Top of the blog: tra cupole e deliri

top of the blogE il traghettatore va.
E' riuscito a riportare un po' di serenità nell'ambiente bianconero, e stanno arrivando dei risultati dignitosi. Certo, inferiori a quelle che erano le aspettative agostane, ma anche infinitamente superiori al disastro dell'ultimo periodo di Ferrara.
Ieri è stata regolata la pratica del passaggio del turno nella vecchia Coppa Uefa, ormai trasformata in una competizione per nobili decadute e parvenus dell'Est europeo
Certo il gioco proposto non è stato dei migliori, ma il tecnico romagnolo è riuscito a ridare autostima ad un gruppo che era allo sbando.
Noi, nel blog, ci siamo posti una domanda: Zaccheroni merita di essere riconfermato? Oppure la sua riconferma equivale all'accettazione di una Juventus ridotta al rango di nobile decaduta?

Nel frattempo le convulsioni del calcio italiano, quello che doveva essere pulito, continuano.
Ormai lo sgretolamento della credibilità di questo sport sta diventando una prospettiva sempre più plausibile.
Basti pensare alla corrida avvenuta a Milano nella partita tra l'Inter e la Sampdoria: arbitro Tagliavento.
Una partita come se ne vedono poche nel mondo del calcio. Mourinho che invoca le manette per l'arbitro dopo due espulsioni sacrosante, intimidazioni verso giocatori e arbitro, e soprattutto Moratti che telefona in Federazione per lamentarsi e forse, chissà, per chiedere un occhio di riguardo nelle successive decisioni del giudice sportivo.
Ma non finisce qui: altre polemiche a Bologna, dove si millanta un fallo di mano di Del Piero nell'azione del gol della vittoria juventina.

Ormai, la credibilità di questo sport è inversamente proporzionale all'astronomico giro d'affari.
E proprio qui forse sta il problema. Troppi soldi, ma anche troppi debiti, e qualcuno ha paura di restare con il cerino in mano. Una retrocessione non è solo una retrocessione, ormai è una bancarotta. Una mancata qualificazione per le coppe europee non è più un'occasione sportiva persa, ma un disastro finanziario. Ecco perché molti hanno la necessità di mascherare un fallimento dietro a cupole e complotti più virtuali che reali. La paranoia ormai si è presa la psiche dei dirigenti sportivi. Come qualche anno fa del resto, quando videro una cupola dove non c'era manco un terrazzino. La misura è di nuovo colma? Chi sarà il nuovo capro espiatorio di questo sconcertante delirio?

Ma forse la realtà è ancora più grave.
Ed è che la nazione stessa, a tutti i livelli, è in preda a terribili convulsioni. Una lotta di tutti contro tutti. Senza riserve e senza quartiere. Una nazione dove tutti fanno quello che vogliono e quello che possono, salvo poi, una volta scoperti con le mani nel sacco dichiararsi onesti, perseguitati e parti lese.
Onesti, parti lese e perseguitati, come i protagonisti dello scandalo della quotazione Saras. Ora è intervenuto anche Guido Rossi, l'immancabile e l'immarcescibile. Il professore patrocina la difesa dei banchieri di JPMorgan e ovviamente per lui sono totalmente innocenti.
Chiarissimo Professore, ma è mai possibile che in Italia la Cupola sia sempre quella degli altri?