Conte: Non c'è niente di deciso

News, 19 maggio 2014.
 
Juventus-Cagliari: il tabellino. Juventus-Cagliari: le statistiche. Conte: Non c'è niente di deciso. Lo Juventus Stadium subissa di fischi la Sud e il suo vergognoso striscione su Speziale. Per le strade di Torino è stata festa.
 
Juventus-Cagliari 3-0: il tabellino - La Juve tocca quota 102!
Juventus: Buffon (54′ Rubinho), Caceres, Bonucci, Ogbonna, Lichtsteiner, Pogba, Pirlo (80′ Pepe), Marchisio, Asamoah, Tevez, Llorente (60′ Osvaldo). A disposizione: Storari, Isla, Barzagli, Peluso, Padoin, Pepe, Giovinco, Vucinic, Osvaldo, Quagliarella. Allenatore: Conte
Cagliari: Silvestri; Astori (46′ Bastrini), Perico, Rossettini, Avelar; Conti, Tabanelli, Dessena; Cossu (66′ Ibrahimi); Pinilla, Ibarbo (86′ Loi). A disposizione: Sau, Eriksson, Carboni, Oikonomou. Allenatore: Pulga.
Marcatori: 8′ Pirlo, 15′ Llorente, 40′ Marchisio (J)
Arbitro: Bergonzi; assistenti: Grilli e Liberti; quarto uomo: De Luca; addizionali Baracani e Candussio.
Ammoniti: nessuno.
 
Le statistiche del match - Le ultime statistiche stagionali.
Possesso palla: Juventus 50%, Cagliari 50%.
Angoli: 9 a 2 per la Juve; i bianconeri hanno tirato in porta 10 volte, 8 nello specchio; 7 i tiri del Cagliari, 2 dei quali  nello specchio.
Palle giocate: 664 per la Juventus, 706 per il Cagliari.
Percentuale passaggi riusciti: 79,1% per la Juve, 79,4% per il Cagliari.
Indice di protezione area: 52,8% per la Juve, 42,4% per il Cagliari.
Indice di attacco alla porta: 57,6% Juventus, 47,2% Cagliari.
Pericolosità: 77,2% Juventus, 35,5% Cagliari.
A livello individuale è il cagliaritano Avelar (18) a guidare la classifica delle palle recuperate, seguito dal compagno di squadra Conti (16) e dai bianconeri Marchisio (14) e Bonucci (13).
La graduatoria relativa ai passaggi riusciti è guidata dai cagliaritani Conti (99) e Avelar (72), davanti a Pirlo (62) e Bonucci (60).
 
Conte: Non c'è niente di deciso - Non si è sbottonato Conte in conferenza stampa, rimandando tutto, come già detto anche nel pre-gara da Marotta, agli incontri tra lui e la società nel corso della prossima settimana.
Il mister ha, prima di tutto, ripercorso il cammino di questi tre anni: "Sinceramente anche nella migliore delle ipotesi non avrei mai potuto pensare, sperare, di avere una Juventus così, nel senso che appena arrivato alla Juventus venivamo da due settimi posti e se qualcuno mi avesse detto minimamente che in tre anni avremmo vinto tre Scudetti, due Supercoppe, fatto una finale di Coppa Italia, un quarto di finale di Champions, una semifinale di Europa League, avrei fatto sinceramente fatica a pensare che potesse succedere questo. Invece il grande lavoro da parte di tutti, della società, dei calciatori, da parte mia, dello staff, dei tifosi, ha permesso il raggiungimento di traguardi che hanno dell'incredibile. Non dimentichiamoci che di questi tre scudetti il primo lo abbiamo vinto da imbattuti, quando c'erano squadre nettamente favorite e sulla carta più forti di noi; il secondo anno non è facile confermarsi e lo abbiamo fatto, centrando anche un quarto di finale di Champions. E quest'anno abbiamo vinto uno Scudetto stracciando qualsiasi record, diventando la prima squadra a raggiungere la fatidica quota di 100 punti e superarla. Sinceramente anche nell'immaginario più bello, poi alla fine uno si deve scontrare con la realtà. Penso che sicuramente lo abbiamo superato questo immaginario, è successo qualcosa di incredibilmente bello e di straordinario".
E' stata per lui una domenica per lui molto intensa sul piano emotivo, con lo Juventus Stadium che cantava il suo nome e gli chiedeva 'Antonio non ci lasciare':  "Io sono uno molto passionale, sono uno che ha sempre grande entusiasmo e passione, ed esterna sempre i suoi sentimenti e le sue emozioni. Come lo faccio io lo fa anche la mia famiglia, perché siamo gente che non vive distaccata, anche se uno al di fuori può pensare tante altre cose. Sicuramente quello che oggi è successo al campo mi ha molto commosso, mi ha riempito d'orgoglio vedere una coreografia incredibile di tutta la curva e tutto lo stadio che comunque più di una volta ha inneggiato il mio nome. Anche se è stato molto bello, ma quella di oggi è stata un'ulteriore dimostrazione. Io so cosa prova e sente il popolo juventino nei miei confronti, l'aveva già dimostrato nei tredici anni di carriera da calciatore, me l'ha dimostrato in questi due anni da tecnico della Juventus. Li ringrazio perchè sono qualcosa di incredibile e sicuramente non sarà mai un qualcosa di normale il rapporto tra me e il tifoso juventino".
Ma, nonostante tutto, sul suo futuro non si sbilancia nemmeno un po': "Assolutamente non c'è niente di deciso, anche perché, come vi ho detto sempre, abbiamo sempre avuto un rapporto molto bello e sincero con la società, con la proprietà, con Andrea, quindi diciamo che forse se devo andare a ritroso, forse sarebbe stato meglio non dirvi niente, senza esternare alcune cose in maniera sincera. Ma quello è avvenuto per una questione di rispetto verso il vostro lavoro e per voi. Però, tra me la società, tra me e il presidente, tra me e il direttore, c'è sempre stato un rapporto molto sincero, molto rispettoso sotto tutti i punti di vista. Continuerà ad essere così. In maniera molto serena valuteremo tutte le situazioni sapendo che comunque anch'io ho un altro anno di contratto. Siccome qualcuno ogni tanto me lo ricorda, io ho un altro di contratto, so di avere un altro anno di contratto, quando l'ho firmato l'ho fatto non perchè mi hanno messo il fucile, quindi... so che c'è un altro anno di contratto e da questo punto di vista sono molto sereno. Però cercheremo  di prendere la giusta decisione".
 
Quell'orrendo striscione - Anche oggi la curva Sud si è resa protagonista di un ennesimo deplorevole episodio con l'esibizione di uno striscione 'Speziale libero'; ma prontissima è arrivata la reazione del resto dello Juventus Stadium, che hanno sommerso l'episodio con bordate di fischi e il coro 'scemi, scemi'. In capo ad un paio di minuti lo striscione è stato rimosso.
 
La festa scudetto - Al termine della partita e della cerimonia di premiazione, risultata più breve del previsto  per un'intempestiva invasione di campo di parte del pubblico dello Juventus Stadium, fatto che ha costretto i giocatori a rientrare prematuramente negli spogliatoi.
Poi è scoppiata la prevista festa con la squadra (Conte incluso)  che sul bus ha percorso le vie di Torino, concludendosi in piazza Vittorio con uno spettacolo pirotecnico.
E' poi iniziata la festa privata per la società, lo staff, i giocatori e le famiglie in un ristorante-discoteca in riva al Po.


 


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