo abituati a vedere. Sulla prima voglio solo ricordare che quella squadra e, soprattutto i suoi dirigenti, erano presi come punto di riferimento dai maggiori club europei…
Dopo lo scontato (checché ne dica Cobolli) ritorno dalla serie cadetta, grazie allo zoccolo duro lasciato in eredità dalla Triade, e scampato alla falcidia del nuovo corso, la squadra è riuscita ad ottenere un piazzamento utile per l’accesso alla Champions, nonostante “l’apporto” di Tiago, Almiron, Andrade e Grygera e la presenza sulla panchina un allenatore inadeguato come Ranieri.
Sicuramente il raggiungimento di quel risultato ha illuso il nuovo corso dirigenziale sul fatto di avere un organico sufficientemente competitivo sia sui campi italiani, sia su quelli internazionali. Abbiamo invece constatato come già dal primo anno post-farsopoli siano stati sperperati milioni di Euro per l’acquisto di giocatori mediocri, che non hanno permesso alla squadra di compiere il salto di qualità sperato per consentirle di tornare competitiva come quella guidata da Capello, senza tra l’altro pensare a sostituire giocatori dalla carta d’identità ingiallita. Mi riferisco a Del Piero, Nedved, Trezeguet e Camoranesi, che erano ormai gli ultimi baluardi di un Team vincente.
La mancanza di stoffa dei dirigenti, combinata con il disinteresse atavico della proprietà, ha dato luogo negli anni successivi al processo di “provincializzazione della Juventus F.C. s.p.a., 'evoluzione' che ha raggiunto il culmine nelle ultime due stagioni con il conseguimento, per ben due volte, del “brillantissimo” settimo posto, laddove il Napoli (salito in serie A insieme alla Juve) ha lottato per lo scudetto sino a poche giornate dalla fine dell'ultimo campionato. Per raggiungere questi eccezionali traguardi non si è badato a spese: i vari Poulsen, Amauri, Knezevic, Felipe Melo, Diego, fino agli ultimi Traoré, Martinez, Motta, Pepe, Aquilani e compagnia rappresentano le pietre miliari del famoso “projettò” che oggi possiamo denominare senza ombra di smentita ”fallimentò”.
Nel corso degli anni, disastro dopo disastro, siamo stati abituati a sentire come giustificazione che si veniva da uno tsunami e pertanto servivano tempo e pazienza, dopo che Blanc aveva sbandierato ai quattro venti la certezza che saremmo tornati vincenti entro cinque anni.
Tutto quanto sopra detto ha un comune denominatore: LA PROPRIETA’ nella persona di J.Elkann, lestissimo a scaricare al primo refolo, con una rapidità quantomeno sospetta, quella che si era dimostrata, nel corso degli anni, una dirigenza capace, competente e lungimirante.
Vogliamo solo ricordare che il nonno dell’algido rampollo di casa Agnelli, nel 1991 dopo lo sciagurato anno di calcio champagne di Maifredi e Montezemolo, lasciò, almeno metaforicamente, la forma dei propri scarponcini sul posteriore dell’attuale presidente della Ferrari, mentre allo stato attuale, dopo l’ultimo desolante fallimento, non viene neanche presa in considerazione l’ipotesi di allontanare gli artefici principali degli ultimi risultati, che rispondono ai nomi di Marotta e Paratici.
A questo punto è d’obbligo porsi alcune domande:
a) Quali sono il ruolo e il potere reale di Andrea Agnelli nella Juventus,considerando che Marotta e Paratici, oltre a Del Neri, erano già stati messi sotto contratto al momento del suo insediamento?
b) Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo piano programmatico di John Elkann che prevede altri tre anni di attesa per riportare la Juve dove l’ha trovata nel 2006?
c) Quando si finirà di addossare all'allenatore responsabilità che sono anche della proprietà e dei dirigenti di turno?
d) Quando la proprietà reciterà un mea culpa su Farsopoli e smetterà di utilizzare quest’ultima come alibi alle proprie mancanze?
e) Quando la proprietà deciderà di rispondere al fango che sulla Juve a turno lanciano a casaccio la maggior parte dei media e dirigenti assortiti (i Moratti e i De Laurentiis sono un classico, ma ad applaudire una serie A senza Juve sono arrivati, trafelati, anche Zamparini e Preziosi, quest'ultimo senza specifica cognizione di causa, visto che quell'anno ci faceva buona compagnia nella serie cadetta)?
f) Quando la proprietà deciderà di utilizzare il proprio potere politico-finanziario a vantaggio della Juve?

Sono queste le risposte che noi tifosi dobbiamo richiedere con forza e determinazione. Se non ci verranno date dovremo fare di tutto affinché i poco appassionati eredi dell’AVVOCATO e del DOTTORE siano indotti a farsi da parte e magari a vendere al Murdoch di turno.
Difficilmente chi verrà dopo di loro potrà far peggio.