Moggi: Si va in tribunale come Della Valle! Abete: La Figc contrasterà ogni ricorso della Juve.

News, 21 dicembre 2011.


Moggi: Faremo come Diego Della Valle e andremo a far valere le nostre ragioni in tribunale. Abete/1: La Figc contrasterà ogni proposito di ricorso da parte della Juve. Petrucci: In Lega non si parla né del Tavolo della Pace né del calcioscommesse, solo di soldi. Abete/2: Sempre a fianco di Petrucci per gli eventuali sviluppi del Tavolo della Pace. La Giunta del Coni ha deciso: sì al Codice Etico, no alla modifica dell'art. 22 delle Noif. Lotito furente: Tutti contro di me, ma illustri giuristi mi danno ragione. I ventidue convocati di Antonio Conte. Conte in conferenza stampa traccia un primo provvisorio bilancio; ma i conti si fanno a maggio. Conte: Calcioscommesse? Bisogna rispettare le persone coinvolte. Sarà Nicola Rizzoli a rappresentare la classe arbitrale italiana ad Euro 2012.

Moggi: Faremo come Della Valle e ci rivolgeremo al tribunale - Luciano Moggi, nel corso del 'La Telefonata' di Maurizio Belpietro, è stato stimolato sul tema della nuova puntata dell'inchiesta Calcioscommesse; visto anche quanto capitato a lui, sostiene che, al momento, la cautela è d'obbligo: "Credo poco alle intercettazioni. Non so dare un giudizio preciso su questa situazione, sono state attuate misure cautelari, ci sono persone che stanno agli arresti e come immagine hanno tutto da perdere, soprattutto Doni. Voglio pensare che la magistratura abbia in mano sostanza, altrimenti sarebbe una cosa bruttissima vedere in prima pagina persone che non hanno fatto niente. Le accuse sono gravi ma il mondo del calcio non è così inquinato. Ma questo ultimo scandalo dimostra che il calcio è quello di prima e anche i problemi arbitrali sono peggiorati". A proposito di problemi arbitrali, il discorso scivola sulla sudditanza psicologica: "La sudditanza psicologica non è nata per caso - dice - quando gli arbitri si trovano davanti alle grandi squadre se c'è qualcosa di incerto danno sempre ragione a loro".
Ma con Moggi ovviamente l'argomento clou, il nervo scoperto, è quello di Calciopoli e dei suoi recenti sviluppi. E così argomenta l'ex dg bianconero: "Ci sono intercettazioni taroccate, tagliate a metà per dare un senso anziché un altro. Faremo come Diego Della Valle e andremo a far valere le nostre ragioni in tribunale. Sono stato messo in combutta con la Fiorentina ma nell'intercettazione si taglia la frase finale in cui dico a Della Valle 'Voi salvate la Fiorentina che io vado a Milano a battere il Milan e vincere il campionato'. Se si taglia così, la telefonata ha un altro senso...".

Abete/1: Contrasteremo ogni proposito di ricorso della Juve - Svanita la speranza che Petrucci col suo Tavolo della Pace gli togliesse le castagne dal fuoco riportando la 'serenità' nel mondo del calcio, il presidente federale Abete, lunedì sera, a margine della cena della Lega, ha orgogliosamente proclamato che ci penserà la Figc a rintuzzare qualsiasi attacco legale della Juve, nell'assoluta certezza di essere dalla parte della ragione (tanto che non verrà accantonato neppure un euro qualora il Tar avallasse la richiesta della Juve del mega-risarcimento da 444 milioni di euro): "La Juve va avanti al Tar? La Figc contrasterà con grande serenità ogni proposito di ricorso da parte della Juventus, ritenendo di aver fatto tutto quanto era nella sua titolarità. Riteniamo di aver operato con grande rispetto nei confronti di tutti gli interessati, ma al momento mi sembra che le pronunce intervenute da parte del Tnas, della Uefa, dalla stessa Prefettura di Roma rispetto agli esposti Juve vanno tutte in una certa direzione. Le pronunce sono state tutte di incompetenza? Se tutti i soggetti si ritengono incompetenti bisogna chiedersi se sono tutti incompetenti quelli che rispondono oppure se le domande sono poste a soggetti non titolati. La situazione comunque è chiara, c’è una posizione legittima della società che ritiene di portare avanti le sue richieste e noi che porteremo le nostre posizioni senza nessuna logica aspra". Oltre al fatto che tutti i soggetti interpellati si sono dichiarati incompetenti, resta il fatto che, espletati i vari gradi di giustizia sportiva, pare nel mondo dello sport competenza per questa situazione (peraltro creatasi a causa di errori ed omissioni della Figc stessa nel lontano 2006) non ci sia: perciò, visto che il Tnas stesso per i risarcimenti, che in effetti per una S.p.A. come la Juventus sono importantissimi, cruciali (trattasi di 444 milioni, non di pochi euro) ha indicato la via del Tar, sarà in questa sede che i bianconeri si batteranno per veder riparati i torti e i danni subiti. Non dovesse bastare, c'è sempre l'Europa.

Petrucci: Nella Lega di A si parla solo di soldi - L'ultima Giunta Coni del 2011 ha offerto a Gianni Petrucci l'occasione per un altro dei suoi sfoghi. Nel mirino stavolta c'è la Lega di A, il cui unico elemento di discussione sarebbe la spartizione dei quattrini: "Ho visto che ieri c'è stata una assemblea della Lega di serie A. Bene, anzi male: hanno parlato solo di soldi, sempre di soldi. Non è possibile. Io non ce l'ho con Maurizio Beretta ma non hanno detto una parola sul tavolo della pace, e nemmeno sul problema delle scommesse. Niente, solo la divisione dei quattrini... E le riforme? Non se ne parla mai. Facciano un esame di coscienza: eppure tutti dicono che ci sono troppe squadre in serie A, le rose sono troppo ampie, il contratto collettivo non ha ancora il regolamento di attuazione dei collegi arbitrali... Niente, di questi argomenti non una parola. Io al tavolo della pace ho chiamato i più importanti imprenditori italiani, non mi sembra siano andati alla festa della Lega". Poi i suoi fulmini si sono abbattuti su Mario Macalli, presidente della Lega pro, reo di aver definito 'un fallimento' il Tavolo della Pace: 'Il Coni è impegnato per cercare di rasserenare il mondo del calcio. Il tavolo della pace non è stato un flop o un fallimento come sento dire, perché da tutti gli interessati è stato fatto un passo in avanti. Non è stato un fallimento e tutti mi dicono di andare avanti. Che ne sa lui? C'era forse? Stia zitto, stia al suo posto che governa un movimento pieno di debiti. Ci sia una volta che non attacca qualcuno. Io non accetto le prediche di chi non era presente". E' poi arrivata la controreplica di Macalli, a spiegare che la sua non era in realtà una critica all'iniziativa in sé e per sé: "L'iniziativa è lodevole anche se non ha raggiunto, almeno per ora, i risultati sperati".

Abete/2: Sempre a fianco di Petrucci, anche per un nuovo Tavolo - Abete è tornata a parlare ieri, in conferenza stampa, dopo la seduta del Consiglio Federale e ha voluto anzitutto testimoniare la sua vicinanza a Petrucci e la sua disponibilità a seguirlo in un seguito del Tavolo della Pace: "Un altro tavolo della pace? Lasceremo decidere Petrucci. Noi lo seguiremo e, se ci sono le condizioni, saremo al suo fianco. Non facciamo il tifo per nessuno. Porteremo poi avanti le nostre tesi e contrasteremo serenamente quelle dei dirigenti e delle società che non riteniamo valide. Credo che sia innegabile che il tavolo abbia comunque portato ad un momento di confronto sereno e costruttivo tra soggetti che avevano perso l'abitudine a confrontarsi tra loro. Vedremo ora se ci saranno sviluppi". Sostiene Petrucci anche nel suo sfogo su una Lega interessata solo ai soldi: "Tutti quanti dobbiamo fare sforzo per dare una giusta priorità alle cose. E' naturale che i club di A si concentrino maggiormente sull'area economica rispetto ad altri mondi, ma è importante capire che bisogna stare attenti agli equilibri per non determinare un danno d'immagine al calcio italiano. Le priorità sono quelle di intercettare i fenomeni negativi, dalla lotta alle scommesse illecite, a quella contro ogni forma di violenza, e di rendersi conto che lo scenario economico è tale che ognuno di noi deve fare dei sacrifici". E, in tema di sacrifici, approva dunque i tagli (-16 milioni di euro) dei contributi del Coni verso la Figc: "Del budget 2012 si tornerà a parlare entro marzo per un'analisi in progress delle situazioni che andranno a maturare. Il Coni, comunque, ha fatto bene a tagliare il contributo alle federazioni (conseguenza del taglio del Governo al comitato nazionale olimpico ndr), e a dare maggiori supporti a quelle discipline che sono impegnate nella preparazione olimpica. E' giusto fare dei sacrifici".
Sul calcioscommesse ha osservato: "E' troppo presto per prevedere i tempi e capire se ci potranno essere eventuali condanne a campionato in corso. Non è una situazione autogestita e ci sono variabili legate alle azioni della Procura di Cremona. C'è comunque un precedente importante che dimostra la stretta collaborazione tra Procura federale e procura della Repubblica, quello della prima fase dell'inchiesta, che ha dato la possibilità a Palazzi di fare i deferimenti e che ha permesso lo svolgimento dei processi sportivi. In pochi giorni si saprà di più".

L'art. 22 delle Noif non cambierà -La Giunta del Coni ha varato ieri all'unanimità un codice etico (già in vigore nelle Federazioni estere), in base al quale ha emanato a tutte le Federazioni sportive una direttiva che prevede la sospensione dalla carica di tesserato e l'ineleggibilità (sino a sentenza assolutoria) per quanti siano stati condannati, anche in primo grado, quindi con sentenza non definitiva, per reati connessi all'attività sportiva, quali: frode sportiva, scommesse, doping, associazione a delinquere, pedofilia, associazione mafiosa. Ciò comporta che la Figc non potrà cambiare l'art. 22 delle Noif, come voleva Beretta.

L'ira di Lotito - La decisione della Giunta del Coni ha mandato su tutte le furie Claudio Lotito: in forza di tale direttiva infatti il presidente biancoceleste non potrà più per ora (almeno sino al settembre 2012, quando scatterà la prescrizione per le condanne del processo di Napoli)partecipare ai Consigli Federali, non potrà condurre (e come lui gli altri dirigenti sospesi) trattative di mercato, non potrà infine andare a discutere col Coni per il nuovo contratto dello stadio Olimpico. In avvio del Consiglio Federale di ieri (quello che dovrebbe essere per ora il suo ultimo Consiglio Federale) un Lotito accalorato ha dunque difeso le sue ragioni col presidente Abete, che ha a sua volta perso la calma sino ad arrivare a battere i pugni sul tavolo. La situazione ha rischiato di degenerare quando un revisore dei conti nominato dal Coni, Silvio Salini, ha chiesto ad Abete se la riunione poteva finalmente avere inizio. Lotito a questo punto gli ha intimato di non intromettersi, i toni sono andati in crescendo, i due si sono alzati e si apprestavano a venire alle mani: ne sono stati infine impediti da due dei dirigenti presenti che li hanno separati. Lotito ha affermato: "E' un reato ideologico, sono tutti contro di me, ma ho pareri di illustri giuristi che mi danno ragione". Nonostante le assicurazioni di Petrucci ("Noi andiamo avanti per la nostra strada"), Lotito, all'uscita dal Consiglio Federale, ha dichiarato: "La direttiva del Coni si commenta da sola. Io non ho posizioni personali, ma quelle le farò valere nelle sedi preposte. Per me parlano gli atti formali assunti dalla Lega di A con le delibere assunte dal Consiglio e dall'Assemblea su questa vicenda".

Conte ne convoca 22 - L'elenco dei giocatori convocati da Antonio Conte per la trasferta di Udine vede il rientro di Bonucci e Vidal, cha hanno scontato il loro turno di squalifica. Assente ancora ovviamente Mirko Vucinic, che continua il suo lavoro di recupero dall'infortunio muscolare. Fuori per scelta tecnica Iaquinta, Grosso, Motta e Sorensen. Questi i 22 convocati: Buffon, Manninger, Storari, Chiellini, De Ceglie, Barzagli, Bonucci, Lichtsteiner, Pazienza, Pepe, Marchisio, Elia, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Krasic, Estigarribia, Marrone, Del Piero, Quagliarella, Toni, Matri.
C'è ancora incertezza su quella che sarà la formazione che Conte manderà in campo, e persino sul modulo: si ipotizza addirittura un 3-5-3, con Lichtsteiner avanzato rispetto ai tre difensori (Barzagli, Bonucci e Chiellini). Qualche dubbio anche sulle condizioni fisiche di qualche elemento uscito acciaccato dal match contro il Novara, in primis Pirlo e Pepe.

Conte: un primo bilancio - Alla vigilia della gara di Udine in conferenza stampa ha fatto un bilancio di questo primo scorcio di stagione, mettendo ben in chiaro che il tempo dei bilanci è maggio, non dicembre: "Noi siamo andati al di là della più rosea previsione, al di là della più bella aspettativa, di qualsiasi mio pensiero in questa direzione. Ritrovarci comunque dopo 15 giornate, dove forse solo in una giornata non siamo stati in testa alla classifica... penso che i ragazzi stiano facendo qualcosa di straordinario e di importante, anche se non abbiamo fatto niente, perchè sono solo 15 giornate e i conti si faranno solo a maggio, quando finirà il campionato. Quella è la cosa più importante, dove poi ci troveremo lì, quella è la cosa che conta più di tutte. E' inevitabile che abbiamo fatto dei numeri importanti, sono sotto gli occhi di tutti, e per questo grande merito va alla disponibilità dei miei calciatori, alla voglia che mettono in campo". Il bilancio è positivo ma, pur rispettando l'Udinese, Conte punta alla vittoria: "E' uno stimolo per noi un ulteriore stimolo andare a giocare in un campo dove l'Udinese praticamente ha vinto tutte e sette le partite. Ha fatto anche 14 reti e ne ha subite solamente due. Quindi sappiamo benissimo della difficoltà che andremo ad incontrare domani, ci stiamo preparando, però, come dico sempre, rispettiamo tutti, ma non dobbiamo avere paura di nessuno. Questo deve essere un nostro punto fermo e penso che l'abbiamo dimostrato. Però complimenti a quello che sta facendo l'Udinese. L'Udinese però non è più una rivelazione, perché dopo il campionato che ha fatto l'anno scorso, dove a tre-quattro giornate dalla fine si è trovata insieme al Napoli, a contendere lo scudetto al Milan, non penso più sia una rivelazione. E' la continuazione quest'anno di un progetto, di una società seria, di un allenatore bravo, di calciatori seri, calciatori anche molto ambiti da squadre importanti in Italia e all'estero: posso fare il nome di Asamoah, il nome di Isla, il nome di Di Natale, quindi... giocatori importanti. L'Udinese è una squadra che nel nostro campionato si è ritagliata uno spazio importante. Quindi grande rispetto, grande onore ad un grandissimo lavoro che è stato fatto in questi anni. Ma non voglio sembrare presuntuoso o sbruffone, però noi stiamo lavorando esclusivamente sul cercare di ottenere il massimo o comunque di provare a fare il massimo per ottenere il massimo, quindi noi andiamo a Udine non per accontentarsi, perchè non deve far parte del nostro modo di pensare. Ma questo, ripeto, non deve sembrare presuntuoso, non deve sembrare arrogante. E' una strada che noi stiamo percorrendo e in questa strada c'è la ricerca di ottenere sempre il massimo. poi, come dico sempre, se dopo la partita la squadra avversaria si sarà dimostrata più forte ed avrà vinto, saremo i primi a dover dare loro la mano. Però prima della partita non ci dobbiamo accontentare di obiettivi minimi, questo è fuori dubbio".

Stile Conte - Richiesto, in conferenza stampa, di un giudizio sulla nuova bufera del calcioscommesse, così ha chiosato Antonio Conte: "E' una situazione molto, molto, molto delicata. Preferisco aspettare i risvolti, aspettare le sentenze dei giudici, per esprimere un mio giudizio. Anche perché parlare in questo momento, per me significherebbe mancare di rispetto nei confronti delle persone che purtroppo sono state coinvolte". Parole che, oltre a riflettere l'indispensabile prudenza, che va in controtendenza con l'esecrabile tendenza alla 'sbatti il mostro in prima pagina', dimostrano la qualità dell'uomo, dato che il personaggio più noto al centro di questa vicenda è un certo Cristiano Doni, che nel periodo di permanenza di Antonio Conte all'Atalanta ebbe con lui rapporti molto burrascosi: al punto che dopo un burrascoso Livorno-Atalanta, il giocatore, sostituito in quell'occasione con Ceravolo (a una ventina di minuti dalla fine, con i bergamaschi già sotto per 1-0, che sarebbe poi stato anche il risultato finale), dopo aver subito sottolineato stizzito il suo non gradimento ("Bravo, bel cambio!"), era entrato apertamente in contrasto col mister che aveva definito "un ometto ridicolo" e cui in seguito aveva rivolto nei suoi confronti un'accusa che proprio il suo attuale atteggiamento alla guida della Juve smentisce: "E' chiaro che l'abilità di un tecnico che subentra in corsa sta nello sfruttare le caratteristiche dei giocatori a sua disposizione. E lui questo non lo sa fare. Punto".

Sarà Rizzoli a rappresentare gli arbitri italiani a Euro 2012 - La Commissione Arbitrale Uefa, riunitasi ieri a Nyon, ha scelto i dodici arbitri chiamati a dirigere le 31 partite di Euro 2012 in Polonia ed Ucraina: per l'Italia c'è Rizzoli. Questo l'elenco completo: Cueneyt Akr (Turchia); Jonas Eriksson (Svezia); Viktor Kassai (Ungheria); Bjorn Kuipers (Olanda); Stephane Lannoy (Francia); Pedro Proena (Portogallo); Nicola Rizzoli (Italia); Damir Skomina (Slovenia); Wolfgang Stark (Germania); Craig Thomson (Scozia); Carlos Velasco Carballo (Spagna); Howard Webb (Inghilterra).



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