Una World Cup Ju29ra day10 - Fiacca Italia gufala

Per colpa del solito blocco juventino e di mister Lippi, la Nazionale Azzurra viene bloccata sul pareggio dai modesti neozelandesi. Armando la Rosea analizza gli errori di Lippi, tanto più gravi se si pensa al clima di positività verso i nostri giocatori che il nostro inviato registra e che anche in prima persona cerca di alimentare.

Italia-Nuova Zelanda 1-1

laroseaIl culo di Lippi ci tiene ancora in corsa.
Partita noiosa, ravvivata da qualche lampo di Montolivo, Gilardino, De Rossi, Pazzini e Di Natale, che si portano sulle spalle tutti gli altri. Sicuro Marchetti in porta.
Ma la Nazionale non si vede e contro i modesti neozelandesi pareggiamo 1 a 1 con un colpo di fortuna: invece che finire fuori o sul palo, il rigore di Iaquinta finisce in rete e ci salviamo.
Lippi mostra tutti i suoi limiti, insistendo sul blocco degli juventini, quelli vecchi e quelli nuovi.
La qualificazione è ancora possibile, ma sarebbe il caso di esonerare il ct prima che sia troppo tardi.
E invece dovremo tremare con gli slovacchi ... e pensare che sarebbe bastato avere un paio di giocatori in rosa: con Balotelli, infatti, avremmo vinto 4 a 1, con Cassano 3 a 1, con entrambi 7 a 2.

Note di viaggio/5 (continua da qui)

Sento che le difficoltà stanno per finire.
Assisto infatti a Italia-Nuova Zelanda comodamente seduto su un grande divano davanti ad un maxischermo extrafull HD/3D in compagnia di Paul Ombo. Con noi c’è Bradip Palassu, lo stregone di Aouzou.
Questi mi degna solo di un’occhiata fugace senza proferire verbo, insinuandomi il dubbio che non gradisca la mia presenza. Sul tavolo, pronti all’uso, teste di rospo, spilloni, statue di creta, cavoli amari e sorci verdi. Durante tutta la partita si arrabatta col suo armamentario, incitato da Paul Ombo a rovesciare sfiga letale sull’Italia. Nel mio piccolo mi do da fare anch’io, con scaramanzie varie, senza farmi vedere da Bradip.
Paul mi confida che l’ha assunto quattro anni fa e che da allora non ha sbagliato un colpo.
Bradip scuote ripetutamente la testa, non si fida del vantaggio neozelandese, lamenta la presenza di negatività e, quando Wood butta fuori la palla del 2-1, non ha più dubbi: dà un'occhiata a Paul ed entrambi guardano verso di me. Lo stregone manifesta preoccupazione anche per l'imminente volo aereo in Congo.
Contemporaneamente scorgo un beduino con verga nodosa in mano, che fa capolino da una porta in attesa di chiamata.
Forte dell’esperienza maturata e della lettura del testo di Ko Tzo Lin, mi dispongo spontaneamente al rito.
Sbrigato l’odioso incombente, Paul Ombo mi invita a prepararmi in fretta per partire in aereo, destinazione Congo, con volo notturno.
Sul velivolo noto che vengono caricati molti scatoloni sigillati: non trattengo la mia curiosità, ne apro uno e vedo che contengono CD, sulla cui copertina c’è la faccia di Capitan Sanetti con le seguenti diciture: Swahili Version - Wazimu Kimataifa, amàla!
Paul Ombo mi spiega di avere una concessione per la distribuzione dell’inno nerazzurro presso le tribù congolesi di lingua swahili: “Lì molto apprezza, anche se dicono canzone copiata”.
Giungiamo a Kinshasa alle prime luci dell’alba e alla dogana uno zelante finanziere si mette ad ascoltare il CD: “Canzone somilia Bala Morena, qui Congo galera, ma se tu paghi ammenda …”
Causa le mie note temporanee difficoltà finanziarie, mi ritrovo in tribunale nel giro di poche ore.
Il giudice, Mr. Sefiathi Tebusso, ci squadra e pronuncia la sentenza senza nemmeno sedersi: “Paul Ombo 100 dollari ammenda, italiano 100 vergate su lombi”.
Mi azzardo a dire “Perché solo a me pena corporale?”, suscitando la reazione infastidita del giudice: “Finito colonialismo, finito rasismo. Congo no bastona uomo nero. Condanna esegue immediatamente, poi tu può fare appello. Domana madina espulso da Paese, dove vuoi noi portare?”
Un colpo di fortuna in mezzo alle disgrazie! Dico: “In Sud Africa, Vostro Onore!”.
Al che lui: “Cosa va fare Sud Africa… ti mandiamo Nigeria!”

Armando la Rosea