2014-2015

Stagione calcistica 2014-2015: calendari, risultati, classifiche e commenti alle partite del campionato di serie A, Champions League e Coppa Italia della Juventus.

La Juventus strappa il biglietto per la finale

Una Juventus arcigna e mai doma ha inchiodato sul pareggio il Real delle dieci coppe, conquistandosi l'accesso a una finale che mancava ormai da 12 anni. Eppure alla vigilia in casa Real tutto sembrava già fatto: Ancelotti che bollava la partita come già vinta, James Rodriguez che era sicuro che i tifosi avrebbero fatto passare le pe
ne dell'inferno alla Vecchia Signora. Insomma, la Juventus sembrava poco più di una formalità lungo la strada per la undicesima.
Ed è sembrato così quando, dopo un ottimo avvio di partita, il Madrid ha potuto benificiare di un rigore molto, molto generoso, con il quale Ronaldo mandava a Berlino i suoi. E poi... poi Carletto ha deciso di diventare italiano: invece di approfittare del momento di sbandamento dei bianconeri, ha cominciato a difendersi e giocare di rimessa, con i raccattapalle dei blancos a perdere tempo già dalla mezz'ora del primo tempo.
Non sorprende quindi che, nella ripresa, la Juventus abbia alzato il baricentro e pressato, trovando la rete con Morata, abilissimo a stoppare la palla in area e tirare velocemente alle spalle di Casillas. I successivi minuti sono stati di difesa arcigna, con il Real vicino al gol in più occasioni; tuttavia, complice un Bale ampiamente sotto i suoi standard e un atteggiamento sino al gol del pareggio indubbiamente tracotante, la Juventus è riuscita a guadagnarsi una finale che mancava da troppo tempo.
Sia chiaro però che il biglietto per Berlino è stato strappato anche grazie ai meriti della squadra: quella stessa squadra che da molti parti si era paventato potesse essere "sazia" di successi e non ancora alla pari delle big europee. E in certi aspetti è verissimo: la differenza di fatturato tra Juventus e Real Madrid è enorme: quasi 300 i primi, 710 per gli spagnoli (dati del 2014 n.d.r). Però se è vero che il fatturato aiuta tantissimo nel qualificarsi, permettendo di costruire una squadra dal tasso tecnico elevato, in campo non ci vanno i soldi.
E nemmeno il blasone.
In campo ci vanno gli uomini, con tutte le variabili del caso: tecnica e velocità, ma anche episodi, fortuna, rimpalli... e poi grinta, voglia di vincere, ecc.
Ieri la Juventus ha messo in campo tutto quello che aveva: dalla classe sempre più crescente di Morata alla cattiveria agonistica di Chiellini; dall'esperienza di Evra alla voglia di Juve di Sturaro mostrata nella gara di andata; dal dinamismo di Vidal all'intelligenza tattica di Marchisio e Pirlo. E tanto è bastato.
Il mio primo pensiero va sicuramente al giornalista di Marca, festante dopo aver pescato la Juventus. Perché deve essere un monito: voi siete le superpotenze europee, avete il doppio dei nostri soldi e un tasso tecnico da far invidia. Ma noi non vogliamo mollare. La Vecchia Signora vuole tornare nell'Olimpo europeo, e vuole farlo con le unghie e con i denti, come è sempre stato. Perché anche ai tempi di Lippi i vari Pessotto, Torricelli e Di Livio non erano certe Bale, Cristiano Ronaldo e Benzema... ma erano gente che in campo ci metteva tutto e di più, incurante della differenza di fatturato.
Ora ci aspetta una partita molto, molto difficile, contro un Barcellona stellare, con un trio d'attacco da far girare la testa... e, prima di quello, c'è la finale di Coppa Italia, contro la Lazio, che immaginiamo non si darà per vinta facilmente, ma cercherà di ripetere il successo di due anni fa.
Vi do un consiglio: se vi sentite tanto in tensione, pensate alle miriadi di antijuventini e come vivranno questi giorni di attesa...
Tornando a noi, con lo scudetto vinto, c'è la possibilità di poter dosare le energie, anche se, arrivati a questo punto, conterà molto di più il carattere e la voglia di vincere. Sperando che, magari, la Dea Bendata ci restituisca un po', anche poco, di quella fortuna che tanto ci è mancata nel nostro passato europeo...