Voglio tornare a rubare

andreaOnorevole Presidente,
Le scrivo perché sono convinto che Ella, come me, sia profondamente innamorato della Juventus e mi rifiuto di pensare che possa essere soddisfatto del lavoro svolto in questo Suo primo anno da Presidente e, al contrario, sia animato da grande spirito di rivalsa.
Una serie infinita di timori, però, mi assale negli ultimi mesi : la Juventus esiste? Il mio eterno amore per i colori bianconeri ha ancora un senso?
Questi timori non sono legati agli attuali risultati sportivi, ma trovano la loro ragion d’essere nell’atteggiamento che attanaglia ogni singolo soggetto dimorante, dal 2006, in Corso Galileo Ferraris, che si potrebbe definire, senza timore di essere smentiti, rispettoso delle regole sportive.
Veda, Presidente, tra poco più di un mese festeggerò i miei primi 40 anni e ben 30 li ho trascorsi amando la Juventus, ed aspettando ogni santo lunedì per sentirmi dire da tutti, già dal primo mattino, la più bella frase che un vero tifoso JUVENTINO vorrebbe sentirsi dire appena sveglio: "LADRI, AVETE RUBATO". Sono sempre stato convinto che il giorno in cui nessuno avesse più proferito tale splendida frase la Juventus non sarebbe più esistita.
La Juventus, caro Presidente, è, da sempre, la squadra dei ladri, dei gobbi e degli Agnelli.
Le tre condizioni sono sinallagmatiche e conseguentemente inscindibili.
Stranamente dal 2006 tutto sembra essere finito e come tifosi bianconeri siamo stati costretti ad ascoltare frasi vagamente decoubertiniane e, detto francamente, politicamente corrette.
E’ questo il grande problema che ha portato alla contestazione, sul WEB prima ed allo stadio poi.
Il tifoso juventino è in via d’estinzione perché non si sente più ladro e gobbo. La rabbia e l’odio dei tifosi bianconeri sono dettati dal pietismo che devono affrontare e subire ogni mattina in ufficio, a scuola e/o in fabbrica. A partire dal 2006 Buffon per tutti i tifosi dell’Inter è un grandissimo portiere e la nuova dirigenza juventina è sulla buona strada per costruire un grande futuro. Peccato che il tutto venga condito da quel sorrisino dell’ebete convinto dell’esatto contrario e, purtroppo, questa volta l’ebete ha ragione perché non esiste peggior condanna dell’anonimato mediocre.
Viene seriamente voglia di smettere di amare perché hanno ucciso la tua amante e, come tutti i vedovi affranti dal dolore, sedersi a vedere qualche vecchia foto per vivere nel dolce ricordo del passato.
Ella, presidente ha l’occasione, dunque, di salvare un nuovo Lazzaro e la strada, mi creda, è UNICA: riporti la Juventus a rubare. Milioni di uomini e donne attendono il lieto evento.

Con stima

Antonio Molentino.