Vidal: Io resto alla Juve. Bonucci: Ho un po' di pubalgia.

News, 22 marzo 2013.

Vidal 'gioca' contro il razzismo e giura: Io resto qui, dove sto bene. Bonucci: Da due mesi soffro di pubalgia. Giaccherini (promosso a pieni voti da Prandelli): Cerco sempre di farmi trovare pronto, sono a disposizione e gioco dove il mister mi fa giocare, cercando di dare il massimo. Marchisio era in albergo con la febbre. A Vinovo sgambata tra i bianconeri e il Valle d'Aosta (4-2). Lippi: Conte già giocatore era un grande trascinatore. Sculli: Indagato? Non sono preoccupato, io col calcioscommesse non c'entro niente.


Vidal: Io resto qui, parola di Arturo - Prima era Conte, già prima prima, in estate, ai tempi della squalifica, quando si vociferava di una panchina in cerca di occupante, e anche poi, qualche giorno fa , dopo lo sfogo del tecnico che parlava di un 'Italia invivibile' (se vai Napoli ti tirano le pietre, se vai a Bologna ti tirano le pietre..., per dirla con Antoine). Poi quando Conte ha messo un burrone di una quindicina d'anni tra sé e l'addio sono rispuntati nomi già sentiti come Chiellini, Lichtsteiner e soprattutto Vidal, che sicuramente ha molte richieste. Però lo stesso Vidal ieri, e non è la prima volta, è sembrato più deciso che mai a stroncare le speranze di chi lo vuol vedere lontano da Torino: "Volete sapere se resterò alla Juventus? Sì, prometto che mi fermo alla Juventus, perché ho ancora tre anni e mezzo di contratto e sto bene qui". Sospiro di sollievo dei tifosi, che amano Arturo per le sue doti e anche per il suo carattere guerriero, uno che non molla mai. Al Bayern, una delle sue pretendenti, pensa eccome, ma solo in chiave Champions League: "Sarà una bella partita, impegnativa, tra due squadre che hanno le qualità per vincere la Champions". I giorni scorsi sia Conte che Marotta hanno stoppato qualsiasi discorso di mercato, ma a Vidal, in ogni caso, non dispiacerebbe la compagnia di un suo connazionale, un nome che di tanto in tanto viene accostato alla Juve (e che con Arturo condivide anche il procuratore, Fernando Felicevich): Alexis Sanchez; e dice: "Sarei contento se venisse qui alla Juventus".
Intanto ieri Vidal ha giocato un'altra importantissima partita, quella contro il razzismo, facendo da testimonial all'evento 'Un calcio al razzismo', uno dei due progetti di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in collaborazione col centro Unesco di Torino e che sono stati entrambi protagonisti ieri in occasione della 'Giornata mondiale contro il razzismo'; il secondo è 'Gioca con me', che prevede l'inserimento nelle scuole calcio bianconere di bambini che per motivi economici non potrebbero iscriversi e sarebbero potenzialmente esposti al disagio sociale. 'Un calcio al razzismo' mette invece direttamente nel mirino uno dei mali che sta affliggendo anche il mondo del calci, con un progetto educativo che prevede la consegna di borse di studio a fronte della realizzazione di progetti a favore dell'integrazione e contro il razzismo, perché il razzismo non si combatte a posteriori a colpi di multe (che al massimo sono un deterrente per le sue epifanie), ma a priori, con l'educazione, che non lo cancella solo dai cori, ma anche dai cuori.
E l'iniziativa è stata pienamente condivisa da Vidal: "E' una bella iniziativa e dovrebbero riprenderla tutti. Bisogna impegnarci tutti perché il problema si possa risolvere". Era presente anche Gianluca Pessotto, vicedirettore del settore giovanile della Juventus, che ha dichiarato: "La scelta di ospitare questo evento non è casuale. Noi, come società, prestiamo grande attenzione a valori come il rispetto, l'educazione e l'integrazione. La Juventus lotta sempre contro il razzismo e trasmette questo messaggio a tutti i ragazzi che poi scendono in campo la domenica".

Bonucci: Ho la pubalgia - Leonardo Bonucci sta inanellando alla Juve una prestazione più sicura dell'altra e anche ieri sera in Nazionale ha offerto una buona prova, anche se ritiene che forse una vittoria degli azzurri, per quanto mostrato in campo, sarebbe stato il risultato più giusto, e l'occasione era capitata proprio a Leo, ma la palla non è entra: "Mai una gioia, mai una gioia - esordisce Bonucci ridendo - Ho provato a tirarla sul secondo palo, sono le classiche situazioni in cui nella palla messa nel secondo palo c'è qualcuno che la mette in rete o comunque finisce in rete. Non siamo stati fortunati stasera, abbiamo avuto tante occasioni. Abbiamo fatto una grandissima partita, siamo stati poco fortunati sotto porta, perché abbiamo creato. Siamo stati all'altezza di un buon Brasile, con tantissime individualità. E questo è un gran segno".
Si dice assolutamente sulle parole di Prandelli: 'Devo ringraziare Conte perché mi consegna dei ragazzi che stanno davvero bene. Ha trasmesso la cultura del lavoro', e spiega: "Quello è sicuro, se venite il martedì e il mercoledì da noi, la cultura del lavoro è ben inculcata - afferma, ridendo - Però sicuramente quando ti conosci a memoria e stai bene come stiamo noi, è un vantaggio per chi sfrutta il lavoro della Juventus. Il mister ha creato uno zoccolo duro e credo sia una buona base dalla quale ripartire per creare qualcosa di importante".
Elogia la prova del compagno di squadra Giaccherini: "Ha fatto una grandissima partita, tra le linee. Poi quando è stato spostato come mezz'ala ha fatto una grande partita, ha i tempi d'inserimento. E' uno su cui puoi sempre contare, a prescindere dal ruolo in cui gioca. Questo è un grande segreto che ha mister Prandelli; pur giocando poco nella Juventus, Emanuele rientra sempre nelle convocazioni del mister. Stasera gli ha dato una chance e credo l'abbia sfruttata alla grande".
Lui però un problemino ce l'ha: "Diciamo che sono due mesi che non sono in perfette condizioni, soffro un po' di pubalgia però cerchiamo di tenerla a bada".

Giaccherini: Cerco di farmi trovare sempre pronto - La filosofia di Emanuele Giaccherini, qualunque sia la maglia in palio, è sempre la stessa: lavorare per farsi trovare pronto in caso di chiamata; e le soddisfazioni arrivano. Dopo la partita di ieri, ha ricevuto le lodi, non solo del compagno di squadra Bonucci ma anche del ct Prandelli, che lo ha tenuto in campo sino al 68' e lo ha promosso a pieni voti e lo ha definito "il migliore in campo, soprattutto nel primo, perché poi negli ultimi 15' (era uscito Pirlo ed era entrato Cerci, ndr) non aveva più il supporto dei centrocampisti" (e infatti a quel punto il ct ha tolto il bianconero per inserire un centrocampista come Poli).
Questa la reazione di Giaccherini: "Innanzitutto ringrazio Leo per le parole che ha speso per me. Diciamo che io cerco sempre di farmi trovare pronto e sono sempre a disposizione, poi il mister fa le proprie scelte. L'importante è che quando vieni chiamato in causa rispondi sempre". E poi: "Il mister mi aveva dato dei compiti: dovevo iniziare il pressing, andare a pressare i mediani che andavano incontro alla palla e disturbarla. Poi quando avevamo palla noi dovevo farmi trovare tra le linee e buttarmi negli spazi. Penso che sia andata bene, quindi sono contento della mia prova e soprattutto della prova della squadra. Nel primo tempo abbiamo creato sei-sette palle gol contro il Brasile, poi nel secondo tempo siamo stati bravi a recuperare la partita. Io farei anche il portiere pur di giocare in Nazionale. Era una battuta. Io sono a disposizione, dove mi fa giocare il mister cerco di fare il massimo".

Febbre per Marchisio - Non c'era Claudio Marchisio tra gli azzurri che ieri sera hanno sfidato il Brasile, né in campo né in panchina. Marchisio infatti, colpito da un improvviso attacco febbrile, è dovuto rimanere nella sua camera d'albergo.

A Vinovo sgambata contro il Valle d'Aosta - Lo sparuto manipolo di giocatori che le Nazionali han lasciato a Conte ha proseguito ieri a Vinovo la preparazione in vista della sfida con l'Inter; e nel pomeriggio, rimpolpato con alcuni ragazzi della Primavera di Baroni, ha affrontato, sotto lo sguardo attento di Conte e di Nedved, il Valle d'Aosta, che milita nel girone A della Seconda Divisione di Lega A. E sorprendentemente sono stati proprio gli ospiti a portarsi avanti, addirittura sul 2-0; poi la rimonta, iniziata proprio dall'aostano De Ceglie e completata da due goal di Matri e da un'autorete.
Intanto Chiellini prosegue le terapie per recuperare dai guai alle caviglie, in particolare la destra, vittima della riacutizzazione di un precedente problema; la speranza è che possa recuperare per la trasferta di Monaco.

Lippi: Conte, da sempre un esempio di serietà - Qualcuno potrebbe pensare che Marcello Lippi non abbia gradito le parole di Buffon che mette Conte anche davanti a Lippi nella graduatoria dei suoi allenatori, ma non è cosi: "Offeso con Buffon? - dice Lippi al Corsport - Ma no! Per me lui è come un figlio. Per Conte parlano i risultati. Gigi è stato solo sincero". E si associa alle lodi che stanno piovendo su Conte: "Sognava quella panchina, le qualità le conoscevo e lì poteva solo esaltarle. Già da giocatore Conte era un grande trascinatore e un esempio di serietà".

Sculli: Sono estraneo alla vicenda del calcioscommesse - Giuseppe Sculli ha rotto ieri per la prima volta il silenzio sull'inchiesta del calcioscommesse nel corso di una conferenza stampa da Pescara: "E' da una vita che porto un nome scomodo, o comodo, non lo so se è comodo o scomodo, lo sanno, la storia mia la sanno, ogni volta la mettono sul piatto, non so se fa notizia, se vogliono vedere copie dei giornali, questo non lo so, ogni volta la tirano fuori. Son tranquillo quando poi guardo che sul tavolo le mie carte le apro e dico: Scusa, ma che c'entro io con questo scandalo del calcioscommesse? Io non ho una parola con nessuno, non parlo al telefono con nessuno, non ho contatti con nessuno, non mi hanno visto con nessuno, non ho parlato con calciatori. Premesso: non esco con compagni di squadra, mai; non esco con colleghi di gioco, mai. Non vedo perché mi debbano associare a certe persone. Sono stato indagato come altre decine e decine di giocatori ma non sono preoccupato". E su Genoa-Siena dell'aprile 2012: "Su Genoa Siena uguale: io vado a parlare con uno dei tifosi per dire quattro parole, 'fateci continuare la partita perché sennò siamo retrocessi', le parole queste sono state, 'sennò siamo retrocessi, perché tre punti ormai la partita è persa, due punti di penalizzazione e noi siamo retrocessi'; queste parole sono state dette, punto".


Foto Gallery