Lotito offende la Juve che controbatte: volano gli stracci della Lega.

News, 15 giugno 2013.
 
Lotito attacca la Juve e Andrea Agnelli: La Juventus si è sottratta agli adempimenti, chiederemo i danni; Agnelli ha disatteso gli impegni, è gente che dice una cosa al mattino e poi se la rimangia. La Juventus replica con una nota: Lotito si è abbandonato ad affermazioni che sono progressivamente diventate offensive, inaccettabili e spesso contrarie al vero; e gli organi della Lega stanno tollerando tali comportamenti e parole inaccettabili, oltre che lesivi per la Società. Controreplica della Lazio: La Juventus pretende, a torto, di imporre le sue decisioni agli altri club e questo è inaccettabile, soprattutto laddove procurano gravi conseguenze economiche. Firmato il contratto definitivo tra la Juventus e la Città di Torino per l'acquisizione dell'area della Continassa. Stasera 'Un giorno in Pretura' ci racconta il caso (?) Paparesta e il mistero delle sim svizzere. Pirlo: Andare alla Juve mi ha fatto bene perché mi sento ringiovanito; se non l'avessi fatto forse ora non sarei qui a giocarmi la Confederations Cup.
 
 
L'attacco di Lotito alla Juve - La situazione sulla sede della Supercoppa non si sblocca. E a gettare benzina sul fuoco, tecnica sche notoriamente non serve a risolvere i problemi, semmai a crearne di ulteriori, ci ha pensato ieri il patron della Lazio, Lotito, con un violento attacco frontale alla Juve e alla sua dirigenza, il presidente Agnelli in primis: "E' la Juventus che si è sottratta agli adempimenti e non la Lazio. Chiederò i danni alla Juventus e a chi è responsabile di questa storia. La Lega sta cercando tutte le soluzioni possibili. La Juve prima dice sì, poi si rimangia tutto. Probabilmente pensano di essere la Lega e di comandare loro - ha tuonato Claudio Lotito - Se sono deluso? Non si tratta di essere delusi, ma di rispettare gli impegni - ha proseguito - Io perdo i soldi della tournée in Colombia da 1,8 milioni di euro e quelli della Cina. Alla Lazio andrebbe bene Toronto, anche Roma, ma loro stanno cercando di andare a giocare a Torino. Ma i conti si fanno alla fine. Se ho parlato con Agnelli? E che ci parlo a fare? Si è preso un impegno davanti all'assemblea e lo ha disatteso. E' gente che dice una cosa al mattino e poi se la rimangia. Se non troviamo una soluzione, deciderà l'assemblea".
Dimentica forse che a stabilire che ad ospitare la Supercoppa fossero i Campioni d'Italia fsia stata una decisione presa dalla Lega nel 1991, a meno di comune accordo su una sede alternativa. Che al momento non c'è né si intravede.
 
La dura risposta della Juve: sono affermazioni offensive, inaccettabili e non vere - Le parole di Lotito erano offensive e arrivavano al culmine di una serie di altre dichiarazioni non certo distensive udite nei giorni scorsi; dal 3-0 a tavolino si è arrivati a richieste danni, accuse e offese personali al presidente Agnelli. E allora la Juventus in prima serata pubblicava una dura nota sul sito ufficiale: "Nota della società - Fin dalla conquista della Coppa Italia in data 26 maggio, il Consigliere Federale e Presidente della S.S.Lazio, Claudio Lotito si è abbandonato ad affermazioni che sono progressivamente diventate offensive, inaccettabili e spesso contrarie al vero. Egli ignora evidentemente che la conquista di tale trofeo fa sorgere in capo alla S.S.Lazio il diritto a disputare la Supercoppa, ma non il diritto ad incassare una somma garantita. Juventus Football Club ha sempre rispettato i regolamenti e le decisioni della Lega Calcio ed ha manifestato a quest'ultima, tramite lettera agli atti, datata 8 marzo 2013, la propria indisponibilità a disputare la gara di Supercoppa all'estero. Nelle successive Assemblee il tema della Supercoppa è spesso stato all'ordine del giorno ma non è mai stato discusso né tantomeno è stata assunta alcuna delibera al riguardo. Per mesi gli organi della Lega Calcio hanno ignorato la sopra citata posizione della Juventus e da qualche giorno stanno tollerando comportamenti e parole inaccettabili per la vita associativa, oltre che lesivi per la Società".
 
Controreplica della Lazio: La Juventus pretende di imporre agli altri le sue decisioni - Passano poche ore e arriva il comunicato-risposta del club biancoceleste:  "Venerdì 14 Giugno 2013 21:48 - La S.S.Lazio S.p.A. respinge le affermazioni della Juventus, destituite di ogni fondamento, circa la verità delle dichiarazioni del Presidente Lotito. Che la finale della Supercoppa dovesse essere disputata a Pechino lo si sa da mesi, per avere la LNPA sottoscritto un contratto approvato dai club che ne fanno parte; la data è stata confermata in sede di Consiglio di Lega, come dimostrano i verbali; la Lazio si è dichiarata disponibile e trovare altre soluzioni purché concordate, nel rispetto degli impegni assunti ed alla importanza dell'evento, ma la Juventus pretende di imporre le sue decisioni e questo non è accettabile, soprattutto laddove procurano gravi conseguenze economiche. L'incontro è organizzato dalla Lega, associazione di 20 club, e le decisioni vengono prese a maggioranza dei club e non da chi pretende, a torto, di imporle agli altri".
Quello che sembra ignorare la Lazio, forse perché il contratto sottoscritto coi cinesi non prevedeva una traduzione in latino, è che tale contratto non poneva assolutamente il 2013 come data ultimativa per assolvere l'impegno.
Quello che invece si desume dalla vicenda, che sicuramente non finisce qui e si arricchirà di ulteriori strascichi polemici, è che in Lega regna il caos più totale, che manca non un'organizzazione, ma il concetto stesso di organizzazione: non può che essere così se la predisposizione della disputa di una gara importante come la finale di Supercoppa è lasciata a modalità che risulterebbero inadeguate anche per metter su una scampagnata fuori porta tra amici. Forse prima di pensare di esportare il nostro calcio sarebbe il caso di fargli ritrovare una sua dignità, sia a livello organizzativo-gestionale che comportamentale (il Napoli che non si presenta alla premiazione non ha certo esportato un'immagine positiva del nostro mondo pallonaro).
 
Firmato il contratto definitivo dell'area della Continassa - Come annuncia una nota sul sito ufficiale, la Juventus ha siglato il contratto definitivo per l'acquisizione dalla Città di Torino, per un periodo di 99 anni, rinnovabile, del diritto di superficie su una parte dell'Area Continassa, pari a 180.000 metri quadrati, e la relativa SLP (Superficie Lorda di Pavimento) di 33.000 metri quadrati. Il corrispettivo, così come è stato individuato nella perizia redatta su incarico della Città di Torino, è stato fissato in 11,7 milioni di euro. Ospiterà, oltre alla nuova sede del club nella Cascina Continassa (da ristrutturare), il nuovo Centro di Allenamento e Media e alcune residenze private. La consegna dell'area dovrà avvenire entro il 31 agosto e l'inizio dei lavori è previsto tra gennaio e febbraio 2014. La restante parte dell'area Continassa (80.000 metri quadrati) resterà di proprietà della Città di Torino, che prevede di realizzarvi un parco e servizi pubblici.
 
'Un giorno in Pretura': stasera tocca al caso Paparesta - Stasera alle 23.30, per 'Un giorno in Pretura', andrà in onda la seconda puntata del ciclo dedicato a Calciopoli; è intitolato 'Il caso Paparesta' e si propone di raccontare "che cosa accadde veramente nello spogliatoio dell'arbitro Gianluca Paparesta nel dopopartita di Reggina-Juventus del 6 novembre 2004": la risposta è 'nulla di quanto si va raccontando da anni', nel corso dei quali per l'immaginario popolare debitamente orientato Gianluca Paparesta è ancora rinchiuso nello spogliatoio, vittima solo di una battuta e nulla più di Moggi. Semmai fu in campo che era accaduto qualcosa, una serie di errori (quelli che adesso si chiamano episodi) determinanti nella direzione della gara terminata con la sconfitta dei bianconeri per 2-0; il che aveva ovviamente suscitato l'irritazione dei dirigenti bianconeri; tutto qui, ma a smentire la fola del Paparesta prigioniero non è bastata neanche l'archiviazione del presunto sequestro, "perché il fatto non sussiste",  da parte della Pretura di Reggio Calabria; e l'arbitro che aveva sbagliato a danno della Juve non subì danni alla carriera, come vorrebbe uno dei principali assunti della teoria farsopolara.
Si racconterà poi come "indagando su questo episodio gli inquirenti scoprirono le schede telefoniche segrete acquistate per conto di Luciano Moggi in Svizzera": un altro dei punti più oscuri di Calciopoli, una delle principali stranezze investigative; ma esse peraltro, stando alle motivazioni della condanna di Napoli, sono risultate determinanti per la condanna di Moggi, nonostante la presumibilità che ne caratterizza l'attribuzione tramite gli specchietti di Di Laroni; anche se, volendo, sarebbero state perfettamente intercettabili (Rai Tre ci farà sentire la testimonianza del perito De Falco?)
Dunque, spiega Rai Tre, "con la seconda puntata del ciclo Calciopoli si entra nel cuore del processo, rappresentato dalle intercettazioni telefoniche che documenterebbero numerosi contatti tra i principali imputati accusati di associazione a delinquere": cosa ci faranno sentire? e ci parleranno dei baffi?
 
Pirlo: Alla Juve sono ringiovanito  Forse il nome Juventus funziona come un elisir di giovinezza su chi indossa questa maglia; almeno questo è l'effetto che ha fatto su Andrea Pirlo, come il centrocampista della Juve e della Nazionale ha dichiarato al 'Correio de Bahia': "Penso che la mia decisione di cambiare maglia e passare alla Juve alla fine sia stata un bene per tutti. Da quando sono arrivato alla Juventus, mi sento ringiovanito; faccio parte di un gruppo che ha già vinto e vuole continuare a farlo. Senza quella scelta di trasferirmi alla Juve, forse oggi non mi troverei neanche qui a giocarmi la Confederations Cup con la Nazionale. L'Italia ha vinto i mondiali quattro volte e quindi, per blasone e storia, merita di partecipare a questa competizione. Sarà emozionante e un grande onore giocare in un tempio del calcio come il Maracanà e speriamo di fare una bella figura. E poi io voglio ritornare in Brasile la prossima estate per il mio terzo ed ultimo Mondiale".

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