Inglorious Bastards

stiglizFacciamo insieme un bel respiro profondo. Fare del sarcasmo sull'arrivo di Luca Toni alla Juve renderebbe assai deboli alcune certezze che, francamente, soprattutto post-respiro, deboli non sono. Anzi.
Basti pensare alla versione denutrita di Amauri vista giovedì dopo il bastardissimo infortunio di Quagliarella: un ormai ex attaccante che, con in faccia quel colore intorno ai 570 nanometri dello spettro visibile, è entrato di prepotenza tra i desideri inconfessati di ogni necroforo torinese indietro con l'affitto. Alla faccia di quanto è costato, lo sappiamo e lo vediamo tutti. Hai voglia a dire che rientrava da un infortunio, che lì, che là. Sono due anni che Amauri è questo qui. Adiòs.
Di quello sempre rotto dopo le vacanze, estive o natalizie non importa, è inutile parlare. Di quell'altro "sempresialodàto" parlano già in troppi, che a forza di parlarne sembriamo tanti piccoli Marotta prima dell'intervento all'occhio sinistro. Applaudiamo e osanniamo quello di oggi, senza renderci conto del fatto che, mentre lo facciamo, stiamo guardando quello degli anni passati. Il che ci sta, vista la grandezza indiscutibile del totem e dei suoi prodigi, ma insomma...
Abbiamo concesso ad Andrea Agnelli un credito magari esagerato, o magari no, visto da dove arrivavamo, dopo il 2006, in termini di leadership societaria. Ma, perlomeno sui valori che non costano un euro, e che erano andati smarriti pure quelli insieme ai tanti campioni da Ibrahimovic in giù, il lavoro è stato immane e innegabile. Certo, siamo ancora all'inizio, e di sola mentalità non si campa. Ma, ad onor del vero, i soldi per comprare Dzeko e Bale non li hanno buttati alle ortiche né lui né Marotta. Anche questo, dopo un bel respiro profondo, lo sappiamo bene tutti. Oggi si devono fare nuovamente le nozze coi fichi secchi, come disse l'Avvocato nel 1994, ma subito dopo Calciopoli i soldi per un menu più che succulento ci sarebbero stati eccome. Peccato che se li siano spesi (male) i parenti, e agli sposi cazzi loro.
Se proprio dobbiamo sparare su Marotta, per condivisione delle cariche una sorta di lato A di Blanc, per lui sarebbe l'ora di ispirarsi senza pudore a Luciano Moggi. L'ex dg della Juve non perde occasione per dire una cazzata sul passaporto di Recoba? Lo copi, Marotta, discettando a vanvera sulla giocabilità della Wii rispetto alla Xbox o su dove si possa mangiare una pizza decente a Varazze. Insomma, se proprio muore dalla voglia di parlare, lo faccia su tutto quanto gli passi per la testa, ma non sul mercato della Juve.
E copi da Moggi anche nell'uso della scure verso i tesserati ingestibili. Felipe Melo la sua occasione l'aveva avuta, dopo un anno di reiterate stupidaggini dannose per la Juve oltre che per se stesso. Ora, siccome al quindicesimo minuto della prima partita dopo due settimane rigeneratrici di vacanza trascorse in Brasile senza "saudade", non ha trovato di meglio da fare che sferrare un calcio in faccia a un avversario, lo si tratti come merita. Da grande appassionato di social network qual è il brasiliano (non di rado affida le sue esternazioni a Twitter), la società non ha che da proporgli due soluzioni. La prima, facendolo contattare via web: Ciao Felipe, hai 1 richiesta di amicizia. Firmato il sergente Hugo Stiglitz.
La seconda, facendo cassa per rinforzare la squadra. Ma sul serio.