Juventus-Inter e la telecronaca di Recalcati su Mediaset

calciotvMediaset Premium offre da diversi anni la possibilità di seguire le partite di Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio e Napoli con la telecronaca di commentatori di parte, veri e propri tifosi che dovrebbero, oltre ad incarnare appieno la passionalità con cui ogni tifoso segue la partita della propria squadra del cuore anche strappare qualche sorriso e apprezzamento di chi ascolta con diverse soluzioni: chiamando spesso i giocatori con soprannomi più o meno stravaganti, esaltandoli a tal punto da farli apparire sempre e comunque i migliori al mondo, facendo anche qualche battuta ironica sui rivali, a patto di non trascendere nella volgarità e nell'insulto dell'avversario. Durante l'ultimo Juventus-Inter il telecronista "fazioso" di fede nerazzurra Christian Recalcati si è reso protagonista, in diversi tratti della gara, di una telecronaca poco professionale, di cattivo gusto e per nulla rispettosa dei giocatori della Juventus e dei suoi tifosi. Grazie a questo video quanti non hanno visto la partita con il commento di Recalcati (spero la quasi totalità del popolo bianconero abbonato a Mediaset) possono notare un atteggiamento davvero poco consono a chi sta commentando una partita per un'emittente così importante e seguita come Mediaset, estrapolando diverse frasi che meriterebbero le scuse da parte di questo giornalista. Nei minuti successivi al gol di Matri, il pubblico dell'Olimpico si lascia andare al classicissimo "Chi non salta nerazzurro è", che viene subito bollato da Recalcati con un "Manco avessero vinto la Coppa del Mondo": davvero difficile capire come si permetta di criticare i tifosi che, allo stadio, esprimono tutta la loro gioia per un gol segnato ad una rivale storica, attraverso un coro così semplice e per nulla offensivo. Al minuto 1.42 sentiamo la seguente frase: "La Juve gioca undici uomini nella propria metà campo, squadra provinciale la Juventus". A parte l'italiano altamente rivedibile, vorrei ricordare al signor Recalcati come l'Inter abbia conquistato l'accesso alla finale dell'ultima Champions League al Camp Nou di Barcellona: con 90 minuti di catenaccio puro, degni della migliore tradizione italiana, con 10 uomini dietro la riga del pallone, con Eto'o a fare il terzino sinistro e con un possesso palla nettamente a favore dei catalani. Dubito che in quella circostanza Recalcati abbia definito l'Inter squadra provinciale, considerando anche il grande orgoglio che esibisce nelle trasmissioni in cui interviene, quando parla delle "vittorie" dell'Inter di Mourinho. Continuando la nostra analisi possiamo sentire: "Siete un gruppo di pagliacci" dopo una punizione fischiata per fallo di J. Zanetti nei confronti di Chiellini. Oltre a non capire nei confronti di chi tale epiteto venga indirizzato, con fatica si riesce a vedere chi, tra gli uomini in campo, abbia il naso rosso, le scarpe grandi e una parrucca in testa, tratti che avrebbero fatto riconoscere subito la presenza dei clown: ci sono invece ventidue giocatori professionisti più tre ufficiali di gara che meritebbero essere trattati e giudicati come tali. Da querela immediata invece l'"asnun" (che in dialetto lombardo vuol dire 'asinone') con cui viene etichettato il giovane Sorensen, reo di aver spostato il punto di battuta della punizione per il fallo sopra descrittto, in avanti di "70 metri"; e anche "il giocatore più scarso che abbia mai avuto la primavera dell'Inter" usato nei confronti di Bonucci. L'ex-difensore del Bari può non avere la classe di gente come Nesta, Puyol o Terry, ma a 23 anni appare destinato ad una carriera decisamente migliore rispetto a Martins, Beati, Eliakwu, tanto per citare tre giocatori della primavera nerazzurra finiti nel dimenticatoio. Si prosegue poi con un "Ma fanno schifo questi" dopo un tiro di Aquilani alto sopra la traversa: dire che qualcuno faccia "schifo" penso sia uno degli insulti peggiori che possa essere rivolto ad un'altra persona, non solo in ambito sportivo, ma nella vita di tutti i giorni: per questo ritengo inutile commentare oltre questa frase, che da sola costituirebbe un ottimo pretesto per far scattare una querela da parte della Juventus fc. Infine, per ben due volte in un colpo solo, la Juventus viene definita "squadra ridicola", più precisamente quando Recalcati dice: "L'anno scorso abbiamo perso contro una squadra più ridicola di questa". La parola "ridicola", nella lingua italiana, ha una doppia accezione: si definisce così una persona che muove il riso perché goffa, strana o grottesca oppure una persona o una cosa da non prendere in considerazione perché scarsa o inadeguata. Facendo riferimento alla seconda accezione che, come la prima, può essere trovata in qualsiasi vocabolario, possiamo considerare la telecronaca di Christian Recalcati assolutamente ridicola, proprio perché scarsa e inadeguata allo spettacolo offerto dai ventidue in campo domenica sera, ed in particolar modo dagli undici bianconeri. E' importante sottolineare questo episodio poco piacevole perché le parole sono importanti e vanno pesate, specie quando la cassa di risonanza è costituita da alcuni milioni di spettatori, ai quali spesso viene ribadito che lo sport dovrebbe "insegnare" valori, ivi compresi sportività e cultura della sconfitta. Per questo motivo speriamo che Mediaset in futuro controlli che Recalcati e gli altri cronisti mantengano quantomeno un accettabile livello di professionalità, educazione e buon gusto.