La Juve non è in vendita 2

(però nun c’è trippa pe’ gatti)

La precedente lettera inviataci dal nostro lettore Giorgio, che firma i suoi articoli con il nick “Il Martinello, e pubblicata sul nostro sito è stata ripresa e discussa sui tre forum juventini j1897.com, VecchiaSignora.com e GiulemanidallaJuve.com. Giorgio ha seguito le discussioni sviluppate sui tre forum e ci ha inviato le sue conseguenti considerazioni che, volentieri, pubblichiamo.


Cari amici juventini,
con soddisfazione ho preso atto dell’interesse con il quale avete accolto il mio articolo e avete contribuito alla discussione che è stata sempre condotta con civiltà, competenza e sano spirito combattivo. Quindi ringrazio tutti indistintamente e soprattutto la redazione dello Ju29ro Team che si è fatta carico di darmi voce. Comunque mi sembra doveroso non sottrarmi alle domande più significative di chi, dopo avermi letto, ha ritenuto opportuno esternare qualche perplessità.

Innanzi tutto cercherò di rispondere a quelli che mi hanno fatto notare come questa proprietà qualcosa di buono l’ha fatta. In particolare è riuscita a convincere i nostri campioni più importanti a restare e, se hanno accettato, costoro lo hanno fatto perché hanno creduto nel progetto di cui sicuramente sono stati fatti partecipi e che mal si concilia con l’”allucinante” quadro da me prospettato.
Per me i motivi che li hanno convinti a restare sono molto più prosaici. Trezeguet e Camoranesi sono rimasti alla Juve perché non hanno ricevuto proposte economiche più vantaggiose di quelle previste nei contratti già da loro sottoscritti e quindi vincolanti, fino alla scadenza, anche per la società. Era nel loro diritto e quindi nulla da eccepire ma non andrei oltre. Del Piero e Buffon, invece, sono rimasti perché, per la Juventus SpA, sono paragonabili a due rami d’azienda strategici per cui non potevano essere dismessi senza compromettere tutto l’impianto economico e produttivo della società.
Quindi sulla loro condivisione del progetto non mi illuderei tanto in quanto probabilmente nei loro confronti è stato adottato un trattamento di particolare riguardo con accordi sottostanti tutti da scoprire. L’unico nei confronti del quale mi sento di esprimere un po’ di riconoscenza è Nedved. Infatti il ceco è un romanticone e, se è vero che ha rifiutato l’Inter, evidentemente non ha dimenticato il significato della parola decenza che, invece, chi ce lo voleva portare via non ha mai conosciuto.
Naturalmente noi tifosi non possiamo che essere felici delle loro scelte (e mi riferisco a tutti e cinque quelli che ho sopra nominato), ma penso, lo saremo ancora di più se dimostreranno con i fatti di essere degni non solo delle laute prebende elargite loro dalla società ma anche del nostro affetto.

Proseguendo nelle mie risposte, vorrei citare BrianzaBiancoNera che dal forum di Vecchia Signora.com mi (ci) dice. “ LA JUVE DEVE SPARIRE …..teoria ben costruita e quasi perfettamente circostanziata….di sicuro tutto quello che è stato detto e fatto contro la Juve in questi ultimi anni tende ad avallare questa supposizione….e il sospetto che l’autore (N.d.A. cioè il sottoscritto) da per certezza assoluta ….direi quasi dogmatica… è venuto a tutti noi. Solo che prima di accettare totalmente questa teoria mi vengono in mente molte domande alle quali non so dare risposta, innanzi tutto: a chi giova tutto questo?......può una squadra di calcio influire cosi pesantemente sugli equilibri economici e politici di un intero paese?....siamo così sicuri che il sistema calcio nel suo complesso abbia davvero interesse a cancellare per sempre una squadra come la Juventus? ….qualcuno pensa veramente che 14 milioni di tifosi siano pronti a darsi anima, cuore e portafoglio ad un’altra squadra…… ed infine l’interrogativo più inquietante, l’autore del pezzo è solo un tifoso molto pessimista, oppure conosce fatti e circostanza a noi ignote?”

Cominciamo dall’interrogativo più inquietante. Quando ho trasmesso il mio articolo alla redazione di Ju29ro.com, l’ho corredato con la mie credenziali e i miei dati identificativi proprio perché fosse chiaro e dimostrabile che non stavo facendo il portavoce di nessuno. Non sono depositario di nessuna verità ne ho la pretesa di divulgarla. Le mie sono solo riflessioni e deduzioni e l’averle esposte in un certo modo per renderle discorsive possono aver fatto pensare che le volessi far passare come verità dogmatiche. Sono solo le mie verità. Mi sono limitato a fare 2 + 2 uguale a 4 e non è colpa mia se la matematica, come è noto, non è una opinione. Bando agli scherzi, non sono nemmeno un tifoso pessimista tanto è vero che sono un acceso sostenitore di Bertinetti e Belviso (sigla identificativa BE &.BE.) proprio perché non sono rassegnato e sto cercando, nel mio piccolo e in attesa di buone notizie da Bruxelles, di mantenere accesa e viva la fiammella della speranza per un migliore domani coinvolgendo i tifosi juventini in discussioni possibilmente non banali e scontate.

Per quanto riguarda le altre domande dell’amico BrianzaBiancoNera rispondo con l’aiuto di Lothar, un’altro juventino vero che dal Forum di Giulemanidallajuve.com scrive: ” Articolo che ben rappresenta la grottesca situazione di stallo che attanaglia questa bandiera. La Juventus è di fatto prigioniera. Prigioniera di un sistema corrotto e distorto che ne ha determinato l’attuale basso profilo sportivo. Una pilotata e deliberata imposizione verso un ingiustificato declino che è stato indotto da forze esterne che con lo sport non hanno nulla a che fare. È prigioniera di quei loschi personaggi e lobby politico-economiche che occupano i famosi salotti buoni e che ne ha determinato l’attuale misero destino. La Juventus ha un potenziale enorme, inimmaginabile ed è proprio questo immenso potenziale che spaventa i nostri aguzzini e li obbliga a tenerci al guinzaglio, in catene. Immaginate un potenziale del genere gestito finalmente al massimo dell’efficienza da soggetti economici in grado di investire e ricavarne professionalmente il meglio per esaltarne l’immagine, seguito, profitti, organizzazione e risultati sportivi. Una potenza senza uguali, non più manovrabile verso il basso come lo è invece ora. Per questo viene forzatamente mantenuta in questo limbo di impotenza e disorganizzazione. C’è solo un rimedio: liberare il prigioniero, costi quel che costi. Liberare finalmente la bandiera dai troppi oppressori”.

Lothar ha perfettamente interpretato il mio punto di vista, l’ha puntualizzato e spero chiarito per tutti. La Juventus fa paura all’establishement del calcio italiano per cui non deve cadere nelle mani di una proprietà disposta e disponibile a rilanciarla. Infatti un simile accadimento vanificherebbe “farsopoli”, cioè tutta la messa in scena con la quale, invece, qualcuno si era ripromesso di eliminarla. Ed è allucinante (come qualcuno ha detto) che l’attuale proprietà dia l’impressione di prestarsi alla realizzazione di questo progetto.
Caro Brianza, il fatto che il sistema calcio per ora si sia limitato a ridimensionarci non ci deve proprio tranquillizzare. Non passa giorno che non si parli della Juventus e sempre in termini negativi per cui l’opera d’annientamento prosegue con più circospezione ma con la stessa determinazione. Sta a noi tifosi opporci con tutta la forza che, non so per quanto tempo ancora, ci viene dai numeri.
Dobbiamo dimostrare che 14 milioni di tifosi non sono manovrabili e sono duri a morire. E questo lo deve sapere anche la così detta PROPRIETÀ. Comunque spero converrai su una circostanza. Ammettiamo pure che le mie siano solo farneticazioni e che la proprietà sia impegnatissima nel rilanciare la nostra Juventus.
Non credi sia avvilente per noi tifosi dover costatare come l’attuale confusa e deprecabile situazione della società e della squadra scaturisca dalla scarsa dimestichezza di chi è chiamato a decidere sulle problematiche da affrontare e dalla apparente mancanza di volontà di rimediare alla situazione di stallo che si è creata? C’è chi ci vuole distogliere dai veri problemi che la squadra deve affrontare sbandierando risultati insperati, ottenuti solo per merito dei giocatori scesi in campo ma che, però, non si sa ancora bene se e quanto siano effimeri e quindi adeguati alle aspettative.
Si pensa al mercato di giugno senza considerare che la squadra va rinforzata da subito se vuole avere la concreta possibilità di classificarsi entro le prime quattro e partecipare alla prossima Champions Legue. Ma tutto sembra congelato in attesa di risolvere non si capisce bene quali problemi. Guarda caso, ho letto sul Corriere della Sera una intervista nella quale Briatore spiega che, nella gestione di una squadra di calcio, è necessario coinvolgere il maggior numero di soggetti disposti a dividersi i costi e i rischi degli investimenti. All’ingegner Elkann vorrei dire che non sarebbe un disonore adottare lo schema Briatore anche se lui lo ha già bocciato quando gli è stato, probabilmente, proposto da Giraudo.
Invece, allo stato dei fatti, la SpA Juventus e la squadra sono avvolte nel mistero e non si riesce a capire quale sia la strategia perseguita dalla proprietà. I soldi ci sono o non ci sono? E se ci sono perché non si spendono? E se non ci sono perché non si fa qualcosa per trovarli? C’è qualcuno disposto a subentrare o ad affiancare l’attuale proprietà nella gestione della Juventus? E se c’è, cosa si aspetta per concludere l’accordo? E se non c’è, perché non lo si cerca?

A fronte di una simile nebulosa realtà, secondo me, non si può essere attendisti e buonisti. Mi rendo conto che la Juventus è una società quotata in borsa per cui le scelte e le decisioni strategiche vanno ponderate e analizzate nel massimo riserbo. Senza contare che una organizzazione come la IFIL/FIAT è troppo burocratizzata per poter decidere in tempi brevi. Però vorrei far notare che ormai i tempi si stanno allungando e non si riesce a vedere nessuna luce in fondo al tunnel. Io sono il primo ad augurarmi di aver farneticato ma, prima di ammetterlo, aspetto i fatti. Per ora non passa giorno che da qualche schermo televisivo o dalle pagine di qualche giornale non si rimpianga il mancato annientamento della Juventus dal panorama calcistico italiano o non lo si auspichi per il futuro. E la nostra proprietà non da segni di vita, mai che qualcuno dica qualcosa di juventino! Quindi non mi pento se sono ricorso a certe provocazioni, come fondamentalmente potrebbero sembrare le mie riflessioni, in quanto non ho voluto mistificare la realtà ma semplicemente mettere chi di dovere di fronte alle proprie responsabilità e avvertire le troppe iene fameliche che si stanno illudendo se pensano di poter far scempio del cadavere della mia, della nostra Juventus. Spero che tutti capiscano che “LA JUVE SIAMO NOI” e, come dicono a Roma, “NUN C’È TRIPPA PE’ GATTI”.

Infine un ultima considerazione. Mi sarei aspettato che qualcuno si fosse chiesto (e mi avesse chiesto) perché tutto questo è accaduto solo adesso. In fondo sono più o meno ottanta anni che la Juventus, sotto l’egida degli Agnelli, “imperversa” nel mondo del calcio e fino ad ora nessuno si era mai tanto operato per eliminarla. Ne convenite che è una bella domanda? Ed allora discutiamone.
Fino a quando è stato in vita l’Avvocato Agnelli, il sistema calcio sapeva perfettamente che Lui considerava la Juventus un Suo giocattolo, uno sfizio, un fiore all’occhiello da esibire gonfiando il petto e non l’avrebbe mai trasformata in un centro di potere da utilizzare contro i suoi avversari o per rimpinguare il Suo conto in banca. Il Suo maggiore desiderio era che venisse invidiato anche per questo Suo prezioso gioiello.
Mi sembra che nessuno può negare il signorile distacco con il quale Lui trattava l’evento sportivo sia nella vittoria che nella sconfitta, quella nonchalance che aveva contribuito alla leggenda dello “Stile Juventus”. D’altra parte tutti sappiamo che Lui non aveva voluto mai confondere la FIAT con la Juventus, tenendo ben distinti i Suoi interessi economici dalle Sue passioni. Ma sappiamo soprattutto che non si era mai interessato a quello che avveniva nelle segrete stanze dei palazzi romani e milanesi sedi della Federazione e della Lega. Per quanto mi ricordi, evidentemente col Suo avallo, Boniperti, A.D. della società, non andava nemmeno alle riunioni alle quali delegava Giuliano, suo uomo di fiducia.
Suo fratello Umberto certamente non era sintonizzato sulla Sua stessa lunghezza d’onda e in effetti con l’arrivo di Giraudo e Moggi l’approccio della società Juventus al mondo del calcio è cambiato profondamente. Non dimentichiamo che Umberto aveva ereditato dal fratello la responsabilità della Juventus dopo la disastrosa gestione Montezemolo, un passivo di una cinquantina di miliardi di vecchie lire e anni di sconfitte. All’epoca la Fiat non aveva una lira e l’Agnelli SAPA era un covo di vipere che lo stanco Avvocato governava a fatica. È stato così che innanzi tutto è venuto meno il signorile, quasi spocchioso mercantilismo con il quale fino ad allora era stata gestita la squadra bianconera. Dovendo fare di necessità virtù (i soldi bisognava pur trovarli da qualche parte) Giraudo e Moggi hanno voluto vederci chiaro nella gestione di tutti quegli interessi (e intrallazzi) che i tempi in evoluzione avevano fatto lievitare trasformando un avvenimento sportivo in una macchina di immensa importanza economico-finanziaria. È stato così che anche la Juventus, attraverso i suoi rappresentanti, ha cominciato a frequentare ed a farsi sentire, rispettare e temere nelle famose segrete stanze dove ha potuto e dovuto dimostrare tutta la sua potenza evidenziando, come ho già detto da qualche altra parte, l’anomalia della sua gigantesca presenza in un mondo di nani. E, purtroppo, quando vai a toccare o a ridimensionare gli altrui interessi devi anche prepararti alla guerra ed attrezzarti.
Alla Juventus, invece, vuoi per le difficoltà economiche della Fiat, vuoi per la morte anche di Umberto, l’ultimo baluardo che avrebbe potuto organizzare una efficace difesa, qualcuno ha pensato che fosse giunto il momento di smobilitare rinunciando a combattere, con somma soddisfazione di coloro che nel palazzo mal sopportavano certe pesanti intromissioni. Tutto il resto è…..farsopoli. Anche questa volta ho fatto 2 + 2 uguale a 4 e, come ho già detto, non è colpa mia se la matematica non è una opinione.

Un saluto ultrajuventino a tutti.

Il Martinello