Spira un vento inquietante...

Ennesimo pareggio rimediato dagli uomini di Allegri e Roma che si riporta a -1. Se da un lato si sapeva che le ultime tre giornate del girone di andata sono un trittico di fuoco, con Inter, Napoli e Verona, permane una rabbia molto forte per aver buttato una partita che, ai punti, sarebbe stata bianconera. Il primo tempo è stato lo specchio di questa Serie A: la Juventus, quando vuole accelerare e fare la partita, non è seconda a nessuno. Un calcio ottimo, con inserimenti, pressing alto e scientifico, che ha mandato subito in confusione l'Inter, sovente protagonista di passaggi sbagliati sulla sua trequarti. Ma di fronte alle 4-5 nitide palle gol, segnarne una sola è quello che sta davvero frenando la marcia bianconera. Perché poi, come si è visto, se non si è in grado di gestire la partita il rischio beffa è alto. È successo con il Torino, con la Sampdoria, con il Napoli in Supercoppa e oggi. E se tre indizi fanno una prova, quattro fanno un andamento preoccupante.
A mio modesto parere, la colpa di cui si macchia la squadra è uno dei reati più antichi dell'uomo, presente anche nella cultura greca: il peccato di hybris. I giocatori in campo traboccano letteralmente di tracotanza, perché sono assolutamente convinti di essere un gradino al di sopra degli avversari. E il vero problema è che hanno ragione, ma il pallone è rotondo, e l'equilibrio psicologico in una partita è così labile che basta un appoggio di testa frettoloso e una disposizione difensiva insolita per perdere il vantaggio e andare in confusione. Il gol di Icardi ha infatti poi esaltato l'Inter, non certo per brillantezza di gioco, sia chiaro. Ma proprio per il numero di passaggi, anche elementari, sbagliati dalla Juventus in zone del campo molto pericolose. Allegri è chiamato a una prova di carattere non indifferente, che secondo me, ad ora, sta fallendo. Sono diverse settimane che difatti va davanti ai microfoni ripetendo che lui in campo dice sempre ai gicoatori di stare calmi, che la partita la si può cambiare in qualunque momento. Verissimo, ma parole così secondo me non fanno bene ai bianconeri, anzi portano a un pericoloso ciclo di autoalimentazione dell'hybris. E se dopo Natale speravo che la sconfitta di Doha potesse creare un "effetto Icaro", una presa di coscienza del problema... devo constatare che invece questa non è servita a nulla, forse solo a restituirci un Vidal a buoni livelli.
Il guerriero è davvero l'unica buona novella della giornata, unitamente alla conferma del talento straripante di Pogba, a cui però manca ancora la freddezza sotto porta per entrare nell'Olimpo dei grandi.
Infine, vorrei chiudere con una riflessione: sono ormai tre le giornate in cui l'anemometro misura un vento pro Roma molto, molto forte. Partiamo dai media: pagare la tariffa a Sky sta iniziando a stancare. Bisogna avere il coraggio ora, caro Murdoch, di cambiare il nome in "Bar Sky sport", perché sentire sedicenti professionisti esprimere concetti come il miglior Marione è degradante per la professione di giornalista. Ad esempio, per confutare la tesi del rigore negato a Kone, il moviolista Fontani manda in onda un'azione di qualche secondo prima con  un "contatto" fra Théréau e Astori ("possibile fallo del giocatore dell'Udinese"), seguita da un presunto tocco col braccio di un giocatore friulano (palesemente involontario, se anche ci fosse stato) che riavvia la manovra. E dire che pensavo di non aver inserito nel pacchetto di abbonamento anche Roma Channel. Non ricordo a memoria un episodio pro Juve dove il moviolista abbia cercato un'azione irregolare accaduta prima. Anzi sì, ne ricordo un paio, ma erano tutte liquidate con un secco "ma è accaduto 20 secondi prima, c'è stato tutto il tempo perché l'azione si sviluppasse diversamente dopo".
 
Il capitolo arbitri è, se è possibile, ancora più inquietante. Dopo Sassuolo e Genoa, a Udine è andato in scena qualcosa di imbarazzante: Guida, lo stesso arbitro che non si sentì di fischiare rigore alla Juventus due anni fa per un mani evidente di Granqvist in area, ignorando la segnalazione dell'assistente meglio piazzato di lui, ha convalidato oggi un gol fantasma, sempre ignorando l'opinione del giudice di porta. E non si capisce come riuscisse a scorgere la profondità del pallone l'arbitro posizionato fuori area, la cui visuale era anche impallata da Manolas e Domizzi. Non parlo mai di malafede degli arbitri, ma il sospetto comincio ad averlo. Se non altro su Guida, che ha ben capito come fare carriera: seguire il vento popolare e affondare la Juventus. Perché il 22 gennaio si avvicina, e dopo 7 anni il monito di Carraro "per carità che non favorisca la Juve" è attuale come non mai. Ma ammettiamo anche che sul gol-non gol si possa dare ragione all'arbitro. Sul rigore di Emanuelson su Kone non c'è da discutere, e sentire i commenti posati e felici dei romanisti a fine gara fa intendere come loro riconoscano benissimo la voglia di Roma che c'è oggi, a cominciare da Astori, che dalla sua visuale perfettamente centrale afferma di aver visto che era gol (rimandato in "Prospettiva e Disegno" a settembre). Garcia invece si è spinto oltre, esibendosi in un one man-show imbarazzante quando, dopo aver affermato contro l'evidenza della realtà che il rigore non c'era, sulle immagini mostratigli da Sky chiosa che sono loro che stanno cercando di fargli fare polemica, che ai media interessa solo quello, ma non a lui.
Commenti non ne trovo (di pubblicabili, s'intende): indubbiamente la differenza di stile tra Allegri e Garcia è lapalissiana, anche se qualche parola in più dal toscano me l'aspetterei. Non v'è dubbio infatti che, oltre alle nostre evidentissime colpe, ieri la sconfitta sia arrivata anche perché Banti ha seguito le indicazioni di Carraro di quel 2006: ben due i rigori negati alla Juventus, con Juan Jesus e Campagnaro rossi sicuri a giocare tutti i 90 minuti della partita. Un atteggiamento quello del fischietto livornese che è diventato grottesco nel finale, dove ha cominciato a non fischiare anche falli grossi, come la carica di Icardi su Bonucci, che per poco non propiziava il vantaggio nerazzurro.
Le mie sensazioni quindi rimangono brutte, ma voglio ben sperare che questa situazione possa risvegliare la Juventus, e infondere nei giocatori la rabbia agonistica giusta per portare a casa le numerose partite che dominano in questo campionato, sapendo che la sua diretta rivale è lì grazie soprattutto alle spinte "extracalcistiche".