Il 'tavolo della pace' si farà: il 14 dicembre. Reja rosica ma la Juve è in testa.

News, 27 novembre 2011.

 

Il tavolo della pace, meglio sarebbe dire 'del chiarimento' o 'della verità', è stato convocato per il 14 dicembre. Conte: C'è soddisfazione, ma c'è ancora tanto da migliorare. I pianti di Reja: Determinante la non concessione del rigore col mancato rosso a Barzagli. Persino Moggi aveva sbagliato il pronostico. Marchisio salterà per squalifica la gara di Napoli. Marotta esclude che la Juve sia interessata a Tevez. Chiellini: Adesso dobbiamo analizzare gli errori che ancora commettiamo, come quelli di stasera. Le impressioni post-gara di Pepe, Buffon e Barzagli. Zamparini dichiara guerra a Juve e Milan, 'poteri forti', e cerca l'alleanza dell'Inter.


Tavolo della pace, c'è la data - "Il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Petrucci, sentito il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete, ha fissato per mercoledì 14 dicembre al CONI un incontro per discutere e approfondire le tematiche relative alle vicende del calcio di vertice. Roma, 27 novembre 2011". Sarà dunque il 14 dicembre il giorno in cui verrà dato seguito alla proposta di Andrea Agnelli, prontamente raccolta da Petrucci, di implementare un tavolo in cui fare chiarezza sulle vicende dal 2006 ad oggi per costruire un futuro più sereno e positivo per il calcio italiano. Il comunicato del Coni non specifica i partecipanti, ma saranno chiaramente presenti: il presidente del Coni Gianni Petrucci, il presidente federale Giancarlo Abete, il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi, Andrea Agnelli e Massimo Moratti.

Conte: contento, ma mai appagato - "Siamo contenti per aver battuto una squadra molto forte da primissimi posti, sicuramente è stata una prova di maturità superata con inevitabile sofferenza in alcuni frangenti vista la portata dell'avversario, ma siamo stati bravi". Questo l'esordio di Conte ai microfoni di Sky: ha reso onore alla prova dell'avversario, ma ha lodato i suoi per la prova, forse più di maturità che di forza. Un particolare ringraziamento a Pirlo, che ha giocato in condizioni non certo ottimali ("Faccio un plauso particolare a Pirlo che ha stretto i denti da grande uomo, oltre che da grande giocatore, scendendo in campo, è importante dentro e fuori uno come Andrea"). Ma subito ha ammonito, come sempre: "Sicuramente c'è ancora tanto da migliorare ma c'è soddisfazione per la partita e aver voluto giocare a calcio, cosa importantissima per noi. Abbiamo cercato il secondo gol, nota di merito anche perché ho detto ai ragazzi di non difendere e speculare il gol di vantaggio all'intervallo che sennò avremmo perso, è inevitabile così esporsi in certi frangenti ma sono contento che nella sofferenza siamo stati bravi e maturi a resistere. Forse dovevamo gestire più palla ma va bene, abbiamo vinto uno scontro diretto". Ecco, un allenatore sempre alla ricerca della perfezione, che anche nelle buone prestazioni vuole individuare quello che non va, perché è solo correggendo gli errori che si può migliorare e diventare grandi. Dopo aver ribadito che gioca chi in settimana dà miglior prova di sé (e tocca quindi a chi non gioca farlo ricredere, a fatti e non a parole), ora, e solo ora, come detto prima della partita, comincia a pensare alla gara di Napoli: "Faccio gli scongiuri visto che siamo ancora imbattuti, ora abbiamo una trasferta probante come Napoli, testeremo le pulsazioni della squadra. D'altro canto siamo solo all'undicesima partita ma sono contento perché siamo al di la delle aspettative che mi ero posto a inizio stagione".

Reja: Sconfitta immeritata - Edy Reja esce dal campo arrabbiato, ci sperava proprio in una vittoria dei suoi, ma a vincere è stata la Juve: "La prestazione è soddisfacente. Non usciamo ridimensionati. Soprattutto per quanto riguarda il primo tempo, quando abbiamo giocato a viso aperto contro un'ottima squadra e spesso li abbiamo messi sotto; nel secondo tempo non siamo stati fortunati e poco concreti come sul palo di Hernanes. Nell'occasione del tiro di Rocchi inoltre c'era un fallo di mano di Barzagli in area di rigore, era rigore netto e rosso, calcio di rigore ed espulsione. La palla stava entrando ed è stata deviata. Questi sono episodi determinanti che possono cambiare una partita, perché poi sulla ripartenza hanno fatto goal loro, per cui è stato un episodio determinante. E' proprio l'anno della Juve". Dimentica peraltro di dire che Buffon, nel tentativo di murare Rocchi, ha schiaffeggiato il pallone che è carambolato su Barzagli, che si trovava a centimetri dal portiere, escludendosi con ciò qualsiasi volontarietà.

E anche Moggi si sbagliò - Luciano Moggi, per Lazio-Juve, aveva previsto un pareggio, nel suo articolo su 'Libero': la Juve "con la Lazio deve vincere, anche se io punto più su un pareggio, risultato che comunque andrebbe più che bene a Conte. In caso di 'X', però, potrebbe arrivare il sorpasso del Milan se i rossoneri batteranno il Chievo a San Siro. Ci sarebbe ovviamente la possibilità di rifarsi con il Napoli, nel recupero di martedì, ma vincere nella bolgia del San Paolo non è mai facile per nessuno (Citydocet) e ancor meno per la Juve, che ha pagato spesso dazio negli ultimi anni. Lecito domandarsi, quindi, se la Juve sia pronta a interpretare il ruolo di primattore che una volta le competeva quasi per dna". Si è sbagliato due volte: la Juve ha vinto e il pareggio a Conte non sarebbe andato bene, la voglia di vincere gli si leggeva negli occhi ogniqualvolta veniva inquadrato. Sbagliato ovviamente anche il corollario: il Milan non sorpasserà la Juventus. Fatto trenta, facciamo anche trentuno: speriamo che Moggi sbagli anche sul ruolo della Juve. Vincere a Napoli, certo, non sarà tanto facile, anche se la banda Conte suderà sangue pur di uscire indenne dal San Paolo; ma sembra proprio che nel Dna di Antonio e dei suoi ragazzi la fame di vincere, per tornare là, in alto, dove la Juve deve stare, ci sia tutta.
Aveva indovinato il pronostico invece Alessio Tacchinardi: "Senza Andrea, stasera vince la Lazio, con Andrea avrebbero la meglio i bianconeri". Pirlo c'era e i bianconeri hanno vinto.

La nota stonata: l'ammonizione di Marchisio - E' andato tutto bene, tranne che per un particolare, che non sembra trascurabile: Claudio Marchisio, che era tra i diffidati, è stato ammonito, al 10' del secondo tempo per una trattenuta su Hernanes; una decisione un po' severa di Rocchi, che costringerà il 'principino' a saltare la battaglia di Napoli. Conte dovrà dunque trovare una soluzione alternativa: in preallarme c'è sicuramente Michele Pazienza, un ex, tra l'altro.

Marotta: Tevez non ci interessa - Intervistato, come di consueto, nel prepartita Sky, Beppe Marotta ha smentito categoricamente la presunta indiscrezione che circolava da due giorni di un concreto interessamento dei bianconeri per Carlitos Tevez, al punto che si favoleggiava addirittura di un offerta inviata via mail con tanto di cifre: "Per amore di verità, noi non abbiamo avuto nessun contatto né col Manchester City né con i procuratori e mediatori: per cui non ci interessa. E' l'unica verità". Esclude la possibilità di trattarlo a gennaio? "Assolutamente sì, la escludo". E la maxiofferta via mail? "Smentisco totalmente perché nessuna mail è partita né da Blackberry o computer che riguardava questo interessamento". Su Pirlo: "Mi sembra che la sua carriera sia esplicita. Grande merito a lui, grande merito va anche a Conte che è riuscito a trovare la collocazione ideale per valorizzare quelle che sono le sue capacità". Gia, perché Pirlo è stato messo sotto contratto prima di Conte: ma forse proprio la sua presenza, il suo modo di stare in campo e la sua classe hanno facilitato l'opera di Conte nel trovare un modulo di gioco che si è rivelato sinora il più azzeccato per questa Juve, rendendogli più facile l'abbandono del suo credo ancorato sul 4-2-4.

Chiellini: Dobbiamo rivedere gli errori che abbiamo fatto - Sembra aver assorbito in pieno lo spirito del suo mister Giorgio. E' contento di aver vinto, ma non è né appagato né più ottimista di quanto potesse esserlo prima della partita: "La nostra consapevolezza e la nostra personalità credo siano nate giorno dopo giorno dal ritiro in poi, c'era la voglia di poter fare una grande stagione. Oggi non abbiamo fatto la nostra miglior partita della stagione anzi abbiamo sofferto tanto e siamo stati un po' meno attenti del solito. Però vincere così può essere un buon segnale. Sarebbe un segno importante vincere, anche al San Paolo ma ora ha ragione Conte a definire prematuro fissare obiettivi e quant'altro. Lavoriamo giorno dopo giorno, l'importante è avere la personalità mostrata finora e analizzare gli errori che ancora commettiamo, come quelli di stasera".

Pepe, Buffon e Barzagli: linea prudenza - Pepe è stato tra i migliori in campo (ormai quasi una costante per lui), la sua soddisfazione è evidente, ma non sente nemmeno lui 'la pancia piena', ripensa alla figuraccia dell'anno scorso e sa che il pericolo è dietro l'angolo: "Ci divertiamo in campo e questa è la cosa più bella. La nostra è una grande squadra che gioca bene a calcio e facilita il compito dei singoli, perché inizia sempre l’azione da dietro e non butta mai via la palla", ha detto a Sky, aggiungendo subito: "Quando abbiamo guardato oltre alla prossima partita da giocare, siamo caduti. Quindi pensiamo alla sfida di Napoli che sarà difficilissima, su un campo infuocato. Lo scorso anno abbiamo fatto una brutta figura e ora ci vogliamo riscattare. Napoli vale tre punti e poi guarderemo alla prossima sfida". La sua ammirazione per Pirlo è totale: "Lui è impressionante, per noi è veramente fondamentale, io lo chiamo l'architetto: Lui l'architetto e io un faticatore".
Anche Buffon non abbassa la guardia, rimane coi piedi per terra come predica il suo mister: "Stasera sicuramente ci è girata anche molto bene - dice a Mediaset Premium - non bisogna togliere i meriti della Lazio che poteva pareggiare. Noi siamo in un buono stato di forma, le vittorie aiutano ad aumentare l'autostima. Abbiamo giocatori in grande forma che ci danno una grande mano. Rimaniamo molto abbottonati perchè arriverà il momento che ci girerà meno bene".
Barzagli,
a Juve Channel, esalta la forza del gruppo: "Il gruppo è la cosa principale. Tutti ci aiutiamo e tutti andiamo a duemila all'ora. E' normale che ci siano stati dei momenti della partita dove abbiamo sofferto, loro hanno giocatori di qualità, però abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, compatta, quindi siamo contenti".

Zamparini scende in guerra contro i poteri forti di Juve e Milan - Maurizio Zamparini ha dichiarato guerra. A chi? A Juve e Milan, che rappresenterebbero, a suo dire, i poteri forti. E sta costruendo la sua squadra, con qualche acquisto davvero eccellente. Napoli e Roma erano scontate, sono state già al suo fianco in Lega nell'ultima puntata della telenovela dei diritti tv, ma adesso il presidente rosanero sta mettendo a segno un colpo importante nel suo calciomercato del potere: sta per 'acquistare' anche l'Inter, ormai pienamente ritornata in versione 'piagnoni'. Questo si evince dalle parole pronunciate proprio da Zamparini in collegamento telefonico con Radio Radio Tv: "Un asse di chi vuole un certo tipo di calcio, si sta avvicinando anche a noi l'Inter, mentre Milan e Juventus sono rimaste arroccate sulle proprie posizioni con qualche altra società. Cerchiamo di contrastare i vecchi poteri, vogliamo un calcio senza poteri perché, essendo questo uno sport, non dovrebbe esserci nessuno con poteri particolari. Milan e Juve fanno protezionismo, perché negli anni hanno consolidato, un trattamento di favore, un potere e dei privilegi di cui hanno goduto negli ultimi anni e che non vogliono perdere. Da noi non c'è la meritocrazia che darebbe meno possibilità di successo ai grandi club, abbiamo permesso di fare una legge per premiare i risultati degli ultimi 55 anni, una vergogna per il calcio italiano che premia la storia e non la meritocrazia come invece avviene in tutta Europa".


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