Juve Campione! E' Scudetto n. 32, terzo consecutivo!

News, 5 maggio 2014.
 
La sconfitta della Roma ha consegnato alla Juve, prima ancora che debba scendere in campo stasera, il suo trentaduesimo scudetto, il terzo consecutivo. Marotta: Questa Juve targata Andrea Agnelli e Antonio Conte ha scritto una pagina di storia straordinaria e unica nel suo genere; vogliamo tenere Conte e Pogba. Conte in conferenza stampa: In Italia si parla e ci si indigna, spuntano moralisti e moralizzatori ma poi non si fa niente perché certi fatti non accadano più.
 
Lo Scudetto è della Juve: sono 32! - Non ha nemmeno avuto bisogno di scendere in campo la Juve per cucirsi sul petto il trentaduesimo scudetto: la sconfitta dei giallorossi a Catania (4-1) ha chiuso definitivamente il campionato 2013-14, la Juve con i suoi 93 punti e 3 partite da giocare, non può più essere raggiunta dalla Roma, ferma a 85 e con solo due gare a disposizione.
La bella notizia è piombata nel ritiro di Leinì mentre buona  parte dei giocatori stava riposando in camera e subito è scoppiata la festa nel ritiro e, per i tifosi, nelle vie e nelle piazze di Torino.
I bianconeri hanno poi lasciato il ritiro in pullman e hanno raggiunto Vinovo dove hanno ripreso le loro auto e si sono dileguati, magari strombazzando all'impazzata come Pogba, per poi ritrovarsi a festeggiare tutti insieme per cena, in un locale fuori Torino.
  
Marotta: La Juve di Andrea e Antonio ha scritto una pagina di storia straordinaria - A scudetto freschissimo Giuseppe Marotta  ha espresso tutta la sua soddisfazione ai microfoni Sky: "Questa Juventus targata Andrea Agnelli e Antonio Conte ha fatto qualcosa di straordinario, non solo quest’anno ma in questi tre anni con tre Scudetti consecutivi che regalano una pagina di storia alla Juventus davvero straordinaria e unica nel suo genere".
Un'impresa per la quale dà gran merito a Conte: "Questa è un’impresa che va sicuramente ascritta all’allenatore perché, al di là delle capacità tecniche e professionali, è un grandissimo gestore di gruppo ed è riuscito ad inculcare una mentalità vincente sin dal primo giorno in cui è arrivato a Vinovo. E quindi il suo lavoro è veramente un lavoro che si svolge principalmente durante la settimana e non solo la domenica. E questo dobbiamo riconoscerlo tutti. Poi esiste anche quella che io definisco la squadra invisibile composta da tutte le componenti societarie che sicuramente non sono sotto la luce dei riflettori ma che supportano l’attività della squadra giorno dopo giorno e che hanno dato un grande contributo per il raggiungimento di questo straordinario traguardo".
E un suo addio alla Juve non viene preso in considerazione: "Avevamo detto che ci saremmo incontrati, il Presidente, l’allenatore e noi, tutti a bocce ferme. Oggi queste bocce si sono fermate un po’ prima inaspettatamente però diciamo che con calma nelle prossime settimane avremo modo di confrontarci. Posso dire che siamo orgogliosi del nostro allenatore che reputo uno dei migliori al mondo, non solo per quelli che sono i suoi principi calcistici molto importanti, ma soprattutto per come sa gestire e motivare il gruppo. E quindi è un patrimonio della Juventus, ed essendo un patrimonio, cerchiamo di tenercelo stretto".
E anche per Pogba l'intenzione del club è quella di lavorare per tenerlo: "Noi abbiamo manifestato l’intenzione e la fermezza di voler allungare il contratto e quando si parla di allungamento lo si fa soprattutto per tenerlo. Poi, non abbiamo approfondito più di tanto, dobbiamo ritrovarci per abbozzare dei numeri ma io credo che la disponibilità dimostrata dai suoi rappresentanti e soprattutto il fatto che Pogba è un ragazzo intelligente e capisce sicuramente che questo è il suo habitat naturale per poter crescere e migliorarsi ancora professionalmente, ci dicono che in linea di massima non si può assolutamente immaginare una sua partenza".
Perché Conte e Pogba sarebbero due tasselli importantissimi per fare il salto di qualità in Europa: "E’ chiaro che noi abbiamo allestito questo gruppo praticamente quattro anni fa, tre anni fa con Conte e chiaramente tutti gli anni abbiamo alzato l’asticella della qualità. Quest’anno sono arrivati tre giocatori come Tevez, Llorente e Ogbonna, è chiaro che noi abbiamo l’obbligo di migliorarci in ogni campagna estiva. E quindi lo faremo anche quest’anno, ma questo non significa fare pazzie, significa allestire una squadra con grande oculatezza per rispondere anche a quelli che sono poi i criteri del fair play finanziario e soprattutto quello che è il rispetto di un grande equilibrio economico-finanziario dell’azienda, quello lo faremo, però sappiamo di poter contare su un gruppo che può migliorare giorno dopo giorno".
Per completare l'opera iniziata con l'arrivo di Conte, ma anche di Pirlo: "Siamo partiti da un fatto, quello di dover rimettere una mentalità vincente in un gruppo che purtroppo aveva attraversato dei momenti difficili, post calciopoli, situazioni veramente di grande difficoltà. E allora in Pirlo abbiamo individuato, intanto una grandissima possibilità di mercato, come sapete è arrivato a parametro zero, e in secondo luogo un professionista abituato a vincere tanto che potesse dare il suo contributo non solo con le sue prestazioni in campo, ma che potesse anche negli spogliatoi poter trasmettere una mentalità vincente. Pirlo, Buffon e Chiellini, per dire alcuni dei giocatori di questa rosa che sono i giocatori più importanti, sono riusciti a dare questa svolta oltre all’allenatore che chiaramente ha dimostrato di essere in un habitat a lui congeniale ma di aver vissuto da giocatore altrettanti momenti vincenti che ha trasmesso ai suoi giocatori".
 
Conte:  Ci si indigna, si parla, si parla ma non si fa niente - La conferenza stampa non poteva che prendere l'avvio dagli sconcertanti, vergognosi fatti che hanno accompagnato la finale di Coppa Italia: "Cosa si può fare? - commenta Conte -  il problema è che periodicamente succede qualcosa e sistematicamente ci indignamo tutti, diventa cronaca, però nessuno fa niente. E sarà così anche questa volta. Il problema è che pian piano stiamo sempre peggiorando. C'è il rischio poi di trovare qualche atto brutto, delinquenziale, al quale poi non si potrà trovare rimedio. Secondo me bisogna fare veramente grandissima attenzione, rizzare le antenne, non fare i moralisti solo quando accade il fatto, di indignarsi quando accade il fatto, ma cercare di costruire tutti insieme un qualcosa. Il problema è che ne parliamo, ne riparliamo, ma alla fine si sta esasperando il tutto all'ennesima potenza e sicuramente i segnali che mandiamo non sono segnali positivi da parte di tutti quanti, dagli addetti ai lavori, da parte di chi fa la cronaca, da parte di chi mette le regole, da parte del sistema calcio, da parte di tutti. Però ribadisco, periodicamente ci indigniamo, ci sono i grandi moralisti, i moralizzatori, però alla fine tutti quanti non facciamo niente affinché questo non accada più".
Ma poi si pensa allo scudetto in arrivo in casa Juve: "Non ci si fa mai l'abitudine perchè sarebbe il terzo Scudetto consecutivo e sarebbe storico, sarebbe qualcosa di straordinario, di fantastico per questa società, per noi tutti, perchè la storia dice che alla Juventus solo nel quinquennio con Carcano allenatore ha vinto cinque Scudetti consecutivi. In precedenza, anche grandissimi squadroni e grandissimi allenatori, non sono riusciti a fare quello che potremmo fare noi quest'anno. Potremmo fare, perchè ancora non c'è la matematica e sapete benissimo quanto io sia realista da questo punto di vista. Finchè non ho la cosa in mano, non la festeggio, non esulto".
Ed ora sappiamo che 'la cosa' ce l'ha in mano, ha potuto e potrà ancora festeggiare.
Anche a freddo non rinnega nulla di quanto detto dopo Juve-Benfica: "Così come io ho parlato e analizzato dopo la partita, dopo aver visto alcune cose, mentre altri hanno parlato prima, si sono lamentati prima, dicendo che la Juventus, che la Uefa voleva la Juventus in finale, che ci sarebbero stati aiuti. Io invece ho parlato dopo, avendo visto dei fatti. Quindi ribadisco quello che ho visto, ho visto una squadra esperta che ha meritato per la sua esperienza di andare avanti, ma noi penso che ai punti avremmo meritato qualcosa di più".
Rimane comunque consapevole e soddisfatto del percorso di crescita che sta compiendo la Juve:  "Io sono molto soddisfatto del percorso di crescita che la Juventus sta compiendo in campo europeo, un percorso di consolidamento. E lo ha dimostrato anche quest'anno, perchè scivolando in Europa League, per certi versi, è stata anche una cosa positiva, in quanto abbiamo fatto ancora più esperienza, siamo arrivati a giocarci una semifinale di Europa League, di una competizione europea e per tanti era la prima volta. Quindi, tanti hanno respirato l'atmosfera, la vigilia, l'aria, di quello che riguarda queste partite, che sono partite sempre molto importanti. Quindi da questo punto di vista sono molto contento anche della crescita che la squadra ha avuto in campo europeo. L'anno scorso siamo usciti senza rimpianti, senza recriminazioni, perchè abbiamo affrontato una squadra che si è dimostrata sul campo nettamente più forte rispetto a noi; il Bayern Monaco, infatti, poi ha vinto la Champions League. Quest'anno da parte c'è la soddisfazione di aver dimostrato di poter comunque lottare alla pari e meritare anche qualcosa di più contro una squadra che nel ranking Uefa è sesta, viene dopo il Real Madrid, il Barcellona, dopo il Chelsea, dopo altre due squadre arriva il Benfica, non è che abbiamo giocato contro l'ultima della classe. Noi nel ranking Uefa siamo 17simi. Questo per dimostrare, per chi dice che era una lotta impari, io dico che vedendo il ranking Uefa, la lotta impari era per noi. Questo a dimostrazione di quanto la Juventus debba crescere anche nel percorso europeo. Lo sta facendo, si sta consolidando e io dico che è meglio consolidarsi e crescere piano piano, piuttosto che avere degli exploit, così come arrivano, così sono inattesi, ma poi inattesa è anche la caduta, quindi da quel punto di vista sono molto soddisfatto".


 


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