La Juventus espugna il Barbera

Tra le partite rimanenti in questo girone di ritorno, la trasferta di Palermo era sicuramente una delle più temute: la squadra di Iachini in casa si dimostra sempre solida, e il duo Dybala-Vasquez riesce spesso a causare parecchi mal di testa alle difese avversarie. La decisione quindi di schierare la difesa a 3 da parte di Allegri è stata una decisione più che sensata: il modulo ha permesso una gestione delle energie più occulata in vista dell'impegno in Germania e ha permesso di rivedere in azione il trio difensivo contiano "Barzagli-Bonucci-Chiellini", che è stato sicuramente uno dei pilastri di quella Juventus. Ed è stato anche merito loro se i rosanero non hanno mai causato problemi alla porta di Buffon, oggi abbastanza inoperoso: nelle ripartenze del Palermo, uno dei tre centrali si staccava sempre per andare a pressare sugli attaccanti.
Per come era stata impostata la partita comunque, l'intento di Allegri era chiaro: limitare il dispendio di energie anche attraverso un po' di turnover, arginare l'avversario e, solo in ultimo, cercare l'imbucata decisiva verso la fine con qualche cambio azzeccato, come ha poi dichiarato a fine gara.
È anche in quest'ottica che va visto l'impiego di Llorente: il basco ha perso progressivamente il rango di prima scelta indiscussa in favore di Morata. Sebbene sia stato proprio il 3-5-2 a regalargli le migliori soddisfazioni l'anno scorso, il gioco di Allegri è ben diverso da quello del predecessore: Conte privilegiava il dialogo tra le punte centrali e il possesso palla forzato, mentre Allegri preferisce dare un'impostazione più contropiedista e usare il possesso palla per controllare o addormentare la partita. Inoltre, le punte nel modulo di Allegri devono essere veloci e dotate di grande tecnica, qualità che purtroppo per questo tipo di gioco Llorente non possiede.
Non è un caso infatti che, entrato Morata, la musica sia cambiata di netto: Alvaro ha dato molta più profondità, che si è anche tradotta in un maggior numero di contropiedi. Il suo gol poi è da manuale del calcio: finta con la quale si avvicina a Marchisio e poi scatta verso la porta, rapido controllo di palla e tiro a giro di sinistro imprendibile per Sorrentino. E non è nemmeno il suo piede...
Facile immaginare perché il Real volesse riservarsi il diritto di "recompra" per questo giovane talento spagnolo. Una politica, quella dei giovani in casa bianconera, che sta dando buoni frutti, se consideriamo che l'anno prossimo quasi sicuramente rientreranno altri giovani di belle speranze come Zaza e Rugani.
Tre punti fondamentali, che mettono ulteriore pressione sulla Roma, costretta ora anche a guardarsi dal ritorno di Lazio e Napoli, e che permettono alla Vecchia Signora di preparare con calma la sfida all'Iduna Park. La partita di mercoledì può valere una stagione intera, dato che Allegri ha sempre fatto intendere che il suo obiettivo in bianconero fosse riportare la Juventus quantomeno tra le prime 8 squadre d'Europa. E quando un match è così importante, non c'è tempo per strategie complicate, moduli cervellotici, principi di gioco o scuse: o sei dentro o sei fuori. La maturità di questa squadra dovrà quindi passare necessariamente da Dortmund, perché il campionato italiano, finora, si sta rivelando poco allenante per questa squadra, che deve quindi ambire a qualcosa di più al di fuori delle mura nazionali.