Top of the blog: travolti da un'insolita passione

top of the blogBen ritrovati cari amici, non crediamo di esservi mancati. Tutti travolti da un'insolita ed inaspettata passione. Neanche quelli tra noi più ottimisti avrebbero mai pensato di assistere alle incredibili novità provenienti dal processo di Napoli: tutti telefonavano.
Anche coloro che fino all'altro ieri continuavano a spacciarsi per onesti e integerrimi. Scusate l'errore: per la verità continuano a dire di essere vergini e illibati.
Ma alla spudoratezza non v'è limite. Cosa aspettarsi, del resto, da chi vorrebbe che nessuno faccia luce sui fatti trincerandosi dietro un soggetto deceduto? Ogni scusa è buona, tutto va bene, eccetto che rispondere nei fatti.

Non possiamo non riprendere la nostra attività che da una notizia apparentemente marginale, eppure secondo noi di primaria importanza.
Ci riferiamo naturalmente alla dipartita dalla poltrona più alta della Fiat di quel Luca Cordero di Montezemolo, che apparentemente mai si è occupato di Juventus, ma che in realtà molto ha fatto: per affondarla!
Non ci mancherai, caro Monty. Nessuno juventinovero dimenticherà il pubblico ringraziamento di Blatter per la scellerata decisione di non fare ricorso al Tar nella drammatica estate del 2006. Nessuno mai dimenticherà le telefonate tra Mazzini e Baldini che chiariscono il tuo ruolo. Bye bye Monty e auguri alla Ferrari.

Eccoci qui, ora, a parlare di altri presunti uomini al di sopra delle parti.
Ci riferiamo agli uomini del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera, che finalmente hanno gettato la maschera. Il sodalizio con l'Inter ormai è ufficiale: avanti verso magnifiche sorti e progressive!
Ora almeno non potranno recitare tutte le parti in commedia, quando è il caso (e la convenienza) giornalisti integerrimi e con il sopraciglio e il dito accusatorio alzato, quando è il caso invece avvocati difensori. Ora sarà chiaro per tutti, il cosiddetto giornalismo indipendente non esiste. Esistono gli interessi e le convergenze dei medesimi.


Infine il caso più triste di questa tristissima storia.
Ci riferiamo a quel Gianfelice Facchetti che lancia i suoi strali contro chiunque osi pronunciare il nome di suo padre. Non importa se risulta che il defunto telefonava allegramente ad arbitri (De Santis) e a designatori. Il buon nome del grande terzino non va messo in discussione. Divertente il commento del suo compagno di Nazionale Gianni Rivera. Anche Nerone non può difendersi.
Ciò non lo salva dalle sue responsabilità.
Non basta però: il devoto figliolo, oltre ad insultare chi si difende in Tribunale portando all'attenzione fatti inoppugnabili, fa anche il medium. Infatti Facchetti non può essere attaccato (?) in quanto deceduto; però dall'oltretomba, medium Gianfelice, può produrre memoriali a distanza di anni. Triste storia. Veramente, al peggio non c'è limite.



E così, cari amici riprendiamo il nostro diario di cose (apparentemente) minime ma indicative. Pronti però a lasciare spazio nel caso in cui arrivino altre novità importanti.