Tavolo della pace: la data c'é; partecipanti e scaletta? Conte: C'è feeling con Agnelli.

News, 28 novembre 2011.

Il tavolo del chiarimento: la formulazione è generica; l'elenco dei partecipanti potrebbe anche allungarsi. De Laurentiis: Non so cosa significhi tavolo della pace: basta resettare tutto. Marchisio è stato squalificato per un turno, come previsto. Antonio Conte: Io e Andrea Agnelli abbiano lo stesso carattere, crediamo nel  lavoro e sappiamo che il tempo è galantuomo. I bianconeri si sono allenati alla Borghesiana. Bene le giovanili bianconere in questo weekend. Roma: il pugno a Lamela costa a Osvaldo una multa e dieci giorni di sospensione.

Il tavolo della pace - Continuano a chiamarlo così, anche se, visto dove e come fonda i suoi presupposti, sarebbe più giusto chiamarlo tavolo del chiarimento: da oggi  in poi occorrerà che si faccia chiarezza anzitutto sul significato dell'ordine del giorno perché la formulazione estremamente generica della convocazione ("le tematiche relative alle vicende di calcio di vertice") in realtà non dice nulla sulla scaletta che verrà trattata: è chiaro che la Juve vorrà parlare dello scudetto di cartone da revocare all'Inter e vorrà veder riparati i danni subiti da Calciopoli in poi, senza alcun riguardo a par condicio di sorta. In serie B  la Juventus è andata, "abbiamo accettato i verdetti della giustizia sportiva", ha detto Agnelli: prima di scoprire che esisteva una giustizia per la Juve e una per l'Inter; che per l'Inter anche l'etica è prescrivibile; che gli illeciti reali a tinte nerazzurre contro il fantomatico illecito ambientale della Juve non provocano conseguenza alcuna, anzi portano alla riconferma del premio conferito loro da Guido Rossi. Di questo vorrà parlare, proprio l'argomento che Massimo Moratti ha dichiarato più volte chiuso per sempre. E tuttavia, se gli invitati saranno solo questi (Petrucci&Pagnozzi, Abete, Agnelli e Moratti), sembra ineluttabile che solo di questo si parli, perché le altre tematiche accennate da Andrea Agnelli nella sua conferenza stampa (legge sugli impianti sportivi, legge Melandri, riforma del CGS) non sembrano poter essere circoscrivibili a questi soli interlocutori. Se le ragioni bianconere non saranno prese in considerazione, non si vede proprio come la Juventus possa recedere dalle sue azioni legali, che mirano a por rimedio almeno ai danni  economici subiti: senza che si possa poi continuare a parlare di doping legale; sarà solo Giustizia. Non sarà facile, per Petrucci, declinare in loco i veri punti di un ordine del giorno che non trasformi ipso facto il tavolo della pace in un campo di battaglia. E bisogna anche capire se i convitati siano solo questi: perché Agnelli, per esempio, aveva ipotizzato anche la presenza del nuovo ministro dello Sport Gnudi.

De Laurentiis: Cos'è il tavolo della pace? - Queste, su Raisport, come riporta Tmw, le parole di De Laurentiis, quando ha appreso la notizia che il cosiddetto 'tavolo della pace' è stato convocato per il 14 dicembre: "Non so cosa significhi tavolo della pace. Le discussioni tra Inter e Juventus si potrebbero risolvere dicendo chiaramente alle parti che è tutto resettato e si riparte da zero, e il primo che sbaglia va fuori per sempre. Sono cose che dico da quando è scoppiata Calciopoli". Così non va: è da 29 che bisogna ripartire.
Molto più stringata la reazione di Claudio Ranieri: "Speriamo che sia pace..."

Marchisio squalificato - La squalifica per Marchisio era prevista ed è arrivata. Il Giudice sportivo, prendendo in considerazione le sole due partite svoltesi di sabato, ha squalificato per una giornata Claudio Marchisio perché, già in diffida, è stato nuovamente ammonito nella gara contro la Lazio "per comportamento scorretto nei confronti di un avversario", nella fattispecie una trattenuta ai danni di Hernanes. Analoga sanzione per l'atalantino Schelotto.
Ammonito con diffida e multato di 8.000 euro l'allenatore del Napoli Walter Mazzarri, "per avere, al 49' del secondo tempo, uscendo dall'area tecnica, indirizzato alla tifoseria avversaria un plateale gesto provocatorio, recidivo, infrazione rilevata da un collaboratore della Procura federale".
Ammenda di 15.000 euro all'Atalanta per avere, suoi sostenitori, nel corso della gara, acceso nel proprio settore numerosi bengala; per avere inoltre, al 2' del secondo tempo, lanciato un bengala verso il settore dello stadio occupato dalla tifoseria avversaria; per avere infine, nel corso della gara, lanciato reiteratamente palla di carta all'indirizzo dell'allenatore della squadra avversaria".

Conte: Io e Agnelli abbiamo lo stesso carattere - Antonio Conte, dopo la vittoria della sua Juventus contro la Lazio, era, sportivamente parlando, uno dei personaggi del giorno. E il Tg lo ha intervistato ieri sera. Dal colloquio con Donatella Scarnati è emersa la sua profonda sintonia con Andrea Agnelli, il presidente che gli ha offerto quella panchina bianconera che era fissa nei suoi sogni da quando aveva, come si suol dire, appeso le scarpe al chiodo: "Andrea Agnelli è un presidente giovane, che ha tanta voglia di fare, è juventino (rimarcato con un sorriso, ndr). Con Andrea Agnelli c'è grande sintonia. Abbiamo lo stesso carattere, siamo molto passionali, viviamo entrambi le cose con grande entusiasmo, con grande voglia; crede tanto in quello che si sta facendo, ma sa benissimo che siamo all'inizio e ci vuole del tempo. Noi crediamo nel lavoro e sappiamo che il tempo è galantuomo". Buono anche il rapporto con Alessandro Del Piero, al contrario di quel che si potrebbe pensare dato che Alex, con Conte, occupa pressoché stabilmente la panchina, invece di calpestare il prato verde: "Con Ale ho un confronto diretto onesto e leale (come con tutti i calciatori) e per me non sarà mai un problema ma una soluzione. Avere in squadra giocatori un po più 'anziani' come Ale, Gigi e Pirlo ti agevola sotto tutti i punti di vista, quando sono in difficoltà loro per me sono un punto di riferimento importante al di là delle scelte tecniche che fan parte di quel che vedo". Quello che spera che i suoi ragazzi acquisiscano giorno dopo giorno sono "consapevolezza e autostima; ma non dobbiamo esaltarci più di tanto e dobbiamo prepararci anche a momenti meno felici, dove coloro che adesso ci esaltano ci darebbero addosso": Rifiuta i paragoni con altri allenatori, come Lippi, Sacchi Capello, Trapattoni ("paragoni ingombranti esagerati per me, tecnici che hanno fatto la storia del calcio"), e anche con Mourinho, cui qualcuno cerca di accostarlo, così come da giocatore preferiva essere se stesso e non i vari Furino e Tardelli cui veniva assimilato; dice solo: "Ho tanta strada fare...". Dichiara esplicitamente di essere "una spugna: seguo molto il calcio nazionale e internazionale, penso che un allenatore debba essere una spugna, debba aggiornarsi continuamente, veder il meglio e avere l'umiltà di raccogliere le idee degli altri, farle proprie e modellarle, prendere dagli allenatori importanti che si è avuti in passato; e se vedo un'idea importante da un'altra squadra la faccio mia". Meglio calciatore o allenatore? "Il calciatore si stanca fisicamente, l'allenatore ha più stress ma la vittoria dà più soddisfazione, perché è la 'tua' squadra". E nella sua squadra cerca di portare i suoi valori: "Cerco di portare nella squadra il mio essere: io ho sempre lottato, non mi ha regalato niente nessuno, il sacrificio è sempre stato alla base di tutto, sono valori che cerco di trasmettere ai ragazzi". Il suo approccio? "Comandare non è il verbo giusto: io lotto per fa rispettare le idee che porto, è inevitabile che bisogna dare delle regole, delle norme di comportamento ai giocatori ma anche a tutto l'entourage; poi ci deve essere rispetto (che do e pretendo) e fiducia reciproca". Certo, rispetto ai 'suoi' tempi, per vicini che siano, molto è cambiato: "Internet ha ridisegnato i ritiri, dopo cena si facevano partite a carte e a biliardo, si guardava tutti assieme la partita, adesso Internet e playstation hanno cambiato le tradizioni". Lui ancora non si è allineato: "Non sono su Facebook né su Twitter perché da questo punto di vista sono un po' ignorante, preferisco ancora penna e matita, in famiglia dicono che sono retrogrado".

Bianconeri subito al lavoro - Non è l'erba di Vinovo, ma quella della Borghesiana, ma per Conte non fa differenza: i bianconeri son tornati subito al lavoro. Sgambata defaticante per chi ha giocato, partitella a un tocco per chi non ha giocato o è subentrato a partita in corso. L'allenamento, svoltosi sotto un bel sole, ha messo in luce ancora una volta la buona condizione atletica della truppa di Conte.

Il weekend delle giovanili - Ha iniziato sabato la Primavera di mister Baroni, che ha battuto il Siena anche più nettamente di quel che dica il 2-1 finale, con doppietta di De Silvestro, il migliore in campo assieme a Beltrame. L'hanno subito imitata i Giovanissimi Nazionali di Gabetta che sono andati a prendersi tre punti in casa della Sampdoria (3-0 con reti di Koffi, Clemenza e Di Giovanni). Non hanno voluto esser da meno gli Allievi Nazionali di Fabrizio Dal Rosso, che hanno vinto un derby, come al solito assai combattuto, battendo i granata per 1-0 (rete di Josipovic, dopo aver fallito un rigore con Mattiello). Tre successi importanti, vista la rilevanza che sin da inizio stagione si è data al progetto giovani, che si vuol far diventare un vero serbatoio per la prima squadra.

Roma nel caos - I risultati tardano ad arrivare (sabato è arrivata un brutta sconfitta in trasferta contro l'Udinese), il gioco non incanta e allora saltano anche i nervi: dopo la gara persa al Friuli nello spogliatoio è volato un pugno: l'ha sferrato Osvaldo a Lamela, colpevole di avergli mancato un passaggio e comunque rimproverato dal compagno per lo scarso impegno. E Luis Enrique ha chiesto subito che il gesto sia sanzionato: richiesta che è stata prontamente accolta da Franco Baldini, neo dg giallorosso. Nonostante i due si siano poi chiariti, per Osvaldo è in arrivo una pesante multa e una sospensione di dieci giorni. Il che comunque crea ulteriori problemi alla Roma, dove gli infortunati non mancano e gare importanti incombono: la trasferta a Firenze, contro i viola alla disperata ricerca di punti e di se stessi, la gara casalinga con la Juventus, attuale capolista e le due trasferte di Napoli e Bologna. Anche la posizione del tecnico Luis Enrique non è più così salda, girano voci (da Baldini non smentite, ma piuttosto considerate come una risorsa) tra l'allenatore e Sabatini. E si parlare di un traghettatore: un ribaltone che potrebbe, nelle intenzioni del dg, preparare il terreno ad un ritorno a Roma di Fabio capello, una volta spirato il suo contratto con la Federazione inglese.


Foto Gallery