Penta: E' andata in scena un'ingiustizia inaudita. Conte: No alla strumentalizzazione!

News, 19 dicembre 2013.
 
Juventus-Avellino 3-0: il tabellino. Nicola Penta: E' andata in scena un'ingiustizia inaudita. Moggi: Ma sarà vera quella scritta 'La legge è uguale per tutti? Conte: Tutelerò la mia persona da chi ha cercato di strumentalizzare.
 
Juventus-Avellino 3-0: il tabellino - Turno superato facilmente.
Juventus: Storari; Caceres, Ogbonna, Peluso; Motta (82' Lichtsteiner), Padoin, Marchisio, Asamoah (69' Bouy), De Ceglie; Giovinco (82' Pepe), Quagliarella. A disposizione: Rubinho, Chiellini, Pogba, Tevez, Llorente, Barzagli, Bonucci, Isla. Allenatore: Conte
Avellino: Di Masi; Izzo, Peccarisi, Pisacane; Zappacosta, D'Angelo, Togni (46' Schiavon), Arini (72' Angiulli), Millesi; Herrera, Castaldo (55' Galabinov). A disposizione: Seculin, Bittante, Fabbro, De Vito, Abero, Massimo, Soncin, Biancolino.
Arbitro: Irrati; assistenti: Meli-Longo; quarto uomo: Baracani
Marcatori: 7' Giovinco, 17' Cáceres, 35' Quagliarella
Espulsi: nessuno
Ammoniti: Bouy (J)
 
Penta: sentenza ridicola - Nicola Penta, l'uomo di punta dello staff di consulenti di Luciano Moggi, quelli che han dovuto passare al setaccio 170.000 intercettazioni per trovare quelle (dimenticate/ scartate) che provassero l'innocenza di Luciano Moggi e degli altri caduti nella tagliola di Calciopoli. Inutilmente, perché anche in appello sono arrivate le condanne. E Penta non ci sta, come sbotta in un'intervista a TuttoJuve.com: "Con gli avvocati ci stiamo confrontando su una sentenza alquanto ridicola. Quella di primo Grado riuscii a somatizzarla, perché logicamente era impensabile confidare in una assoluzione dopo tutto il clamore mediatico ed i milioni di euro spesi, ma oggi non la condivido, anzi la critico duramente. E’ andata in scena un’ingiustizia inaudita, assolutamente fuori da ogni logica".
La sua analisi prende le mosse dalle condanne degli arbitri, ormai indispensabili per integrare l'associazione a delinquere, in particolare quella di Dattilo: "Non è possibile condannare Dattilo a dieci mesi per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, per aver espulso Jankulovski. Non è possibile sacrificare un innocente pur di condannare Moggi. Premesso che, le prove, inconfutabili, hanno dimostrato che l’ex arbitro non ha commesso nulla, non è possibile che per un reato così grave sia inflitta la stessa pena di un abuso edilizio. E’ inaccettabile. Io sono un amante dello sport, del calcio in particolare, avendo giocato dall’età di sei anni, sino ai 30, e, se un arbitro, alterasse di proposito l’esito di una partita, sarei il primo a sostenere che venisse condannato a tre, quattro o cinque anni, ma dieci mesi sono assolutamente ridicoli. Non si può condannare una frode consumata con l’aggravante dell’associazione per delinquere con la stessa entità di una guida senza patente, è assolutamente ridicolo. Stavolta questa sentenza non l’accetto. Condannare un ragazzo, innocente, dismesso dall’AIA a 34 anni per un qualcosa che non esiste, è inverosimile. Io sono sicuro che Dattilo è innocente, ho letto le carte, sentito le telefonate, in Cassazione avrà giustizia".
E De Santis? "E' stato condannato per due partite in cui la Juventus non c’entra nulla, quindi? Ma non era pro-Juve? Non era il capo degli arbitri del sodalizio?"
E Bertini? "Per aver fatto 'pareggiare' il Milan con la Juventus, sodale nell’associazione,10 mesi? E’ una vergogna!"
Su Moggi: "A Moggi sono stati inflitti 2 anni e 4 mesi, su cosa? Tentativo di frode? E’ una bufala.. O c’è la frode consumata altrimenti il reato non esiste… il 'reato di pericolo' è una panzana, una pura invenzione, se la frode non c’è, di cosa si sta parlando?"
Adesso si attendono le motivazioni: "Mi auguro che le motivazioni siano coerenti con le condanne, perché a Napoli c’è una distorsione della realtà. Qualsiasi prova oggettiva, non conta nulla, allora che senso ha produrre telefonate se dopo non vengono ascoltate? Quando poi stasera abbiamo saputo che aspettavano il tg per dare la sentenza, eravamo sicuri della condanna. Il processo quindi era solo mediatico? Il nostro lavoro è servito per far conoscere al mondo intero che Calciopoli è stata una farsa, a prescindere dalle condanne. Non pensino di poter cancellare le intercettazioni della relazione Palazzi, e di tutte quelle venute a galla dopo gli innumerevoli occultamenti. Le sentenze vanno rispettate, certamente, ma vanno anche criticate, specialmente quando emergono certe storture, come nel nostro caso".
E poi toccherà alla Cassazione: "Dobbiamo sperare che la Cassazione sia più serena e attenta nell’analisi di tutti gli elementi fino ad ora emersi nell’arco di questi 5 anni, sperando che andando via da Napoli, ci sia quel famoso 'giudice a Berlino'".
 
Moggi: Ma 'La legge è uguale per tutti'? - Luciano Moggi, ai microfoni di SportMediaset, non è stupito più di tanto della nuova sentenza di condanna: "Me l’aspettavo. Ho fatto un gran lavoro con gli avvocati, abbiamo cercato di portare tutte le prove possibili e immaginabili, ma purtroppo non sono servite a niente perché l’investigatore di allora Auricchio, ha cominciato in maniera anomala, ha cominciato dalle conclusioni, dalla fine invece che dal principio, perché prima si guardano i fatti poi si traggono le conclusioni, lui ha fatto il contrario. Siamo andati a processo sperando non in una revisione completa della pena, ma di sminuire, fermo restando che siamo solo al secondo grado". Perché si andrà in Cassazione, questo è sicuro: "Ricorrerò in Cassazione, non ci sono dubbi, anche perché non ci sono dubbi sull'illegittimità di rogatoria e di appartenenza del processo a Napoli, se non si riconosce questo allora non è vera quella scritta che dice 'La legge è uguale per tutti'.
"Alla luce di quello che è stato deciso - ha proseguito - può darsi che la Corte non abbia preso in considerazioni certe intercettazioni, ma bisogna aspettare le motivazioni, e non fare come ha fatto 'Il Mattino' di Napoli che ha scritto che 'allora Calciopoli esiste e il vero burattinaio è Moggi, quando si fanno queste cose bisogna stare attenti".
 
Conte si ribella al fango mediatico - Conte non ha rilasciato dichiarazioni dopo la vittoria della Juventus sull'Avellino, è in silenzio stampa. Il motivo? Il suo nome risbattuto in prima pagina, circostanza che lo aveva indotto nel pomeriggio a rilasciare la seguente dichiarazione: "Ho dovuto constatare con stupore e disappunto che alcuni organi di stampa danno grande risalto al mio nome, in merito ad avvenimenti riguardanti nello specifico altre persone. Le dichiarazioni riportate evidenziano circostanze per le quali sono già stato giudicato dalla Giustizia Sportiva. Mi tutelerò da chiunque intenda ledere la mia dignità. Le dichiarazioni oggi riportate, oltre a non avere di certo nei miei confronti alcuna rilevanza giudiziaria, evidenziano in realtà circostanze per le quali sono stato giudicato dalla Giustizia Sportiva e per le quali ho scontato una dolorosa squalifica. Con la ferma intenzione di tutelare in futuro la mia persona da chiunque intenda lederne la dignità. Lascio alla coscienza di ognuno valutare la differenza tra informare e strumentalizzare".
Così il mister bianconero, dopo che il suo nome era di nuovo diventato lo specchietto per le allodole per rinnovare l'interesse del sentimento popolare sulla vicenda del calcioscommmesse. E' vero, c'è un altro nome importante, quello di Gennaro Gattuso, ma Abete stavolta è diventato un garantista integrale e ha assicurato che la cosa non lo interesserà a meno che non ci dovesse essere un provvedimento giudiziario che lo interessi. Con Conte non andò così, ma Antonio era l'uomo che 'non poteva non sapere'.

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