Agnelli: Voglio il terzo scudetto! Buffon: L'Europa è il sogno che inseguiamo...

News, 15 maggio 2013.

Inaugurata allo Juventus Museum la mostra temporanea "Il lunedì si parlava di calcio. Agnelli-Juventus: 90 anni di passione bianconera"; rimarrà aperta sino al 1° settembre. Andrea Agnelli: La Juventus mi ha insegnato soprattutto una cosa, che il trionfo più bello è quello che deve venire, quindi sarà il prossimo; e noi abbiamo un appuntamento con la storia. Buffon: Vogliamo migliorare e l'Europa è il sogno che inseguiamo da anni; e sul futuro di Conte siamo tranquilli. Oggi la Juventus sarà premiata in Comune a Torino dal sindaco Fassino. Sulla lotta al razzismo negli stadi Blatter bacchetta l'Italia, ma Abete risponde: 'Se ci scrive, risponderemo; sono compiti della giustizia sportiva'.

Il lunedì si parlava di calcio. Agnelli - Juventus: 90 anni di passione bianconera - Ieri a Torino presso lo Juventus Museum è stato il giorno dell'inaugurazione della mostra temporanea "Il lunedì si parlava di calcio. Agnelli - Juventus: 90 anni di passione bianconera", un'esposizione che ripercorre la storia delle quattro presidenze targate Agnelli: Edoardo, Giovanni, Umberto e ora Andrea: una storia di primati ma anche di scelte innovative che hanno fatto crescere non solo il club, ma tutto il calcio italiano, con un denominatore comune, la famiglia Agnelli. Lodovico Passerin d'Entrèves, con la collaborazione del presidente del Museum Paolo Garimberti e di un team di lavoro composto da professionisti che già avevano lavorato alla realizzazione del Museum stesso, ha selezionato testimonianze, frasi celebri, aneddoti e cimeli, tra cui: il Pallone d'oro che Platini regalò all'Avvocato per il suo settantesimo compleanno, una lettera di Umberto Agnelli, del '57, indirizzata ad ognuno dei giocatori, in cui li invitava a rientrare a casa alle 22.30, e il menu della festa Scudetto del 1932 in cui compaiono la formazione, la classifica e, accanto, i vini e i cibi.
Così Garimberti ha spiegato, ai microfoni di Sky Sport, il titolo della mostra: "Il titolo può sembrare un po' eccentrico, ma in realtà così erano nel 1923, quando per la prima volta un Agnelli diventò presidente della Juventus. Il calcio all'epoca si giocava come un grande rito la domenica, era una grande messa cantata che si celebrava alle ore 14:30, tutte le domeniche. Poi il lunedì se ne parlava, quindi l'altro rito era quello fuori dal campo nel bar, guardando i giornali che parlavano delle partite. Ma poi lì finitiva, durante la settimana i giornali parlavano molto poco, non c'erano le pagine di sport che ci sono adesso e non c'era la televisione. Oggi il rito del calcio è spalmato, è stato dissacrato dalla televisione in generale ed è un fatto che si prolunga per sette giorni: si gioca dal venerdì al lunedì, poi ci sono le coppe, poi si parla tantissimo di calcio. però in questi 90 anni di presidenza Agnelli, un filo conduttore tra il 1923 ed oggi, c'è ed è l'innovazione, che è il grande tema della mostra".
Queste le parole di John Elkann: "Ringrazio tutta la Juventus. Questa è una bellissima mostra che fa vedere quanto è stato forte negli ultimi 90 anni il rapporto tra la nostra famiglia e la Juventus. Credo che Andrea e tutta la Juventus ci hanno fatto questo bellissmo regalo e oggi è un momento in cui dobbiamo soprattutto anche godercelo e pensare che questo è una premessa per un grande futuro che ci aspetta insieme". La mostra aprirà al pubblico oggi e sarà possibile visitarla fino al 1° settembre gratuitamente acquistando il biglietto dello Juventus Museum; chi invece intendesse visitare esclusivamente la mostra, pagherà un biglietto di 5 euro che andranno a contribuire alla raccolta fondi per il progetto benefico 'Crescere insieme al Sant'Anna', progetto che prevede la ristrutturazione del reparto di neonatologia dell'Ospedale Sant'Anna di Torino.

Andrea Agnelli: Grazie a tutti, ma io già penso all'anno prossimo, al prossimo trionfo - Nel suo discorso Andrea Agnelli ha ribadito che lui e la tradizione della Juve hanno un solo credo, quello di vincere, vincere ancora e sempre: "Novanta anni per una proprietà sportiva sono un'eternità. Siamo la più longeva proprietà di qualsiasi marchio professionistico al mondo. Era il luglio del 1923 quando Edoardo Agnelli assunse la presidenza della Juventus. Dopo di lui, sono passati Gianni, Umberto e oggi ci sono io. E tra di noi ci sono stati anche tantissimi grandi professionisti che hanno assunto la carica di presidente. La cosa più bella e la cosa più grande è che la Juventus ha vinto prima di ognuno di noi e io credo che continuerà a vincere anche dopo. Mi è capitato ieri, in un'intervista che ho rilasciato a Sky, di dire che io in questo momento ho il privilegio di traghettare la Juventus, una Juventus che vince, ha vinto prima di me e vincerà sicuramente anche dopo di me. Molto è stato detto sulla mostra: credo che sia anche giusto ricordare due numeri e fare due ringraziamenti. Noi qui dibattiamo costantemente su quante sono le vittorie della Juventus; abbiamo qua il direttore generale della Figc Valentini che ringrazio vivamente per essere qui oggi; ma un numero che mi fa sicuramente piacere, è che in 90 anni la Famiglia ha portato a casa 30 Scudetti, il che vuol dire che in 90 anni, la media fa uno Scudetto ogni 3 anni ed è un numero impressionante. C'è tutta la squadra, la squadra attuale, ma tra noi ci sono anche tanti ex calciatori che hanno contribuito ... prima ho conosciuto .... mi sfugge il nome... aveva vinto il tredicesimo. Quindi ognuno di noi ha una storia diversa, ci sono tante persone che vanno ringraziate, perché se la storia della Juventus è una grandissima storia, è grazie in primis e soprattutto alle persone che vanno in campo. Io credo che abbiamo appena finito un'annata incredibile, un'annata straordinaria che ci ha portato al secondo scudetto consecutivo dell'era Antonio Conte in panchina. Quello che mi preme sottolineare un grazie particolare al direttore generale Beppe Marotta e all'amministratore delegato Aldo Mazzia. Poi un grande grande applauso va anche ad Antonio Conte. Un applauso credo vada chiaramente anche al suo staff e a tutta la squadra, grazie ragazzi. Ma la Juventus mi ha insegnato soprattutto una cosa, che il trionfo più bello è quello che deve venire, quindi sarà il prossimo. Nella mia testa sono già concentrato a quello che deve essere l'anno prossimo, perché, come mi è capitato di ricordare di recente, abbiamo un appuntamento con la storia. Nessuna Juventus ha mai vinto tre scudetti di fila se non quella del Quinquennio. E quindi, visto che davanti a me ho il mister, ho lo staff tecnico, ho la squadra tutta, vi dico: io sono concentrato all'anno prossimo, perché dall'anno prossimo si schiudono nuovi palcoscenici e noi sappiamo che nel nostro destino c'è l'ambizione di vincere. Grazie e buona mostra". Davanti a lui Antonio Conte, arrivato con la squadra al completo e scortato dai fidi Paratici e Nedved: con loro lui, che è animato dalla stessa voglia di vincere del suo presidente, dovrà sfidare le dure leggi del bilancio per costruire la Juve capace di arrivare in trionfo all'appuntamento con la Storia.
Video (Sky) dell'intervento di Andrea Agnelli (da Superfly, TifosiBianconeri.com).

Buffon: "L'Europa è un sogno che inseguiamo da anni" - Gigi Buffon ha indubbiamente in comune col suo allenatore e col suo presidente l'ambizione di migliorare sempre; e il sogno suo (come di Conte) è di arrivare presto ad emergere anche in Europa: "La differenza tra Juve e Bayern è la solita differenza che c'è tra Real Madrid e Bayern, Barcellona e Bayern, cioè tutte le squadre più forti d'Europa col Bayern in questo momento è il punto di riferimento. Per cui credo che sicuramente la volontà, come ha detto il presidente, di migliorare c'è. Poi, sai, le partite le vinci e le perdi anche per episodi, per cui per arrivare a conseguire un trofeo così prestigioso alcune volte ci vuole anche quel pizzico di buona sorte o quel dettaglio che fa prevalere te anziché l'avversario. L'Europa è il sogno che inseguiamo da anni. Per realizzarlo ci vuole bravura, buona sorte e tutti i dettagli al posto giusto". Tra questi dettagli c'è il futuro di Conte, ma Buffon non ha mai avuto dubbi in proposito e le sue certezze tali rimangono: "Noi sappiamo quanto il mister tenga al mondo juventino, alla Juventus, conosciamo anche il rapporto consolidato e di grande stima che c'è fra lui e il presidente, per cui siamo molto tranquilli". Su Ibra: "Agnelli è stato abbastanza eloquente e chiaro a riguardo.."
All'inaugurazione era presente anche Alex Del Piero, tornato a respirare aria bianconera per la prima volta dopo il suo addio di un anno fa: "Rivedere Del Piero mi ha fatto grande piacere, - ha commentato Buffon - perché ci sentiamo tramite messaggi. Però che non ci vedevamo di persona era dai bei momenti dell'anno scorso. L'ho rivisto in forma, penso non abbia messo su neanche un etto, e questo significa che come suo solito insomma non è andato in trasferta a svernare, ma anzi secondo me per cercare di far migliorare una squadra con la sua professionalità e la sua dedizione al gioco del calcio".

Oggi la Juve sarà premiata in Comune dal Sindaco di Torino - Stamattina, alle 11, la Juventus Campione d'Italia sarà premiata dal sindaco di Torino Piero Fassino, come riconoscimento di quello che la Juventus ha fatto per la città. La cerimonia, della durata di un'ora circa, si svolgerà nella Sala del Consiglio Comunale di Torino: nell'occasione il club bianconero regalerà al Sindaco, simpatizzante juventino, la nuova maglia con il suo nome scritto sopra.

Blatter bacchetta l'Italia, ma Abete rivendica l'autonomia della giustizia sportiva - Joseph Blatter ha contestato la pena inflitta alla Roma per i cori razzisti: "La lezione non è stata imparata. E' incredibile avere ancora questi episodi specialmente nel campionato italiano, a San Siro, tra Milan e Roma, una partita così importante, con l'arbitro costretto ad interrompere il gioco per riportare la calma. Questo è un male, questo è un male e noi andiamo avanti con la nostra task force per la lotta contro il razzismo; avremo tra due settimane un congresso della Fifa e faremo una risoluzione che sarà vincolante per tutti. Ma la cosa più sorprendente, secondo me incomprensibile, è che gli organi disciplinari della Federazione italiana abbiano preso una decisione neanche 24 ore dopo l'accaduto stabilendo solo una multa. Non hanno fatto un'inchiesta vera per capire cosa fosse accaduto e hanno solo deciso una sanzione pecuniaria; questo è inaccettabile, perché 50.000 euro o 50.000 dollari non sono nulla per un incidente così. Questo non è corretto e non sono felice del comportamento dell'Italia Chiamerò la Federcalcio italiana".
Per la Figc hanno risposto il direttore generale Antonello Valentini e il presidente Giancarlo Abete: "Blatter ci chiamerà? Gli risponderemo - ha detto Valentini a margine dell'evento presso lo Juventus Museum - Non c'è dubbio che le multe non risolvono il problema, anzi rischiano di diventare una condanna ingiusta per le società vittime di gruppi, masse, chiamiamoli come volete, sono pochi, sono tanti, comunque di gente incolta, mascalzoni, delinquenti, gente che danneggia la propria società e danneggia l'immagine del calcio italiano. Quindi le multe verranno abolite in prima battuta, si andrà direttamente alla chiusura di porzioni, di settori dello stadio e in seconda battuta si arriverà alla chiusura totale insieme ad una forte multa. Io credo che nell'ultimo episodio abbia funzionato benissimo il raccordo in campo tra arbitro, funzionari dell'ordine pubblico e calciatori. Non vi dimenticate che noi, dopo i fatti terribili e odiosi di Boateng, abbiamo già modificato la norma e prevediamo che anche i calciatori di facciano parte diligente chiedendo all'arbitro di intervenire e di sospendere la partita. Credo che su questa strada occorra fare fronte comune".
Anche Abete ha pronta la risposta per l'indignato Blatter: "Se Blatter ci scriverà gli risponderemo, l'Uefa si è già mossa da mesi e ha varato nuove norme che saranno approvate dal congresso. Le multe troppo poco? Le norme ora sono queste e noi rispettiamo l'autonomia della giustizia sportiva". Quando l'in-competenza diventa un valore e una ricchezza.


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