Moggi: In Cassazione cadrà tutto; e su Galliani... Conte: In futuro io vincerò la Champions League!

News, 29 dicembre 2013.
 
Va a Conte il Global Soccer Award: Sono sicuro che in futuro vincerò la Champions. Conte: Ho imparato molto dai miei allenatori e ora cerco di aiutare tutti i miei calciatori, anche quelli meno dotati. Moggi: Nel terzo grado di giudizio tutte le accuse cadranno e sul ruolo di Galliani... Buffon: Conte ha meriti incredibili. Sarà la Juve a ripulire la Continassa dalle 12.000 tonnellate di rifiuti.
 
E' Conte il migliore: Un giorno vincerò la Champions - Per Antonio Conte a Dubai c'è il Globber Soccer Award, a premiare una grande annata. Ma lui, a Sky, divide i suoi meriti con i suoi calciatori e con la Juventus: "Penso di essere un allenatore emergente, un allenatore che sta facendo bene. Penso di avere delle idee, ma anche dei calciatori che hanno sposato l'idea, il progetto, la società mi ha sostenuto in tutte le situazioni e questo è molto importante, perchè come dico sempre, puoi avere tutte le idee possibili di questo mondo, ma se i calciatori non ci credono, tu non acquisti credibilità nei loro confronti e comunque non hai una società alle spalle che ti tutela in tutte le situazioni diventa molto molto difficile. E quindi ringrazio loro".
Un'annata fantastica con un solo neo: la recente eliminazione dalla Champions League nel pantano di Istanbul. Conte ne è sì crucciato, ma realisticamente commenta: "E' dispiaciuto uscire non giocando una partita, questo sicuramente mi è dispiaciuto molto ma, come ho detto a tempo debito, non dovevamo ridurci a giocarci la qualificazione all'ultima partita, in casa per di più della diretta concorrente. E' avvenuto, bisogna fare tesoro, bisogna fare esperienza. Non dimentichiamo che questo è un gruppo che ha pochissima esperienza a livello di coppe, a livello di Champions League, quindi c'è bisogno di percorrere un percorso. Noi lo stiamo facendo e penso che ci sia un progetto per cercare di riportarci ai vertici, sia in Italia, dove lo siamo già da due anni, e anche in Europa". Quando? Dipende.... "Purtroppo - osserva Conte - in questo momento non dipende tanto da noi, dipende anche e soprattutto dalle altre, perché ti accorgi che... il Bayern Monaco, che l'anno scorso ha vinto tutto e che sta continuando a vincere quest'anno, l'anno scorso senza battere ciglio ha investito oltre 60 milioni. Dipende molto dalle altre, dipende molto dalla crescita anche dal punto di vista economico che l'Italia riuscirà a fare per cercare di tornare a livelli competitivi, a quando c'ero anch'io, quando abbiamo fatto quattro finali europee consecutive, una di Coppa Uefa e tre di Champions League".
Però, alla domanda di Alciato su cosa darebbe in cambio per vincerla, risponde con la sua solita filosofia: "Ma no, non darei in cambio nulla, perché sono sicuro che in futuro la vincerò. Nel calcio bisogna innanzitutto che ci sia tantissimo lavoro, perché senza lavoro, senza idee non vai da nessuna parte, perché i soldi da soli non bastano. Io penso che servano tante cose per vincere, l'importante è che ci siano sopratutto idee chiare, dei progetti. Penso che questo in Italia l'abbiamo capito e ci stiamo muovendo di conseguenza. Quando sento parlare i miei calciatori e parlano di squadra forte e di squadra, che gioca il proprio calcio, è motivo d'orgoglio e di soddisfazione, soprattutto quando arriva dagli ultimi arrivati, come Tevez e come Llorente. Sappiamo che non è facile, sappiamo che stiamo viaggiando e stiamo costruendo qualcosa di importante. Non dimentichiamo sempre che due anni fa non si giocava neanche l'Europa League e si veniva da due settimi posti, perché ogni tanto è bene ricordarlo. Dico che c'è un progetto vincente, c'è voglia di proseguire su questa strada. Abbiamo dato grandissime soddisfazioni ai nostri tifosi in questi due anni, a noi stessi. Il mio auguro per il nuovo anno è che ci sia da parte dei calciatori la stessa voglia di lavorare, la stessa intensità, la stessa determinazione e la stessa fame che hanno avuto in questi due anni e mezzo". Sulla possibilità che questa possa essere la sua ultima stagione alla Juve, non soddisfa appieno la curiosità dell'intervistatore: "Si parla sempre di qualcosa. Io penso che questo non sia assolutamente importante, per niente. Oggi l'importanza nostra è riprendere il cammino dopo la sosta natalizia nella maniera migliore in campionato, partecipando e facendo grandi cose anche in Coppa Italia e in Europa League, questa è la cosa più importante. Gli altri discorsi sono discorsi marginali che lasciano il tempo che trovano". E questo naturalmente ha offerto il destro per insinuare che lo stesso Conte abbia delle perplessità su un suo futuro in bianconero. Anche la sua risposta precedente sulla voglia di proseguire un progetto vincente e le dichiarazioni di qualche giorno fa da parte di Andrea Agnelli sul fatto che lui stesso non riesca a vedere una Juve senza Conte dovrebbero già essere risposte sufficientemente esaurienti.
 
Conte: Ho sempre parlato molto con i miei allenatori e faccio lo stesso con i miei calciatori - Nel convegno di Dubai su come gestire un gruppo vincente, a confronto con Capello e Guardiola, Conte ha spiegato come ha imparato il mestiere di allenatore: "Durante la mia carriera mi sono sempre interessato e ho sempre parlato molto con i miei allenatori per capire bene quello che mi chiedevano e quello che volevo provare a fare. Intorno ai 30 anni, ho iniziato a dare suggerimenti ai compagni già in campo. Poi, da giocatore, ho avuto fortuna di avere tutti i più vincenti tranne Capello. Quando vinci sei bravo e questo mi ha agevolato perché mi sono confrontato con loro".
Poi ha messo a frutto la sua esperienza di calciatore per aiutare al meglio i giocatori affidati alle sue cure: "Non essendo dotato, ho basato la mia carriera su corsa e sacrificio. Non sapevo a chi dare la palla a volte. Così, ora da allenatore ho cercato soluzioni per aiutare i meno dotati tecnicamente. Chiedo ai miei calciatori di chiedermi perché facciamo certi schemi, la loro utilità. Quando capiscono lo fanno più volentieri".
Ha appoggiato l'idea, fattasi strada nel convegno, della possibilità di introdurre anche nel calcio il time out: "Uno per tempo per permettere ai giocatori di comunicare con la panchina - ha precisato -Il calcio è in evoluzione a me piace studiare".
 
Moggi fiducioso: In terzo grado cadrà tutto! E il ruolo di Galliani... - Luciano Moggi era ieri a Prato per l'inaugurazione di un nuovo Juventus Club e naturalmente il suo intervento è stato focalizzato su Calciopoli; l'ex dg si è presentato con il corredo di faldoni di intercettazione e, nell'ora in cui è durato il suo intervento, ne ha lette parecchie. E' apparso tutt'altro che scoraggiato dopo la nuova sentenza avversa emessa dalla Corte d'Appello di Napoli; anzi è certo che la verità non potrà che vincere, "Il secondo grado di giudizio è valso una riduzione della pena. Tutto cadrà in terzo grado di giudizio - ha preconizzato - e allora qualcuno si farà male". Moggi ha anche fatto più volte riferimento al "ruolo di Adriano Galliani" (incredibilmente solo sfiorato, col suo Milan, da Calciopoli, nonostante il ruolo centrale di Meani e la presenza dello stesso Galliani in alcune intercettazioni bollenti), secondo lui uno dei protagonisti di un sistema "che non è ancora davvero venuto fuori".
Sul banco degli accusati anche Zaccone, il legale della Juventus, che difese, meglio, non difese, non solo Moggi e Giraudo, ma nemmeno la Juve, per la quale praticamente patteggiò una B per illeciti mai esistiti: "Io sono anni che faccio le mie accuse ma nessuno mi ha mai querelato, è per questo che sono innocente. A mettere nei guai me e Giraudo è stato l'avvocato della Juventus, Zaccone, non so se si vergognerà ma dovrebbe fare almeno pubblica ammenda".
L'ultima stilettata è per l'eterno nemico Franco Baldini, l'uomo del ribaltone: "Quando ha lasciato la Roma la squadra ha iniziato a vincere, ora che è andato al Tottenham la squadra ha iniziato a perdere".
 
Buffon: Conte ha meriti incredibili - A Sky Sport è stato sentito anche Gigi Buffon che, lui che ha vissuto anche la Juve del pre-Calciopoli, ha attribuito buona parte del merito della rinascita bianconera al lavoro svolto da Antonio Conte: "I meriti del nostro allenatore per questi due anni e mezzo di percorso sono incredibili e non si sa, fino a quando non ci sarà una controprova, quale sia stato effettivamente il suo merito e quali i meriti nostri. È stato bravissimo a saperci stimolare, pungolare, ad averci dato un gioco e un'identità molto precisa". Perché "Come singoli ci sono state Juve più forti ma questa è sicuramente una Juventus nella quale lo spirito di gruppo, il gioco di squadra viene esaltato". E il futuro gli sembra promettente: "Secondo me il viaggio intrapreso lascia ben sperare”. Per quest'anno, data l'eliminazione dalla Champions, la Juve ha davanti a sé tre possibili traguardi: Il terzo scudetto consecutivo, l'Europa League e la Coppa Italia. “Ma - ammonisce Buffon - quando devi vincere tre trofei devi superare tantissimi avversari, per tutto l’anno devi essere sempre al 100% e non avere mai dei cali”.
 
Sarà la Juve a ripulire la Continassa - Sarà la Juve a ripulire la Continassa dalle 12.000 tonnellate di rifiuti che riempiono l'enorme discarica trovata nell'area da bonificare per costruirvi la cittadella bianconera (per lo più si trattava di 'bucce' di plastica cui era stata sfilata l'anima di rame). La perizia commissionata dalla Juventus e accettata dal Comune di Torino non prevedeva una simile quantità di rifiuti e fissava in 175.000 euro la cifra necessaria per ripulire l'area; alla scoperta dell'effettiva consistenza dei rifiuti la Juve si era rivolta, a inizio novembre, al Comune di Torino, per cercare insieme una soluzione al problema, soluzione che è stata trovata: "Si è finalmente provveduto a misurare sul serio la montagna di rifiuti che grava sull'area - ha detto a 'La Stampa la direttrice della divisione Urbanistica Paola Virano - anche se in certi punti l'operazione era pressoché impossibile". Il costo dell'operazione stessa è stato ora quantificato in 800.000 euro, che saranno anticipati dalla Juventus ma verranno poi scalati dagli oneri di urbanizzazione.

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