Mencucci chiede pene severe. Solo per gli altri

stadio''Punite la Juve o saltano tutte le regole'', così si è espresso l'ad viola Sandro Mencucci, scandalizzato dagli accadimenti di sabato sera quando, nel settore dei tifosi fiorentini, per qualche momento si sono vissuti attimi di tensione. Siamo completamente d'accordo: da condannare senza attenuanti il lancio di petardi e il ferimento di due tifosi viola, come giusto è indagare e colpire i responsabili materiali dei fatti.
Sono cose che in uno stadio non dovrebbero accadere e siamo qui a ripeterlo per l'ennesima volta.
Ma che Mencucci venga a farci la morale, minacciando di far saltare tutte le regole (quali poi? Lasciare che i suoi tifosi circolino a briglie sciolte per l'Italia?) e chiedere che la Juventus venga costretta a giocare "qualche partita a porte chiuse" sinceramente è un concetto che oltrepassa il ridicolo.
Da come si esprime Mencucci, c'è il sospetto che voglia attaccare le istituzioni in merito alla tessera del tifoso, argomento che il mondo ultras ancora si rifiuta di metabolizzare, e lo stesso intervento del capo del Collettivo Autonomo Viola, il quale con enfasi descrive gli "attimi di paura vissuti dai più giovani", sembra voler far intendere che la protesta sia indirizzata in quella direzione.
Quanto ai fatti, Juve-Fiorentina non è mai stata una partita normale, almeno dagli anni Ottanta, e se sabato è successo qualcosa il signor Mencucci dovrebbe prima di tutto chiedere spiegazioni all'osservatorio del CASMS che, non si sa con quale scellerato criterio, ha consentito ai tifosi viola di presenziare ad un appuntamento tradizionalmente caldo, reso addirittura incandescente dai fatti accaduti la scorsa stagione (ma forse Mencucci non li sa o, molto più probabilmente, non gliene frega niente), quando un gruppo di tifosi viola freschi di gemellaggio con quelli del Liverpool (gemellaggio poi saltato in seguito alla scoperta da parte dei capi della Kop del reale motivo per il quale era stata proposta la cosa) si presentò a Torino indossando magliette rosse che richiamavano la strage dell'Heysel con la scritta MENO 39 in bella evidenza.
Quanto all'accompagnare il lancio dei petardi con un "oooohhh" come "si fa per i rigori", ritorniamo all'iniziativa delle magliette "celebrative" della tragedia di Bruxelles, che aveva come simpatica "integrazione" la conta "come si fa con il bestiame" da 1 a 39, con successivo applauso finale, ovviamente di scherno.
Di tutto questo si rese responsabile la tifoseria viola, ma nessuno si scandalizzò, nonostante i blog e i siti di tifosi juventini avessero provato invano a chiedere giustizia e, fatta eccezione per l'esibizione delle famigerate t-shirt, guarda caso proprio sabato scorso dal settore viola sono riecheggiati gli stessi cori di dileggio nei confronti dei caduti dell'Heysel e del povero Scirea, nonché i soliti motivetti di scherno sulla disavventura di Pessotto.
Quindi, ognuno abbia il coraggio di prendersi le proprie responsabilità, invece di pretendere che in casa d'altri venga fatta pulizia mentre in casa propria si continua a nascondere la polvere sotto i tappeti.
E a proposito di "clima premeditato", beh, che coraggio, Mencucci!
Chi scrive è stato a Firenze, da tifoso juventino e, pur avendo vissuto il match dalla tribuna sono stato testimone di situazioni simili a baruffe medievali, nel senso meno civile del termine.
E tralascio di descrivere l'accoglienza riservata dai fiorentini a chi in quella giornata indossa vessilli bianconeri nel tragitto fra la stazione ferroviaria e lo stadio, e nemmeno voglio ricordare i tanti "memorabili attestati di benvenuto" (si fa per dire...) rivolti alla Juventus intesa come squadra e società.
In relazione a tutto ciò, non posso non stigmatizzare le dichiarazioni "distensive" rilasciate nell'immediata vigilia dal sindaco fiorentino Renzi, enfant prodige della politica con grandi ambizioni ma evidentemente dalle strettissime vedute.
Non si può che definire in questo modo un personaggio che trascura la delicatezza dell'argomento "rivalità-Juve-Fiorentina" e scivola nel populismo più retorico con quelle dichiarazioni da bar dello sport (per la serie: un altro che sale sul carrozzone) sulla "squadretta con le strisce bianconere" che "ci ha sempre derubati".
Tornando a Mencucci, a proposito di "rispetto delle regole" e "punizioni esemplari", dimentica di parlare di una tifoseria alla quale in questi anni non hanno mai fatto mancare nulla in quanto a "punizioni esemplari": prima tifoseria squalificata per (presunto) razzismo, tifoseria (e non parlo solo della frangia ultras), attaccata negli autogrill solo per il fatto di essere juventina (i casi Sandri e Bagnaresi, entrambi legati ad assalti a tifosi juventini).
Concludo solo rammentando al giustizialista Mencucci che la tifoseria per la quale invoca condanna esemplare è la stessa che qualche anno fa si rese protagonista di un episodio inedito per il campionato italiano: la denuncia spontanea di un lanciatore di petardi, compiuta dai vicini di posto del responsabile del censurabile gesto.
A Firenze non ci risulta sia mai avvenuto nulla di simile.
Ma ovviamente di tutto questo l'amministratore delegato viola non parla, lui deve tutelare "una tifoseria, quella viola, che rispetta le regole".
Come la tifoseria viola rispetti regole e persone, è sotto gli occhi di tutti, da anni.