Clamoroso al Cibali

Clamoroso al Cibali

Si è riaperto il campionato! Allo stadio "Friuli" la Juventus scende in campo intorno alle ore 16, minuto più, minuto meno (dalle 15 alle 15 e 45, com'è accaduto spesso nelle 22 partite disputate fino ad oggi, rimane negli spogliatoi a bere un buon the caldo) e ribalta l'iniziale vantaggio di Dossena negli ultimi 20 minuti, con i gol dei campioni del mondo, Camoranesi e Iaquinta.
Quindi distanza ristabilita (4 punti) con la Roma, passata con i gol di Panucci e Mancini nell'anticipo di sabato all'Olimpico contro la Reggina.
E sabato prossimo sarà big match.
A Torino andrà in scena Juventus-Roma, che stabilirà chi avrà le credenziali maggiori per inseguire l'Inter, scivolata finalmente in quel di Catania, contro la squadra isolana in un noiosissimo 0-0.
Ora le distanze dalla vetta si sono ridotte; Roma -6, Juventus -10.
Tutto vero, anzi no!
La Juventus ha vinto, la Roma anche ma per un solo "centimetro" (diciamo un metro, è più serio), parole di Mancini, al Massimino è passata anche l'Inter con un gol sblocca-risultato irregolare, l'ennesimo in questa stagione.
Questa volta non si tratta del solito calcio di rigore inesistente, ma di un gol convalidato in nettissima posizione di fuorigioco, lo si è visto chiaramente in diretta senza bisogno della moviola in campo.
Dimenticavo: ieri hanno vinto anche i 25.000 che gremivano spalti e tribune dello stadio siciliano.
In altri tempi, un celebre radiocronista avrebbe esclamato: "CLAMOROSO AL CIBALI, HA SEGNATO L'ARBITRO!".
Con la protesta ironica e sarcastica più bella di ogni epoca, che le mie orecchie hanno avuto modo di udire, i sostenitori catanesi, a partita oramai segnata dal clamoroso, ennesimo errore stagionale a favore della squadra di Mancini del campionato più falsato che la storia ricordi, hanno cominciato a cantare all'unisono: "GONFIA LA RETE, FARINA GONFIA LA RETE...", accompagnando con scrosci d'applausi e boati, ogni decisione presa dal fischietto di Novi Ligure in favore della squadra neroazzurra.
Per concludere con il più classico dei classici: "O MAMMA, MAMMA, MAMMA, SAI PERCHE' MI BATTE IL CORAZON, HO VISTO A FARINA, HO VISTO A FARINA, HEY MAMA' INNAMORATO SON..." (ascolta i cori).
Con il fischio finale dell'incontro è iniziato il "vero" terzo tempo dell'ex campionato più bello del mondo.
L'arbitro ha abbandonato il rettangolo di gioco per primo (mai vista una cosa simile) in un ingiustificabile stato di nervosismo (un giudice, che sia di una partita di calcio o di un tribunale, deve sempre e comunque dimostrarsi al di sopra di ogni sospetto, con un comportamento consono del proprio ruolo), lasciando sul terreno di gioco, giocatori, assistenti e pallone.
E il nervosismo è proseguito all'interno degli spogliatoi.
A qualche decina di minuti di distanza dal termine dell'incontro è intervenuto (intervistato dalla giornalista Monica Vanali) Roberto Mancini, alla trasmissione sportiva "Controcampo - diritto di replica", in onda sulle reti Mediaset.
Nel commentare, con ospiti e giornalisti in studio, l'episodio del gol "sblocca-risultato" di Esteban Cambiasso, un Mancini stizzito ha replicato sostenendo che "è ora di finirla" nel polemizzare su ogni episodio riguardante l'Inter, invitando tutti ad analizzare anche episodi che riguardano le altre partite, pur confermando che il vantaggio neroazzurro è stato viziato dal fuorigioco del suo centrocampista, condendo il tutto con: "e poi era solo di un centimetro".
A quel punto da studio il giornalista sportivo, Franco Ordine, esterna: "...facciamo i seri, c'era un metro"; al fastidio che era in seno a Mancini si aggiunge la collera, da cui nasce un acceso diverbio al limite della decenza (guarda il video dello scontro), in nome di questo nuovo, trasparente e sorridente calcio pulito, su "padroni, servi e burattini".
Come abbiamo più volte accennato, la proprietà, la società e la squadra che negli ultimi due lustri ha sputato veleni nei confronti della Juventus (condannata sommariamente dalla giustizia sportiva senza uno straccio di prova), non solo si ritrova settimanalmente giudicata, per altro giustamente, per episodi che la favoriscono in maniera evidente, nonchè deferita dagli organi federali per la presunta iscrizione fasulla riguardante i falsi di bilancio e con un ambiente che non cela un nervosismo oramai acclamato (l'esternazione di Moratti sul 5 maggio è cronaca recente), ma si sente in diritto di alzare la voce se qualcuno si permette di commentare, come in uno stato democratico si dovrebbe poter fare, episodi che la riguardano.
Tenere in alto l'etichetta mostrata all'Italia intera di "squadra degli onesti", comincia a diventare compito arduo, soprattutto all'interno di un campionato in cui gli errori evidenziati in favore dei neroazzurri, non permettono più il regolare svolgimento dello stesso.
Come sopraccitato in maniera fantasiosa, uno scivolone (che poi se fossero stati due o tre nessuno avrebbe gridato allo scandalo) della squadra meneghina, avrebbe concesso agli appassionati tutti, di vivere un finale di stagione entusiasmante, e immaginariamente, permettendo a Sandro Ciotti di dire nuovamente: "CLAMOROSO AL CIBALI, LA CAPOLISTA E' STATA FERMATA!".
Ma in questo calcio pulito e onesto, evidentemente non è concesso.

Sulla giornata di campionato appena conclusa, oltre che all'esordio di tale Alberto Paloschi, che subentrato al 18' del secondo tempo di Milan-Siena, dopo 18 secondi, all'età verdissima di 18 anni, ha siglato la rete che ha permesso al Milan di avvicinarsi sempre più alla zona Champion's, registriamo le dichiarazioni di Rossella Sensi sull'episodio sopraccitato: "Su quel gol c'è un errore, è evidente. L'Inter però è una squadra fortissima che merita di vincere e non ha bisogno di certi sbagli arbitrali per farlo". "Sono convinta che bisogna riportare un pò più di tranquillità, dobbiamo parlarne con serenità- ha aggiunto l'ad della Roma- serve calma da parte di tutti per migliorare ed evitare certi sbagli degli arbitri. L'Inter è la prima danneggiata da queste cose. Non ha bisogno delle sviste dei direttori di gara, merita di vincere come sa fare. E la Roma di rincorrerla con le sue qualità. Ma per risolvere qualcosa non dobbiamo polemizzare e basta". Dichiarazioni che sicuramente non avranno reso allegri i tifosi della "piazza" giallorossa, che oramai da settimane si vedono sempre più impossibilitati nel riuscire a raggiungere una possibile quota di "sparo" nei confronti della squadra neroazzurra.
Il "Romanista" uscito in edicola in mattinata è infatti di tutt'altro avviso, titolando "No, siete peggio della Juve".

Dimostrazione di questo stato passivo delle cose, da parte di dirigenti e rappresentanti delle aree tecniche, lo si legge nelle parole di fine gare dell'allenatore dei catanesi, Silvio Baldini, il quale con molto distacco commenta, anzi non commenta, il gol in fuorigioco di Cambiasso, a differenza di quello che fece contro la Juventus quando abbandonò (per poi rientrare) il campo di gioco.
Insomma si avverte un palese senso di impotenza nei confronti delle decisioni arbitrali pro-Inter, quasi come se gli avversari metabolizzassero ancor prima di scendere in campo, il destino a cui andranno incontro.
Chi invece, per concludere, stamane nel proprio editoriale ha cominciato a scrivere parole un po più piccanti è Mario Sconcerti: "...questa continuita' di errori non puo' essere imputata alla sudditanza".
"...oggi gli errori o sono frutto di incapacita' o di cattiva fede".
"...è come se nel nuovo mare del calcio molte cose si muovono in modo casuale, ma lentamente errore dopo errore, anzi,proprio scoprendo e capendo le conseguenze dell'errore,stessero trovando un punto d'incontro, un nuovo senso politico".
"...temo che gli arbitri un piccolo sospetto oramai se lo siano guadagnato".
Insomma, a distanza di due anni, le cose non sembrano proprio cambiate, anzi, si può tranquillamente dire, peggiorate.
In analisi dettagliate, compiute da questa redazione, si è più volte parlato ed estrapolato, la sintesi di quelli che furono, da un punto di vista arbitrale, gli errori commessi, pro e contro, alle grandi del calcio italiano, evincendo con dati alla mano, differenze impercettibili, e non in un solo campionato, ma bensì in 12 anni.
Oggi l'evidenza di quello che stà accadendo è imbarazzante.
Dalla prima pagina del Corriere dello Sport...

Corriere...e dalle reazioni del pubblico isolano di ieri sera, si può notare come tutto questo campionato sia destinato ai posteri, come una sorta di barzelletta da raccontare ai futuri nipotini.
Una considerazione da tutto questo la vogliamo fare:
i vari Sconcerti, Luna e tifosi viola e giallorossi, che avevano visto il golpe di due estati fa come una occasione di vantaggio, si stanno rendendo conto che le loro squadre sono composte da vassalli e valvassini, buoni solo a raccogliere le briciole del potente di turno, e che nella stanza dei bottoni, la dove si dirige e si comanda, non ci entreranno mai.
Così si spiegherebbero i titoli dei vari Romanista, Corriere dello Sport e gli editoriali dello Sconcerti di turno.