Collina o non Collina, è tutto come prima

collinaLa ripresa del campionato più importante per uno Ju29ro non solo ha riservato le ormai consuete conferme alla nostra idea su Farsopoli, ma anche una lettera di Andrea Agnelli che scalda il cuore.
La lettera è stata scritta con tutta evidenza per l’altro campionato, quello che si disputa sui prati degli stadi, in vista di una partita che è stata preceduta dalle parole di Paolillo sugli scudetti da restituire. Le solite frasi da bar sport sulle vittorie della Juve, degne di un qualunque anonimo compulsatore di fogli rosa (sui quali tornerò più avanti…).
Parlando del passato, Andrea scrive “Una storia per noi juventini fatta di passione e molto spesso di vittorie, tutte meritate sul campo”. Parlando del presente, scrive che si tratta di “un tempo in cui gli azionisti e il management sono […] impegnati a tutelare e difendere i colori bianconeri in ogni sede, con i giusti strumenti e nel modo più corretto e trasparente”.
Queste sono parole che aspettavamo da quattro anni. Così come ci aspettiamo che non defletta mai, in futuro, dall’impegno che prende: “La Juventus continuerà a farlo nelle sedi competenti perché le ragioni di tutti siano ascoltate e valutate con pari dignità.”
Dunque, davvero un'ottima giornata, quella di ieri, per noi. Per le parole di Agnelli e per le oltre 30.000 visite che il sito ha fatto registrare grazie alla cronaca dell’udienza del processo di Napoli.
Mentre (almeno mentre scrivo, venerdi sera alle 23.30) sulla homepage di Gazzetta.web campeggia il titolo “Baldini: 'Moggi, uomo senza qualità', e l’ex juventino reagisce”, i nostri lettori sanno che su quanto accaduto ieri a Napoli possono trovare una trascrizione fatta direttamente dall'aula: diversi testimoni che confermano che il sorteggio non era truccato, Abete che smentisce l’esistenza di “cupole moggiane”, Baldini che viene più volte costretto ad ammettere di non averla sempre raccontata giusta in fase di indagine.
Ma c'è di più. Il lettore della Gazzetta, andando a cliccare su quel titolo e visualizzando l'articolo, scoprirà che il perito trascrittore del tribunale avrebbe attribuito a Facchetti la frase “Metti Collina” che lo scorso aprile venne usata dalla Rosea (e non solo, a partire dall'ambiente Inter) per screditare la rilevanza delle telefonate “sfuggite” e l'operato dei legali di Moggi. Noi restiamo dello stesso parere di allora, e cioè che chi abbia detto "Collina" non sia così rilevante, basti pensare che anche nella telefonata del giorno prima a Mazzei, Facchetti aveva espresso la richiesta non tanto di mettere Collina (“il numero uno”) in griglia, ma proprio di designarlo bypassando il sorteggio.
La questione processuale, la sostanza dei fatti in oggetto, non cambiano mica.
Semmai, diventa sempre più evidente la differenza tra chi in questa storia preferisce la propaganda e chi invece i fatti.