Una serata speciale

tifosiLa serata prometteva bene.
Grazie ad un navigatore made in New Holland, installato in una Fiat 600 modello Lapo, l'arrivo al meeting point per la manifestazione in memoria dell'Avvocato (e, in seconda battuta, ma non tanto seconda poi, in culo alla dirigenza) si era protratto di una mezz'oretta.
Però, dopo un breve giro turistico in una Torino infreddolita e grigia, io e mio figlio arriviamo finalmente in piazza Caio Mario. Il colpo d'occhio è notevole: da lontano, celerini schierati e forze dell'ordine in assetto anti sommossa mi danno quel brivido che non provavo da tanti anni, ma la maxi sciarpa bianconera confezionata da una madre premurosa in pura lana vergine tanti anni fa, oltre a fungere da lasciapassare, mi riporta ad una temperatura accettabile.
Guidato dal maxi bandierone dei drughi, raggiungo il gruppetto di ju29ri già presenti in loco. Appena in tempo, e comincia il discorso del rappresentante dei drughi.
Un discorso scarno, essenziale, tagliente e per nulla morbido nei confronti degli abusivi di corso Galfer (come amiamo definirli noi rancorosi).
Ogni tanto, ad un cenno di un drugo alle spalle dell'oratore, parte un coretto da stadio. Sbircio mio figlio, che se la ride mentre vari soggetti vengono sfanculati vigorosamente.
Ce n'è per tutti: per Blanc, invitato a tornare nella sua campagna francese... per i nuovi proprietari, giustamente accusati di non nutrire alcun amore per la Juve... per i nemici della carta stampata, e dell'informazione in generale... Ci sono invece parole di apprezzamento per Bettega (condite dal vecchio coro del Comunale, "Forza Bettega!" da brivido) e, udite udite, persino per Luciano Moggi, sino a ieri inviso alla maggior parte del tifo organizzato, e oggi giustamente rivalutato alla luce dello scempio perpetrato dai nuovi.
Poi, un momento di raccoglimento: tutti noi accendiamo la candela o il lumino che ci siamo portati da casa, in silenzio perfetto, mentre l'oratore legge una breve e commovente poesia in memoria dell'Avvocato.
Raccomandazione finale dell'oratore, prima di partire in corteo: "Ricordatevi che è una manifestazione pacifica... pacifica, ma piena di gente incazzata"
Ci muoviamo... Lentamente... Verso il palazzone Fiat, e poi a destra, direzione stadio... E mentre si cammina, sembra che il corteo si ingrossi... E probabilmente è così... Almeno 2000 persone riempiono il viale, gridando slogan, sostenendo cartelli e striscioni. Il freddo si fa intenso, ma lo sopportiamo stoicamente, confortati dal calore di tanti juventini incazzati, e, in qualche caso, da un bicchierino di liquore. Verso le otto di sera raggiungiamo il Comunale, dove sostiamo ancora a gridare i nostri slogan, contro la dirigenza ("Dirigenza, dirigenza, vaffanculo" il più gettonato) e a mostrare a tutti la nostra rabbia.
Non so cosa diranno i media e i "giornalisti" presenti: non mi interessa. Ieri è stata una bellissima serata, organizzata in maniera impeccabile (complimenti ad Anna e ai suoi) dove molte anime del tifo juventino si sono ritrovate per gridare la loro rabbia. Avanti così, ragazzi.

Orgoglio Gobbo ricorda Gianni Agnelli

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