Conte: Il vero rammarico è la Champions. Ogbonna KO.

News, 20 marzo 2014.
 
Conte per la gara di Firenze ha convocato 19 giocatori: resta a casa Ogbonna, l'ultimo infortunato; aggregati due 'Primavera'. Conte: Il nostro grande rammarico è quello di essere stati eliminati dalla Champions League, a dieci minuti dalla fine. La Juve, arrivata a Firenze, è stata accolta e scortata in hotel dalla Polizia.
 
19 convocati: fuori anche Ogbonna - Sono 19 i bianconeri partiti per Firenze dove stasera la Juventus affronterà la Fiorentina nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Europa League.
Oltre a Pepe, Giovinco, Marchisio, Barzagli e Peluso, rimane a caso anche Angelo Ogbonna, che in allenamento  ha accusato un problema muscolare alla regione mediale della coscia sinistra:vil difensore è stato  sottoposto ad accertamenti diagnostici che hanno evidenziato una lesione di primo grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra.
Antonio Conte ha aggregato perciò al gruppo anche due ragazzi della 'Primavera': il difensore (del 1997) Filippo Romagna e il centrocampista (del 1995) Federico Mattiello.
Questo l'elenco completo dei giocatori convocati da Antonio Conte: Buffon, Chiellini, Caceres, Pogba, Vucinic, Tevez, Llorente, Osvaldo, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Lichtsteiner, Storari, Isla, Rubinho, Mattiello, Romagna.
 
Conte: Il vero rammarico  è la Champions - Orgoglio è la parola d'ordine che Antonio Conte pone come marchio alla trasferta di Firenze, anche se dentro di sé porta sempre il grande rammarico dell'eliminazione dalla Champions: “Vincere non è soltanto una questione di orgoglio. Domani c’è un ritorno di ottavo di finale di Europa League. Quello che dico sempre è che la Juventus deve pensare che l’habitat della Juve deve essere la Champions League e che bisogna avere un percorso in Champions. Per noi quest’anno c’è un grandissimo rammarico, quello di esserci fermati alle fasi eliminatorie, a dieci minuti dalla fine, e di non aver avuto il nostro percorso. E’ inevitabile che adesso che siamo scivolati nell’Europa League, cercheremo di onorare l’impegno con il massimo dello sforzo per cercare di andare avanti: con orgoglio, con passione, con entusiasmo, con tutto quello che abbiamo”.
Pressione per dover affrontare proprio i viola? "Io parto dal presupposto che tutte le partite in Italia comunque sono piene di tensioni e di pressioni per ambedue le squadre. Sinceramente non avverto tutta questa pressione sulla Juventus, anche perché il percorso della Juventus non deve essere in Europa League, deve essere in Champions League. Il nostro grosso rammarico deve essere l’eliminazione in Turchia, subita dal Galatasaray. Detto questo, adesso abbiamo iniziato questo percorso ed è giusto cercare di fare del nostro meglio. Ma alle pressioni siamo abituati e saranno le stesse che ci accompagnano in ogni partita, perché la Juventus a prescindere deve sempre vincere, quindi non cambia niente. Penso che soffriamo gli ultimi 20 minuti con la Fiorentina. Non lo so se c’è una spiegazione. Loro magari soffrono i primi 70 e noi soffriamo gli ultimi 20".
Un problema contingente sono gli infortuni, che hanno ridotto la rosa all'osso: “E’ un periodo sicuramente un po’ particolare, forse il periodo più critico nella mia gestione nell’ambito Juventus a livello di infortuni. Ci stanno gli infortuni, fanno parte di un’annata calcistica, forse avrei dovuto fare un po’ più di turnover, invece forse ho fatto giocare sempre gli stessi”.
 
Partita di calcio? - L'attesa per Fiorentina-Juventus è grande, sia per l'importanza della sfida, valida per l'accesso ai quarti di Europa League, sia per la rivalità che contrappone i club e le rispettive tifoserie.
Ma la trasferta dei bianconeri si è da subito caratterizzata per aspetti anomali per un confronto che, per quanto teso, vibrante e infuocato possa essere, è pur sempre un incontro di calcio. E le misure prese dalla Juventus per la trasferta già fanno comprendere che forse il clima è fin troppo incandescente: calciatori e staff  hanno viaggiato, accompagnati anche da Andrea Agnelli, Giuseppe Marotta e Pavel Nedved, con un Frecciarossa-charter riservato e sono andati subito in un hotel il cui nome è stato tenuto rigorosamente segreto per evitare spiacevoli incidenti; no alla consueta sgambatura allo stadio.
All'arrivo alla stazione i giocatori bianconeri sono stati accolti e poi scortati dalla polizia: festa sportiva o guerriglia?
Noi continuiamo a sperare che vinca lo sport. E che anche gli angeli dell'Heysel  vengano lasciati riposare in pace.


 


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