Conte: Bisogna avere sempre fame di vittorie.

News, 21 maggio 2014.
 
Conte:  Alla Juve ho trovato un gruppo derelitto, di gente che arrivava da due settimi posti, tramortiti ed ho riacceso la fiammella. A Conte il premio Manlio Scopigno 2013: e lui ringrazia i tifosi. Oggi Luciano Moggi presenta a Torino il suo "Il pallone lo porto io".
 
Conte: Alla Juve ho riacceso la fiammella -  Antonio Conte, dopo aver messo la parola fine al tormentone sul suo immediato futuro (stagione 2014/15 sulla panchina della Juve, e ai media non rimane che scrutare nella sfera di cristallo per seminar zizzania più in là), è stato ieri in cattedra nello stabilimento Fiat di Melfi (Potenza), su invito di Fiat-Chrysler, che  ha scelto proprio lui per motivare i dipendenti della sua fabbrica. E lui ha portato l'esempio del  lavoro svolto alla Juve che in tre anni ha portato un gruppo che era scivolato al settimo posto (per ben due anni consecutivi) alla conquista di tre titoli consecutivi, il primo da imbattuto e l'ultimo con il record dei 102 punti e l'en plein di vittorie interne: "Mi ha favorito molto il fatto che c'erano dei calciatori che sicuramente non meritavano quei due piazzamenti. Però quando per due anni consecutivi arrivi al settimo posto significa che in quel momento la squadra merita quello. E se merita quello significa che c'è comunque qualche mancanza da parte di tutti quanti. Da parte mia c'è stata la ferma volontà di far capire chi eravamo, cosa rappresentavamo in Italia, la maglia che indossavamo e la storia che avevamo dietro. E questo è stato molto importante. Un aspetto sul quale non ho dovuto lavorare molto quest'anno e l'anno scorso è l'entusiasmo, perchè comunque quando arrivi il primo anno, trovi un gruppo derelitto, di gente che arrivava da due settimi posti, tramortiti, quindi c'era veramente grandissimo entusiasmo. C'è voluto veramente poco per riaccendere la fiammella. Penso che il primo anno sia stato veramente qualcosa di incredibile, perchè sinceramente abbiamo vinto lo Scudetto da imbattuti superando anche squadre importanti, che era molto più attrezzate rispetto a noi: mi riferisco al Milan, all'Inter che veniva dal Triplete e allo stesso Napoli".
E allora ecco il suo segreto: "Bisogna avere sempre fame di vittorie. Vi invito ad avere forte determinazione e preparazione. E' fondamentale il gruppo, così come è determinante il colloquio per creare tra lavoratori la giusta complicità". Cioè tutti gli ingredienti che hanno portato a questi due anni di successi: ben vengano i top players, ma fondamentale è un gruppo affamato.
 
A Conte il premio Scopigno - Dopo Melfi, Rieti: lì Antonio Conte ha ricevuto il premio Manlio Scopigno 2013, giusto riconoscimento per una stagione che lo ha portato, almeno in Italia, a stracciare avversari e record.
Il suo primo ringraziamento è per il pubblico, che lo ha sostenuto durante tutta la stagione ed è stato addirittura commovente nella domenica del trionfo, quando ha temuto di perdere il suo capitano di tante battaglie: "Ai tifosi diciamo sempre grazie perché ci spingono ad andare oltre l’ostacolo, sono il dodicesimo e a volte anche il tredicesimo  uomo in campo, non finiremo mai di ringraziarli..."
Resta e ha già le idee chiare su come muoversi: "Penso di aver già messo le basi per l'anno prossimo. Sono felice che c'è gente che mi aiuti a scegliere. Quando si vince molti vorrebbero sostituirmi".
Il modulo? Più un pretesto che un problema: "Non sono un integralista. Il primo anno era difficile tenere fuori Vidal. Anche in Europa cominciano ad usare il 3-5-2, anzi 3-3-4".
Naturalmente le curiosità ora vertono sul calciomercato: e lui conferma prima Llorente, poi Vidal ("Fino a prova contraria Vidal rimarrà anche l'anno prossimo, sì"), due nomi chiacchieratissimi, visto il loro rendimento stagionale.
Su Pogba: "Paul ha fatto passi da gigante. Se un giovane ha potenzialità io lo faccio giocare".
A chi gli chiede ora, dopo il tris, di fare il poker, risponde: "Beh, dopo il tris c'è la scala, io penso a salire gradino dopo gradino per migliorare".
 
Il pallone lo porta sempre Moggi - E' uscito il 13 maggio in libreria, chi è corso ad acquistarlo non ha sicuramente mancato di apprezzare i gustosissimi aneddoti in esso contenuti.
E oggi Luciano Moggi presenterà, a Torino, il suo "Il pallone lo porto io. Calcio, trattative e spogliatoi: tutto quello che non ho mai detto". L'appuntamento è alle ore 18 presso la Libreria Mondadori, in via Monte di Pietà.
A Milano l'appuntamento è per 3 giugno alle ore 18.30 alla libreria Mondadori di piazza Duomo.


 


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