Prioreschi: Le parole del pentito? La punta di un iceberg... Ora si indaghi!

News, 24 dicembre 2011.


Prioreschi: Le parole del pentito non mi sorprendono, ma ora deve andare a dirle davanti ad un magistrato. Nessuna sorpresa nemmeno per Luciano Moggi, che preannuncia un esposto contro Auricchio. Il diciottenne Niccolò Curti, promettente difensore del Perugia, sceglie la Juve: Roma spiazzata. Le decisioni del Giudice sportivo. Marcello Nicchi, soddisfatto ed orgoglioso delle prestazioni dei suoi arbitri, dice no all'uso della tecnologia. Cristiano Doni, interrogato dal gip di Cremona, ha fatto le prime ammissioni; in arrivo i domiciliari per lui, Santoni, Carobbio e Benfenati. Un magnate russo compra il 66,67% delle azioni del Monaco.

Prioreschi: Nessuna sorpresa: le parole del pentito confermano ciò che dicevamo - Le parole dell''investigatore pentito' (uno dei magnifici 12 della squasra Off-side), che molto ha raccontato di quell'insieme di omissioni e di elementi finiti incomprensibilmente nel nulla che ha caratterizzato tutto il percorso delle indagini, non hanno certo colto di sorpresa Maurilio Prioreschi, difensore di Luciano Moggi: “Il contenuto di quell’intervista non mi sorprende per nulla. Quello che ho letto è quello che ho ipotizzato in sede di discussione. Dalle carte emerge un comportamento singolare, persino sfacciato, come le telefonate occultate. Mi auguro che qualcuno indaghi sul fatto" ha dichiarato in un'intervista esclusiva a TuttoJuve.com, aggiungendo: “Ho la sensazione che questa sia soltanto la punta dell’iceberg e a questo punto non so se questa persona abbia detto e visto tutto". Però è fondamentale che l'investigatore non si fermi alle redazioni dei giornali: "Mi auguro che quello che ha detto questo carabiniere lo vada a dire a un magistrato, perché finché lo dice a un giornalista mantenendo l’anonimato facciamo poco, perché queste dichiarazioni a un giornale non possono avere ripercussioni a livello processuale. Questa persona dice di aver concesso l’intervista per una questione di coscienza, bene: allora se è davvero così si presentasse da un magistrato. Mi auguro davvero che dica tutto al magistrato e che riesca a dimostrare quello che dice”. Sulle sim svizzere rivelatesi mute, osserva: “Noi lo abbiamo sempre detto e ribadito. Moggi non ha mai dato schede ad arbitri e che quelle schede gli servivano per il mercato”. Sulle mosse successive della difesa di Moggi non si sbilancia: "Riguardo alle nostre future mosse non posso anticipare nulla, quello che faremo, se lo faremo, sarà nelle sedi opportune"; anche perché "dobbiamo aspettare la motivazione del 6 febbraio. Una volta letta, faremo le nostre valutazioni e ci comporteremo di conseguenza”.

Moggi: nessuna sorpresa, ma per Auricchio non ci sarà pace - Se il suo legale, Maurilio Prioreschi, rimane molto abbottonato sulle prossime mosse del collegio difensivo, in attesa delle motivazioni della sconcertante sentenza di Napoli, più trasparente è Luciano Moggi, che già nei giorni scorsi aveva preannunciato che avrebbe seguito la strada tracciata da Diego Della Valle, che ha dato mandato ai suoi avvocati di denunciare "Guido Rossi e altri" per come hanno gestito Calciopoli e che, nella serata di ieri, ai microfoni di Stile Juventus su Radio Manà Manà, ha ribadito la sua ferma intenzione di dare battaglia: "Sarà un 2012 molto difficile per il colonnello Auricchio, perché oltre i Della Valle ci sarà un mio esposto. Il contenuto di quell’intervista non mi sorprende per nulla. Il tempo è galantuomo, ora c’è una presa di coscienza più grande. Questa persona dice di aver concesso l’intervista per una questione di coscienza”. Sulle schede svizzere ribadisce quanto detto da Prioreschi: "L’ammissione sulle schede svizzera è clamorosa, io le ho sempre usate per parlare di mercato, mai per parlare di arbitri".

Curti alla Juve in comproprietà - Non è un top player, è solo una giovane promessa, ma arriva alla Juve (in comproprietà) perché l'ha scelto lui. Il protagonista di questa ministoria è Niccolò Curti, un ragazzo non ancora 17nne (lo sarà il 26 marzo), proveniente dal settore giovanile perugino e militante proprio nel Perugia (seconda divisione di Lega Pro), in cui, nonostante la giovane età, ha già al suo attivo diverse presenze: di lui si parla come di un'autentica promessa, un difensore centrale molto tecnico, rapido nell'anticipo e in grado poi di reimpostare l'azione con personalità, qualità e temperamento. Su di lui c'erano diverse società e la più decisa sembrava essere la Roma: ma quando i giallorossi sembravano già aver messo le mani sul cartellino del ragazzo, ha prevalso la volontà del giovane talento che, grande tifoso bianconero, ha scelto la Juve. E sul sito del Perugia è apparsa ieri sera la notizia dell'accordo tra i due club.
Molto vicino alla Juve, anche se manca l'ufficialità, sembra anche il diciottenne portiere del Brescia, Nicola Leali, il cui cartellino verrà a costare sui 5 milioni di lire, e che rimarrà a Brescia sino a giugno.

Giudice sportivo: nessuna sanzione per i bianconeri - Eccezion fatta per l'ammonizione di Vidal, che peraltro non era e non è in diffida (era appena rientrato dalla squalifica per somma di ammonizioni), la Juventus dal Friuli è uscita indenne anche sul piano disciplinare. Il Giudice sportivo, in base alle risultanze ufficiali relative alle gare del 20-21 dicembre 2011, ha squalificato per due turni Portanova (Bologna), espulso per avere, al 31' del secondo tempo, rivolto ad un Assistente un'espressione ingiuriosa; per una giornata. Ilicic (Palermo), espulso per essersi reso responsabile di un grave fallo di gioco; Ambrosini (Milan), D'Agostino e Vitiello (Siena), Alessandro Lucarelli (Parma) e Ghezzal (Cesena) perchè, già in diffida, sono stati nuovamente ammoniti per comportamento scorretto nel confronti di un avversario. Sulle panchine ammoniti con diffida Francesco Guidolin (Udinese), per avere, al 46' del secondo tempo, contestato platealmente il comportamento dei calciatori della squadra avversaria entrando anche sul terreno di gioco; e Luca Lomi (collaboratore tecnico dell'allenatore del Siena Sannino). per quanto riguarda le società multa di 4.000 euro all'Inter, per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, fatto esplodere alcuni fumogeni nel proprio settore; e di 2.000 euro all'Udinese, per avere suoi sostenitori, al 5' del secondo tempo, rivolto all'Arbitro un coro ingiurioso.

Nicchi: Che bravi i nostri arbitri! - Non passa praticamente weekend calcistico senza arbitraggi contestati e contestabili, ma Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione italiana arbitri, dichiara, ineffabile, a Sky Sport 24 che tutto va bene, anzi benissimo, non potrebbe essere diversamente in questo nuovo calcio davvero pulito: "Posso solo essere soddisfatto e orgoglioso di come stanno andando le cose, mi sembra di poter dire che erano anni che non si passava un Natale così tranquillo dal punto di vista tecnico. Gli arbitri sono partiti con il piede giusto, hanno ripreso il cammino dell'anno scorso. Stanno facendo molto bene, conforta che non si fa bene solo in A e B ma anche molto bene in tutte le categorie e partite giocate durante la settimana, oltre 15.000. Ci fa ben sperare, il nostro sacrificio non è vano. Il nostro scopo è dare servizio di qualità al mondo del calcio che è in fase evolutiva positiva, si vedono belle partite e comportamenti esemplari da arbitri e giocatori. E' un momento d'orgoglio non solo per me che sono a capo di questo ministero ma anche per tutto il mondo federale avere una categoria che si fa valere sotto tutti i punti di vista”. Gianluca Rocchi è un arbitro nell'occhio del ciclone... "Rocchi nell'occhio del ciclone per alcune partite? Quando fermiamo qualche arbitro non guardiamo il nome. Abbiamo due doveri: recuperare l'atleta e l'altro recuperare immediatamente l'uomo. Rocchi oltre ad essere una bravissima persona è un grandissimo arbitro - spiega Nicchi - non ha bisogno di dimostrare il suo valore. In Europa è tra i primi in assoluto, stava facendo bene. Abbiamo il dovere di proteggerlo, quando capitano due errori in campo c'è il rischio di ricommetterli. Deve tranquillizzarli, ci parliamo quotidianamente. Si godrà il suo Natale ma sta lavorando intensamente, brevemente lo vedremo a grandissimi livelli. Alla fine dell'anno si fanno le valutazioni. Non abbiamo niente da nascondere". Rifiuta l'aiuto della tecnologia: "Ritengo che il calcio se dovesse essere trasformato in qualcosa d’elettronico sarebbe la sua fine. Quello che si vede in campo è diverso da quello che si vede nelle tv. Questo è il punto fermo sul quale non ci sono dubbi. Gli arbitri non sono contrari al progresso, magari venisse un mezzo che ci toglie da polemiche e critiche anche se ne parla raramente adesso. Ma spendere tutti questi soldi per evitare pochissimi gol non gol conviene? Non so se è meglio spendere queste risorse o magari destinare questi soldi ai vivai. Se si vuole cambiare una regola prima occorre studiare come cambiarle e poi l'applicheremo. Arbitri di porta? Non ha dato risultati positivi. E' servito molto come deterrente: il controllato sa che ci sono molto occhi ed è nella condizione di rispettare meglio le regole".

Cristiano Doni ha parlato - Alla fine Cristiano Doni ha deciso di parlare. E lo ha fatto dopo aver ottenuto il permesso di colloquiare per un'oretta col suo legale Salvatore Pino, che lo ha evidentemente fatto persuaso che parlare era l'unico modo per cercare di dimostrare che il suo ruolo era stato meno centrale di quanto appaia. L'interrogatorio è durato un'ora e quaranta minuti e, stando al difensore del calciatore, si è svolto "nel giusto clima di serenità e senza tensioni": in esso "sono stati forniti elementi molto utili alle indagini che vanno a suffragare le ipotesi prospettate dalla Procura e che rendono buon conto del ridotto apporto, del coinvolgimento minore che Cristiano ha avuto nella vicenda". Si è parlato soprattutto di Atalanta-Piacenza e Doni ha fornito chiarimenti su vari aspetti, per esempio sulla (presunta) sim rumena: "Era una sim italiana ricaricabile, intestata a un dipendente del bagno di Cervia che è di cittadinanza rumena". E al termine dell'interrogatorio di garanzia il procuratore della Repubblica ha dato parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari all'ex capitano dell'Atalanta, e anche a Santoni, Carobbio e Benfenati.

Il Monaco in mano ai russi - Il nuovo azionista di maggioranza dell'AS Monaco o (seconda divisione francese) è una società (MSI - Monaco Soport Invest) legata al quarantacinquemme miliardario russo Dmitry Rybolovlev, per Forbes il 93° uomo più ricco del mondo. La MSI ha acquistato il 66,67% delle azioni, come riferisce il comunicato del club monegasco, impegnandosi ad investire un minimo garantito di almeno 100 milioni di euro nei prossimi quattro anni. Il restante 33% resta all'As Monaco FC, che rappresenta gli interessi del Principato di Monaco; e il principe Alberto di Monaco si è rallegrato per il buon esito dell'operazione.


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