Conte: difesa e autodifesa. Bufale e fango.

News, 7 aprile 2012.

 

Andrea Agnelli difende Antonio Conte e i tesserati bianconeri toccati da 'esposti anonimi'. Conte: 'E' solo una bufala, una non notizia, non esiste nessuna telefonata, non esiste nessun messaggio'; come del resto ha confermato Raimondo. Andrea Agnelli fa chiarezza anche sul problema degli anticipi e dei posticipi di fine campionato. L'accordo di sponsorizzazione tra Juventus e Fiat. Antonio Conte ha convocato 22 giocatori; out Elia e Krasic; Quagliarella titolare. Calcioscommesse: parlano anche Carella e Giacobbe.

Agnelli in difesa di Conte: e non solo - La conferenza stampa di Andrea Agnelli, come raccontato nella precedente edizione delle News, era dedicata all'annuncio della sponsorship tra Juve e Jeep Chrysler, con il ritorno del gruppo Fiat a fianco della Juventus. Ma l'apertura è stata dedicata ad un altro tema, un tema cui l'altroieri, quando ancora non era noto l'oggetto della preannunciata conferenza stampa, si era da più parti pensato fosse il motivo della stessa. Non era così, ma l'argomento si è meritato comunque il ruolo di apripista della conferenza stessa. Riguarda talune voci circolanti da alcuni giorni, in un'escalation che solo pochi distratti possono considerare assolutamente casuale (vista la lezione impartita da troppe ferite del passato recente e meno recente). Nell'inchiesta del calcioscommesse sono spuntati i nomi di Leonardo Bonucci prima, di Simone Pepe poi (e i due anche ieri sono stati rimessi sotto i fari su 'Repubblica, in quanto 'si dice' sarebbero stati nuovamente citati da Masiello), quindi di Christian Stellini, il vice di Conte e infine di Conte stesso: nessuno di loro risulta nemmeno indagato, semplicemente i loro nomi sono stati fatti da qualcuno dei tanti indagati che li ha raccontati come persone che avrebbero, o avrebbero potuto avere, avuto sentore di quel che stava accadendo. I primi tre avevano prontamente smentito ogni loro coinvolgimento, allora si è puntato al bersaglio grosso, quello che sicuramente faceva audience, perché destinato a suscitare reazioni: il nome di Antonio Conte. Che per la verità era già spuntato l'11 giugno 2011, in un articolo di 'Repubblica' (da una decina di giorni il tecnico salentino aveva firmato il suo contratto con la Juve), ma era talmente una non notizia che si era autoseppellita: ai tempi dell'inchiesta di Cremona Bellavista aveva riferito di aver contattato "un giornalista sportivo barese chiedendogli di avvicinare l'allenatore del Siena, Antonio Conte 'in vista di Siena-Sassuolo per sapere se è avvicinabile - annota la Polizia - Il giornalista lo informa di non essere riuscito a contattare Conte e di avergli inviato un messaggio. Bellavista chiede di provare con Giorgio (ndr, Perinetti) ma il giornalista dice di no e consiglia di provare con Faggiano'". Improvvisamente nove mesi dopo la cosa rispunta a Bari, finisce subito sulle prime pagine di Corriere e Gazzetta e da lì rimbalza dove capita. Che in realtà sia una non notizia lo conferma proprio giovedì il giornalista sportivo barese Antonello Raimondo che, interrogato a Bari, smentisce di aver mai provato davvero a contattare Conte, sia telefonicamente che con sms; e ieri in serata, raggiunto telefonicamente da Antenna 3, ha ribadito la smentita, affermando di aver detto a Bellavista di aver cercato di contattare Conte solo per toglierselo di torno. Fine della storia. Ma intanto il bailamme mediatico c'è stato, e per qualche giorno il nome della Juve accostato a Scommessopoli (anche se all'epoca dei fatti nessuna delle vittime mediatiche era tesserata per la Juve) è svolazzato in giro.
La cosa ovviamente ha suscitato irritazione in corso Galfer, e Andrea Agnelli ieri si è fatto portatore della posizione del club: "Volevo fare una velocissima riflessione su quelle che sono le attività d'indagine in corso da parte delle procure di Cremona e Bari. Sappiamo perfettamente che quando c'è un lavoro della magistratura, bisogna attendere il termine del lavoro per poter trarre delle conclusioni, però ci tenevo a sottolineare qui, in questo momento, che le conclusioni che andranno tratte al termine dei lavori delle magistrature di Cremona e Bari, sarà una riflessione che dovrà fare il sistema del calcio, in quanto l'attività che stanno portando avanti le procure è un'attività che tocca una delle piaghe dello sport a livello professionistico ed in particolare del calcio di alto livello. Ciononostante, non siamo insensibili alle dinamiche che avvengono nell'attività delle procure e quindi il fatto che vengano fatti esposti anonimi che vanno a toccare alcuni nostri tesserati non ci lascia indifferenti, ci lascia assolutamente vigili su quelle che sono le attività. Una cosa ci tenevo a sottolineare: che io conosco il nostro allenatore Antonio Conte da una ventina d'anni circa, e se è vero come è vero che ha alcuni difetti, ci tengo a confermare che due sono i valori che ha: è una persona integra ed è una persona assolutamente leale, quindi quelle che sono le sensazioni, sono sensazioni sgradevoli, ma che affronteremo se e quando sarà il caso". Il messaggio è chiaro: la Juve ha fiducia in Conte ed è all'erta, quindi niente chiacchiere, contano solo i fatti. Che in questo caso sono inesistenti.

L'autodifesa di Conte - All'inizio della conferenza stampa pre-Palermo ad Antonio Conte è stata riferita l'attestazione di stima nei suoi confronti da parte del presidente Agnelli. E il mister bianconero, pur incassando ovviamente con piacere la solidarietà di Andrea, ha spiegato che in realtà non ci sarebbe stato bisogno di alcuna difesa, se una non notizia non fosse stata, chissà perché, trasformata in una notizia: "A parte che non c'è niente da difendere, quindi partiamo da questo presupposto. Diciamo che non sono rimasto deluso, non sono arrabbiato e vi dico la verità: non sono neanche sorpreso. Non sono sorpreso perché tutto questo fa parte del gioco. E' un gioco sicuramente che non condivido, non è un bel gioco, però c'è. Alleno una grande squadra come la Juventus, che ha fatto la storia del calcio assieme anche ad altre squadre, è tornata ad essere competitiva quest'anno grazie ad un grandissimo lavoro, grazie ad un grandissimo lavoro, ad avere la possibilità fino all'ultimo, dopo tanti anni, di riscrivere delle pagine di storia; la possibilità, perché poi magari non ci riusciremo. Quindi, fa parte del gioco. Leggere una non notizia su diversi quotidiani nazionali mi fa veramente sorridere, perché una bufala, perché è una non notizia, perché non esiste nessuna telefonata, non esiste nessun messaggio, però questo fa capire tante cose (sorriso sarcastico, ndr)...io ci sono dentro, faccio parte di questo gioco, ripeto, non condivido questo gioco, però ne faccio parte, quindi devo accettare le cose belle e le cose brutte. E' una bufala, è una grande bufala, e purtroppo si è dato risalto a una non notizia. Questa è la cosa che secondo me deve far riflettere". Ma, giura, questo non distoglierà nemmeno per un secondo la sua attenzione e la sua concentrazione sull'impresa della Juve: "Detto questo, se pensate che questo possa distogliere il mio pensiero o il pensiero della squadra dal pensiero di sfilare lo scudetto al Milan, assolutamente. C'è grande concentrazione, siamo arrivati ad un punto del campionato dove adesso siamo lì, inaspettatamente, contro una superpotenza come il Milan, a livello di organico, di qualità, di campioni, però noi siamo lì. E adesso siamo concentrati, quindi non ci sarà nessuna notizia, perchè magari da qui alla fine ne arriveranno altre, ma non ci destabilizzerà niente, siamo pronti ad arrivare fino alla fine ed a cercare di coronare un sogno, se possibile, altrimenti poi saremo i primi ad applaudire la squadra che vincerà lo scudetto, perchè è la super favorita, è quella attrezzata sicuramente meglio di tutte. Da parte nostra, però, come ha detto il presidente, c'è grande orgoglio, c'è grande soddisfazione per essere arrivati qui, in finale di Coppa Italia e a otto giornate dalla fine a due punti dal Milan. Pensate se non ci fossimo stati noi di cosa staremmo parlando adesso". E più oltre, davanti ad una seconda domanda sull'argomento, ha replicato: "E' una non notizia, una bufala che è uscita giù otto mesi fa sulla Repubblica. L'avete dimentica. La Repubblica pubblicò un'intercettazione in cui c'era scritto 'tentativo fallito di aggancio a Conte'. Sono stati otto mesi.... qua bisogna capire che queste sono indagini serie, bisogna avere rispetto epr chi fa queste indagini. Non bisogna speculare sulle indagini serie. Qua ci sono cose serie dietro. Rivedere dopo otto mesi il nulla riportato sui giornali, chiaramente, fa sorridere. Il nulla, quando ci sono cose serie. E si ha mancanza di rispetto anche nei confronti di chi sta indagando, della magistratura, che sta procedendo per cose serie, riportando notizie false, fasulle, non notizie, bufale. Io mi chiedo, quando viene dato tutto questo risalto a una non notizia, a una notiziia bufala... c'è un gioco dietro. io faccio parte di questo sistema e capisco che in questo momento ci sia questo gioco, un gioco che non condivido, però non sono sorpreso, non sono sorpreso. A una bufala viene dato tutto questo risalto, capisci? Una bufala, una non notizia, una telefonata inesistente, un messaggio inesistente, niente. Voi parlate di niente, avete riportato una notizia del niente, il nulla, in un'indagine seria, per la quale bisogna avere rispetto. Io questo sto dicendo. E lo chiude".

Il falso problema degli anticipi e dei posticipi - Proprio poco prima di entrare nel cuore della conferenza stampa, rappresentato dalla nuova sponsorship, Andrea Agnelli ha voluto fare un'altra precisazione: "Vorrei evitare che sul nascere ci siano delle polemiche in quanto ieri la Lega ha deliberato quelli che sono gli anticipi e posticipi per gli ultimi turni e stiamo creando delle problematiche che non esistono. Noi abbiamo dei contratti da rispettare, in quanto abbiamo firmato con Sky e con Mediaset. Il fatto della contemporaneità o meno dell'ultima partita, vi volevo informare che noi già ieri abbiamo sentito la Lega che ci ha dato tutte le garanzie del caso: nel caso si arrivasse alla penultima di campionato con ancora un risultato in ballo, con le squadre che stanno giocando per un risultato, ci sarà la contemporaneità. Quindi cerchiamo di non creare casi dove non ce n'è bisogno perché abbiamo già abbastanza polemiche nel mondo del calcio". Cos'era accaduto? Subito dopo la pubblicazione da parte della Lega di serie A del calendario degli anticipi e dei posticipi sino alla penultima giornata (per l'ultima giornata di campionato, ricordava il comunicato stesso della Lega, le dieci gare, schedulate alle ore 20.45 del 13 maggio, potranno essere disputate in più blocchi, fino ad un massimo di tre in due giorni, nel caso non si renda necessaria la contestualità di tutte le gare), si era visto che nella penultima giornata che teoricamente potrebbe vedere due squadre impegnate in una lotta corpo a corpo per conseguire un traguardo importante (come potrebbe essere lo scudetto), la Juventus il 6 maggio affronterebbe il Cagliari in trasferta alle ore 15, mentre il derby tra Inter e Milan si disputerebbe solo alle ore 20.45. Questo aveva da subito fatto mormorare di irritazioni bianconere perché il Milan avrebbe giocato conoscendo già l'esito della partita della Juve. La risposta di Andrea Agnelli chiude qui anche questo discorso.

L'accordo di sponsorizzazione - "Juventus Football Club Spa e Fiat Spa hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding per la sponsorizzazione della maglia da gioco di Juventus nelle prossime tre stagioni sportive. Dal primo luglio 2012 Fiat diventerà quindi l’unico sponsor di maglia di Juventus, per tutte le competizioni, a fronte di un corrispettivo fisso complessivo di 35 milioni di euro, oltre alla fornitura di vetture del gruppo. Nella prossima stagione sportiva 2012/2013 comparirà sulle maglie da gioco il marchio Jeep. Il memorandum prevede inoltre l’attribuzione a Fiat del diritto di sfruttamento dell’immagine di Juventus, tra cui l’uso dei propri marchi sull’abbigliamento tecnico di tutte le squadre del club e molteplici altre possibilità di partnership in svariati campi. L’accordo definitivo, che avrà durata fino al 30 giugno 2015, sarà firmato nelle prossime settimane. Con oltre settanta anni di storia, Jeep può vantare una fama globale con vetture distribuite in più di 120 Paesi del mondo. Dall’introduzione del primo esemplare, nel 1941, più di 15 milioni di esemplari Jeep sono stati prodotti e distribuiti nel mondo. Fiat e Juventus Football Club sono parti correlate in quanto soggette al controllo da parte di EXOR S.p.A.. Pur essendo un’operazione ordinaria che prevede condizioni equivalenti a quelle di mercato, la stessa è stata identificata da Juventus quale 'operazione di maggior rilevanza'. Pertanto essa è assoggettata alla procedura per le operazioni con parti correlate che prevede, tra l’altro, la predisposizione e la pubblicazione di un documento informativo entro 7 giorni dall’approvazione del contratto definitivo da parte del Consiglio di Amministrazione". Questo il comunicato con cui la Juventus ha reso noto i dettagli dell'accordo di sponsorizzazione con Fiat per il marchio Jeep. Come ha rilevato Andrea Agnelli, si tratta di un accordo (frutto del "lavoro dell'area commerciale, con il direttore Francesco Calvo e il responsabile delle partnership Giorgio Ricci, che hanno portato avanti una serie di trattative anche con altri sponsor") che riporta la Juventus ai vertici delle classifiche del valore del brand, in quanto l'accordo la posiziona come prima in Italia per valore della maglia e la riporta nella top ten in Europa: certo Real, Barça e Manchester United, che veleggiano oltre i 25 milioni, sono lontani, ma è pur sempre un deciso miglioramento rispetto all'anno passato quando con Betclic e Balocco insieme non si raggiungevano nemmeno i dieci milioni.

Ventidue convocati, fuori ancora Elia e Krasic - Dopo la rifinitura a porte chiuse, Antonio Conte ha diramato l'elenco dei convocati per la trasferta di Palermo: sono ventidue, gli stessi che erano stati convocati per la partita contro il Napoli, con un'altra bocciatura quindi per Eljero Elia e Milos Krasic, che non rientrano evidentemente proprio più nei piani di Conte. Questo l'elenco: Buffon, Manninger, Storari, Chiellini, Caceres, De Ceglie, Barzagli, Bonucci, Lichtsteiner, Pepe, Marchisio, Padoin, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Estigarribia, Marrone, Del Piero, Vucinic, Quagliarella, Borriello, Matri.
In attacco, a far coppia con Vucinic, ci sarà stavolta Fabio Quagliarella: lo ha preannunciato esplicitamente Conte in conferenza stampa.

Scommessopoli: Nuove ammissioni da parte di Carella e Giacobbe - Anche Gianni Carella e Fabio Giacobbe hanno fatto ulteriori 'confessioni' nell'interrogatorio di ieri, confermando le dichiarazioni di Andrea Masiello, e anzi fornendovi ulteriori riscontri; e, pare, facendo altri nuovi nomi di calciatori che avrebbero aiutato Andrea Masiello nell'attuazione del suo disegno e che avrebbero preso soldi per truccare alcune partite, offrendo così la possibilità di nuovi spunti investigativi. Ed ora si aspettano di essere anch'essi ricompensati con la concessione degli arresti domiciliari. Avrebbero confermato l'identità del mister X in Fabio Quarta, colui che, secondo i tre, avrebbe dato loro i 230.000 mila euro (50.000 per Masiello, il resto da spartirsi tra Giacobbe e Carella) per truccare Bari-Lecce, soldi che sarebbero stati consegnati loro, contenuti in una busta e avvolto da fascette, in un hotel alle porte di Lecce il 22 agosto 2011. Fabio Quarta, un imprenditore trentottenne che, assieme al padre, ha un'azienda di generi alimentari e di forniture dolciarie ed è candidato al Comune di Lecce, è anche amico del figlio del presidente del Lecce Giovanni Semeraro. Ma Quarta, parlando coi giornalisti, ha negato ogni addebito e si è detto pronto ad incontrare i magistrati per chiarire ogni circostanza, "essendo i fatti privi di qualsivoglia fondamento e tesi unicamente a strumentalizzare rapporti antichi fondati su sentimenti autentici". Gli interrogatori dei due, come quello di Masiello, sono stati secretati, ma i rumors dicono che in essi si sarebbe parlato anche delle pressioni esercitate dagli ultras per far perdere al Bari (già retrocesso) alcune gare, allo scopo di vincere le scommesse.


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