La Cassazione chiude il caso Gea: condanna annullata.

News, 16 gennaio 2014.
 
La Cassazione respinge l'appello della Procura sull'associazione a delinquere nel processo Gea: la vicenda si chiude qui. Marchisio: L'obiettivo è lo scudetto non i 100 punti; io rimarrò sempre tifoso della Juve. Berardi: 'Un futuro alla Juve? Vedremo...' A Vinovo amichevole col Como: vincono i bianconeri per 4-3.
 
Conclusa la vicenda Gea: annullata la condanna di Moggi - Si è conclusa ieri in Cassazione l'annosa (si trascina da otto anni) vicenda del processo Gea, che fu l'embrione da cui poi nacque Calciopoli. Non disponiamo ancora del dispositivo della sentenza, per cui non ci è possibile addentrarci nei dettagli. Una cosa però è certa: l'accusa di associazione a delinquere per Luciano Moggi (che per trascinamento avrebbe poi costruito la cupola finita sotto processo a Napoli) è definitivamente morta. E' un'assoluzione che era già arrivata in appello, Ma ora un nuovo capitolo.
Per quanto riguarda l'accusa di violenza privata (l'unica rimasta in piedi) nei confronti di Manuele Blasi per quanto riguarda Luciano Moggi e nei confronti dei due bielorussi Ilyas Zeytulaev e Victor Boudianski per quanto concerne il figlio Alessandro, anche se diversi organi di stampa mettono l'accento sulla parola prescrizione, da quanto dichiarato dall'avvocato Prioreschi a Canale Juve ( "l’unico reato rimasto come condanna era quello relativo alle minacce a Blasi. Il resto era già stato cancellato in primo e secondo grado. La Cassazione ha annullato anche questo”), dalla pagina Facebook di Nicola Penta e da quanto infine detto dallo stesso Moggi su Radio Manà Manà Sport, si evince invece che è arrivato un annullamento  vero e proprio della sentenza d'appello, sednza rinvio, visto che una nuova celebrazione dell'appello stesso cadrebbe sotto prescrizione.
Si potrà essere più precisi, e ve ne daremo conto, quando sarà possibile prendere visione del dispositivo (e  ancor più delle motivazioni) della sentenza della V sezione della Cassazione.
Il rammarico principale è che, dice sempre Prioreschi, sia stata stata "annientata un’importante società di procuratori, un fiore all’occhiello del calcio, da parte di un’azione giudiziaria che ha messo alla pubblica gogna tutta una serie di procuratori seri e professionali che alla fine è stata assolta, oltre a lasciare senza lavoro tante persone".
 
Marchisio: Vogliamo lo scudetto, non i 100 punti - Claudio Marchisio, ospite ieri a Sky Sport, ha dimostrato di avere bene assimilato la filosofia del suo mister, che ai record preferisce la vittoria finale: "L'obiettivo non sono i 100 punti ma è lo Scudetto, al di là di quanti punti si potranno fare. Sono due squadre completamente diverse, però credo che se riuscissimo ad arrivare a questo terzo Scudetto di fila, si potrebbe parlare veramente di una delle migliori Juventus di sempre. Come l'anno scorso che siamo stati sempre primi in classifica, è normale che quando sei davanti a tutti hai quel pensiero lì, perchè comunque stiamo facendo veramente bene e al di là che ci siano ancora tantissime partite, tutto il girone di ritorno, dobbiamo pensare solo a noi stessi, al nostro cammino, alle partite che abbiamo davanti, a differenza del primo anno, quando abbiamo dovuto inseguire il Milan per quasi tutto il girone di ritorno. Quindi sono situazioni diverse. Come è successo l'anno scorso che continuando su questa strada, con questo impegno, con questa voglia di vincere, lo Scudetto sicuramente si può raggiungere".
Domenica il centrocampista bianconero è tornato al goal, il primo della stagione, che gli ha fatto forse superare quel po' di delusione che parecchie panchine (esperienza cui non era da tempo abituato) gli avevano lasciato: "E' normale che il gol ritrovato aumenta sicuramente la stima in me stesso, però come ho sempre detto, al di là della panchina o di giocare titolare, la mia voglia di essere disponibile, non soltanto nelle partite, ma anche negli allenamenti, con l'allenatore, con i compagni, ci sarà sempre, quindi su questo sono tranquillo. La panchina credo non sia mai facile accettarla, perchè tutti i giocatori vogliono sempre scendere in campo, giocare e dare il proprio contributo. Però, al di là di quello, come lo è adesso un po' il mio caso, sto facendo un po' più di panchina, ma come tutti i miei compagni in questi due anni e mezzo con mister Conte, la vera differenza l'ha fatta chi ha giocato di meno: lo si è visto il primo anno, dove anche chi ha giocato o è entrato poco, ha sempre dato il suo contributo, segnando, portando punti importanti. Ma oltre alla domenica quando scende in campo, nel lavoro di tutti i giorni: i miglioramenti degli undici che giocano di più sono merito anche di chi gioca di meno, che ha sempre voglia di allenarsi sempre al 100% e di mettere in difficoltà non solo l'allenatore ma anche i propri compagni".
Panchine dovute all'esplosione del giovane Pogba, cui peraltro augura un luminoso futuro, ij cui potrebbe diventare il centrocampista più forte del mondo: "Io glielo auguro davvero, l'importante è che lo faccia con la maglia della Juve e non con altre".
Già, la maglia della Juve, quella maglia che Marchisio ha indossato sin da bambino; come ha detto ieri anche Chiellini, però, anche quello che lo stesso Conte definisce 'un simbolo della Juventus' non ha la garanzia, in questo calcio, di rimanere a vita in bianconero; Claudio lo sa, ma sa anche che comunque porterà sempre la Juve nel cuore: "Finché indosserò questa maglia, ma anche se un giorno dovesse succedere il contrario, sono sempre stato tifoso della Juve e lo rimarrò sempre. Poi è normale che adesso è un lavoro, non sei soltanto un tifoso, per cui a volte le emozioni e altre sensazioni bisogna lasciarle un po' da parte, che non vadano a rovinare il lavoro che si fa ogni giorno".
 
Berardi: Futuro alla Juve? Vedremo - Domenico Berardi, il giovane attaccante del Sassuolo (ma metà del cartellino è della Juve) ha partecipato in questi ultimi tre giorni allo stage della Nazionali giovanili a Coverciano, dove anche ieri, nel test in famiglia, ha fatto vedere tutte quelle doti che lo hanno portato in questi mesi all'attenzione di tutti. Ad ammirarlo c'era anche il direttore sportivo bianconero Fabio Paratici, che da qui a giugno dovrà lavorare col Sassuolo per portare il diciannovenne attaccante alla corte di Conte sin dalla prossima stagione.
Berardi è un campione di poche parole perché, come ha lui stesso dichiarato, "Sono uno che ama stare nel suo e non avere tutta la gente attorno che ho avuto in questi giorni". Ora è ritornato ad essere convocato nell'Under 21 (dopo aver saltato alcune chiamate per via del codice etico), ma qualcuno avanza già per lui la possibilità di essere aggregato anche al gruppo di Prandelli; all'ipotesi il ragazzo però non si scompone  più di tanto: "Se il ct mi chiamerà ne prenderò atto e vedremo.." Stessa reazione al'idea di vestire, dalla prossima stagione, la maglia della Juve: La Juventus?  Vedremo... Per ora penso al Sassuolo. In questi giorni resto umile, con i piedi per terra perchè devo ancora crescere e migliorare tanto".
I paragoni per lui si sono sprecati, ma lui vuole essere solo Domenico Berardi: "A chi mi ispiro? Semplicemente a me stesso".
A Coverciano c'era anche il direttore sportivo del Sassuolo, Nereo Bonato, che così si è espresso: "Domenico dovrà continuare a crescere e credo che Sassuolo sia l'ambiente ideale per farlo. Abbiamo davanti ancora un girone di ritorno in cui dobbiamo fare bene noi come squadra e lui come calciatore. Ha qualità importanti e le deve mettere a disposizione della squadra. Rimarrà fino alla fine della stagione, Nnon c'è dubbio. Poi quest'estate ci sarà da fare una valutazione con la Juventus, una volta che saranno definiti un po' tutti i destini delle squadre. Sicuramente in questa seconda fase del campionato rimarrà al Sassuolo. Cercheremo di far si che il ragazzo possa lavorare sempre nelle migliori condizioni e vedremo".
 
Sgambata col Como: 4-3 per i bianconeri -  Sotto lo sguardo attento di Agnelli e Marotta a Vinovo i bianconeri, hanno partcipato ad un'amichevole contro una selezione del Como, organizzata, come al solito, soprattutto per testare lo stato di forma e avere indicazioni relative a quanti in campionato giocano meno. E' finita 4-3 , con tre reti di Quagliarella e una di Giovinco. Per i lariani, a segno Perna (doppietta per lui) e Panatti. I bianconeri sono stati due volte in svantaggio e solo nel finale sono riusciti a prevalere.
 

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