Conte e il modulo a fungo: un mix di prudenza, fierezza e tanta voglia di vincere. Pirlo? Vedremo...

News, 26 novembre 2011.

 Pirlo convocato: ma la sua presenza rimane dubbia. Conte: Ora la partita con la 'P' maiuscola è quella con la Lazio, al Napoli penseremo dopo. Conte: Pirlo? Valuteremo serenamente, tenendo presente che il campionato non finisce né dopo la Lazio né dopo il Napoli. Alla Juve tutti cercano la vittoria: quasi un'ossessione per Conte, un obiettivo per Vidal e Marchisio. Quanto costa (a Lotito e alla Lazio) un tintinnio di manette? 60.000 euro. Il sorpasso dell'Udinese. Roma e Napoli all'Alta Corte di Giustizia del Coni per i diritti tv. Pervenute alla Lega di serie A sette buone offerte per i diritti tv esteri 2012-2015. Di male in peggio l'Italia nel ranking Uefa.

I convocati: Pirlo c'è - Come aveva fatto intuire Conte in conferenza stampa, Pirlo è partito con la squadra, anche se non è detto che verrà rischiato contro la Lazio, nella speranza di recuperarlo almeno per la gara contro il Napoli. Proprio in previsione del duplice impegno, Conte ha convocato 24 giocatori, praticamente tutta la rosa, tranne Grosso, Motta e Toni, che non rientrano evidentemente proprio nei piani di Conte.
Questo l'elenco dei convocati: Buffon, Manninger, Storari, Chiellini, De Ceglie, Barzagli, Bonucci, Lichtsteiner, Sorensen, Pazienza, Pepe, Marchisio, Elia, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Krasic, Estigarribia, Marrone, Iaquinta, Del Piero, Vucinic, Quagliarella, Matri.

Conte: Di scudetto non parlerò mai - Due cose ha messo ben in chiaro Antonio Conte: di scudetto non parlerà e non farà mai nemmeno un turnover preventivo. Sullo scudetto è arrivato un 'mai' detto con espressione feroce: "Non mi sentirete mai parlare di scudetto. Ribadisco un concetto molto molto semplice: siamo ripartiti quest'anno e.... cioè, ribadisco delle cose dette e ridette, mi sembra anche a volte di essere un po' petulante, ma però anche le domande sono le stesse, quindi diventa difficile trovare delle risposte diverse, perché significa sconfessare quello che avevo detto prima e quello che penso tuttora. Io dico che noi stiamo costruendo, stiamo lavorando per costruire qualcosa d'importante. Mi sono dato tempo la fine del girone d'andata, però anche questo non basta perché ogni partita mi chiedete scudetto... ecc... quindi domande abbastanza anche.... Mi sono dato come termine la fine del girone d'andata perchè abbiamo affrontato tutte le squadre e alla fine del girone d'andata vedremo e tireremo le somme su come ci siamo comportati, i nostri margini di crescita, quanto siamo cresciuti. Lì potremo tirare un po' le somme. Per adesso stiamo facendo delle cose importanti e straordinarie, che vanno al di là delle aspettative di tutti, compresi voi addetti lavori, che ad inizio hanno non davate sicuramente la Juventus tra le favorite. E secondo me tuttora la Juventus non è tra le favorite perché la strada è ancora molto lunga e come ricorda anche la carta stampata, nei precedenti anni spesso e volentieri si è partiti così e poi si è finiti male. Io faccio gli scongiuri, mi auguro che quest'anno non avvenga, però è un dato di fatto". Il discorso sul turnover arriva dritto dritto dal fatto che la Juve ha ben quattro diffidati di lusso: Pirlo, Marchisio, Pepe e Chiellini. Ma Conte non guarda al di là della Lazio: "Noi guardiamo di partita in partita. Per noi la partita più importante è quella con la Lazio. La partita con la 'P' maiuscola è quella con la Lazio, quindi per noi conta quella. Nel momento in cui ci sarà il triplice fischio finale da parte dell'arbitro inizieremo a pensare al Napoli. Ma adesso, tutte le nostre forze, tutte le nostre energie, tutti i nostri pensieri devono essere convogliati alla sfida con la Lazio e da parte mia schiererò la migliore formazione possibile per cercare di ottenere un ottimo risultato a Roma, sapendo che è una partita importante e difficile". Contro un avversario da rispettare, ma non temere: "C'è grande rispetto. Come dico, sempre, però, grandissimo rispetto, ma noi non temiamo nessuno - afferma Conte con fierezza - perché andiamo a giocare a calcio, andiamo a giocare il nostro calcio e vediamo poi chi la spunta". La tensione, che non lo abbandona mai nell'imminenza di una gara, non ha tolto però ad Antonio Conte, la voglia di scherzare. Alla domanda, ormai tanto di rito (dopo tutto il gran parlare che si è fatto di 4-2-4 e di 4-3-3) da diventare un obbligo, sul modulo per il quale abbia deciso di optare contro la Lazio, ha così esordito, celiando: "Il modulo a fungo". Stasera lo scopriremo insieme.

Il dubbio Pirlo - Pirlo è partito con la squadra, anche perché non si rientrerà a Torino prima della partita col Napoli (i bianconeri rimarranno infatti nel ritiro della Borghesiana a preparare la sfida del San Paolo); ma il suo impiego contro la Lazio è tutt'altro che certo: il ginocchio contuso è ancora dolorante e solo gli ultimi test diranno se ce la farà o se sarà meglio non rischiare uno stop più lungo. Concetti ribaditi anche da Antonio Conte alle pressanti domande in conferenza stampa: "C'è l'allenamento di oggi, c'è l'allenamento di domani, quindi valuteremo in maniera serena tutta la situazione, sapendo che il campionato non finisce né a Roma con la Lazio, né col Napoli". Faremo delle attente valutazioni assieme al calciatore e poi prenderemo la decisione più opportuna, ribadendo che il campionato non finisce né domani sera, né martedì a Napoli". Ma, Pirlo o non Pirlo, per intanto non si cambia sistema di gioco: "Nell'immediato resterebbe lo stesso concetto, questo è fuori dubbio. Poi se qualcuno ci dovesse essere un assenza prolungata e vedessimo che le soluzioni alternative che proviamo magari non convincono, potremmo anche pensare altre cose. Però stiamo andando oltre, stiamo facendo dei discorsi futuristici che non stanno né in cielo né in terra, assolutamente. Adesso abbiamo questo modo di giocare e quindi lavoriamo su questo tipo di situazioni di gioco. Adesso sono è un mese e mezzo, due mesi, che stiamo lavorando su questo nuovo tipo di gioco, su questo impianto di gioco, su questo sistema, come lo vogliamo chiamare. Quindi è inevitabile che mi sia premunito in questo tempo a cercare delle soluzioni alternative ai tre di centrocampo. Una soluzione alternativa potrebbe essere Giaccherini con Marchisio e Vidal, può essere Estigarribia, può essere Marrone, lo stesso Pazienza che può fare sia il vertice basso che una delle due mezz'ali, anche se magari ha più predisposizione per giocare da vertice basso".

Juventus = Voglia di vincere - La Juve si trova all'inizio di un ciclo di ferro, che dirà una prima parola sulle effettive possibilità della Juve e offrirà anche a Marotta la possibilità di comprendere cosa manca ancora a questa squadra: perchè errori non se ne possono più commettere. Ma, al di là di tutto ciò, c'è da essere fiduciosi che i bianconeri, dal tecnico al panchinaro, daranno tutto quello che hanno per lottare per la vittoria.
Su Antonio Conte non c'erano dubbi ma, a rafforzare il concetto, ci ha pensato suo fratello Daniele, che ha raccontato a 'Tuttosport': "Antonio pensa solo a far vincere la Juve, è un vincente per natura, non a caso ha chiamato sua figlia 'Vittoria', perché è in grado di concepire solo quella, non sa parlare d'altro. Rispecchia il suo modo di essere, lui vuole sempre vincere. Quando perde diventa intrattabile, non esce di casa, pensa e ripensa agli errori compiuti durante la partita, cerca di capire cos'è successo. Era così anche da giocatore, ci stava male, ci soffriva. Ma questa è anche la sua forza. Il calcio è un gioco di squadra, con i singoli non si va da nessuna parte, perciò Antonio esalta il gruppo, le caratteristiche dei giocatori e il lavoro che c'è dietro. Conoscendolo so che non molla mai" .
Ma i suoi ragazzi non sono da meno. Ecco come Vidal si è raccontato a 'La Stampa': "Ho deciso di fare il calciatore a dodici anni, quando arrivai al Colo Colo. [...] L'arrivo in Europa fu molto duro, a 19 anni, però il Leverkusen era l’opportunità della vita. La lingua, il freddo, la gente, tutto della Germania era diverso da casa. Mia mamma mi ha sempre detto di essere costante e di lottare. [...] A Torino sto meglio rispetto alla Germania", anche se "qui è difficile giocare, contro qualsiasi squadra. Molto più duro della Bundesliga. Anche dopo le prime panchine, ero sempre tranquillo. Sapevo che all’inizio dovevo prendere il ritmo, allenarmi e aspettare la mia opportunità. il mio mestiere è quello che sto facendo alla Juve. Con Pirlo e Marchisio: ho la libertà di attaccare e difendere. Meglio quando difendo. Recupero palloni". Il suo soprannome gli piace. "Mi chiamano 'guerrero', il guerriero, e mi piace. Descrive bene il mio gioco e il mio carattere". Ed è pronto a lottare: "Siamo forti, ma ora arrivano partite difficili e dovremo giocare al 110 per cento. Lazio e Napoli: il difficile, appunto. Se vinciamo possiamo pensare che siamo forti e che per lo scudetto ci siamo anche noi. Il paragone migliore e complimento che mi hanno fatto è che sono un incrocio tra Conte e Davids, due grandi. Conte come allenatore è uno molto tattico, aggressivo, che fa lavorare forte. E gli piace vincere. Questa Juve è come me: corre e vuole vincere".
Anche Claudio Marchisio, il campioncino fatto in casa, è assolutamente determinato, e lo dice a Sky: "I complimenti ci fanno piacere. Questa squadra è bravissima a prenderseli, però già il giorno dopo a pensare alla prossima partita. Questo significa che si è sempre molto concentrati nel proprio cammino, nelle proprie partite, e infatti siamo già concentrati per la partita contro la Lazio. Abbiamo fatto una preparazione fisica molto importante questa estate, la stiamo facendo tuttora. Ma al di là del lavoro, la cosa più importante che ci vuole è la disponibilità di tutti i giocatori, anche di chi non gioca. Questo è molto importante. Si sta andando tutti nella stessa direzione, con lo stesso obiettivo e poi lo si vede con i risultati in campo. Noi sappiamo di avere due partite per niente facili, sono due trasferte, però abbiamo la consapevolezza della nostra forza ed il fatto di stare bene. Andremo a giocarcele tutte e due".

Il tintinnio di manette costa 60.000 euro - Alla vigilia di questa Lazio-Juve, la Commissione Disciplinare ha emesso il suo verdetto sui fatti dell'ultima Lazio-Juve disputatasi, quella del 2 maggio 2011, al termine della quale il presidente Lotito, seccato per un episodio da lui ritenuto sospetto e verificatosi in area di rigore tra Floccari e Chiellini, un contatto non sanzionato dall'arbitro Mazzoleni, aveva parlato di "azioni messe in piedi da una serie di istituzioni volte a far sì che le cose avvengano come devono avvenire" e, richiamando l'atmosfera di Tangentopoli, aveva evocato un "tintinnio di manette". Da qui il deferimento che oggi, a distanza di quasi sette mesi, in sede di Commissione Disciplinare ha portato ad una duplice sanzione: 30.000 euro per il presidente Lotito e 30.000 alla Lazio per responsabilità oggettiva. Secondo la Disciplinare "a ben vedere, le dichiarazioni rilasciate rappresentano una grave, immotivata e indimostrata denuncia di presunti poteri in grado di condizionare il regolare svolgimento dei campionati".

L'Udinese ha scavalcato la Juve - Approfittando dal fatto di giocare di venerdì, l'Udinese ha scavalcato la Juventus in vetta alla classifica: infatti i friulani, con una buona prestazione hanno avuto ragione, al Friuli, di una Roma apparsa un po' fragile e affondata, negli ultimi dieci minuti, sotto i colpi di Di Natale e Isla.

Altro lavoro per l'Alta Corte -Non si è ancora chiuso il rebus radiazioni, che dal calcio arriva altro lavoro per l'Alta Corte di Giustizia del Coni. A fornirglielo l'annosa questione dei bacini d'utenza per la spartizione dei diritti tv. L'assemblea di Lega del 7 novembre u.s. sulla divisione dei soldi dei diritti tv in base ai bacini d'utenza era riuscita faticosamente a giungere ad un accordo, il cosiddetto lodo Galliani-Campoccia (che concedeva qualcosa in più alle squadre più danneggiate dalla delibera passata il 15 aprile col golpe delle mediopiccole): tale accordo era passato con 16 sì e il voto contrario di Roma, Napoli, Cagliari e Palermo. Ma, mentre Cagliari e Palermo poi si erano rimesse al volere della magioranza, Roma e Napoli hanno deciso di ricorrere per ottenere l'annullamento della delibera: La Roma non si rassegna a prendere 500.000 euro in meno rispetto a quanto le sarebbe toccato nella precedente spartizione; il Napoli, a sua volta, vuole contare come le tre grandi (Juve, Milan e Inter), ottenendo dunque lo stesso incremento.

Buone le offerte per i diritti tv esteri - Sono giunte ieri in Lega le offerte per i diritti tv esteri dal 2012 al 2015: sono sette e, tra esse, ben sei sono superiori ai 92 milioni (cioè quanto la Lega incassava sino ad ora), e una di esse supera addirittura i 100 milioni. C'è quindi la prospettiva di incassi maggiori rispetto al passato, anche se restiamo assai distanti dai 534 milioni della Premier League. Le offerte sono pervenute da: UFA Sport GmhH, Media Partners & Silva, PITCH International LLP, Kentaro Ltd, IMG Media UK Ltd, B4 Capital SA, Sportfive International SA. La Lega esaminerà la documentazione ricevuta nell'Assemblea già convocata per lunedì 28 novembre 2011.

Sempre peggio l'Italia nel Ranking Uefa - Il barometro del Ranking Uefa segna sempre più tempesta per le squadre italiane: se quest'anno l'Italia nel ranking per nazioni (che tiene conto dei risultati di tutti i club di quella Federazione) ha dovuto cedere la terza posizione (e un posto in Champions League) alla Germania, (che ha poi velocemente preso il largo), ora si vede addirittura insidiata da Portogallo e Francia. Guida il Ranking l'Inghilterra (79.035 punti), seguita dalla Spagna (71.757) e, appunto, dalla Germania (67.852). L'Italia, quarta a 54.838 punti, vede avvicinarsi minacciosamente la coppia costituita da Portogallo (50.346) e Francia (50.344). Completano la top ten: la Russia, settima a quota 43.8986, l'Ucraina (42,466), l'Olanda (39.515) e la Grecia (34.300). Nella classifica per club guida sempre il Manchester United (138.807 punti), seguito a ruota dal Barça (138.351) e dal Chelsea (114.807); la prima delle italiane è l'Inter, l'unica nella top ten a quota 96.967 (preceduta anche da Bayern, Arsenal e Real Madrid). La Juventus resta 39sima, con 45.967 punti.
Va anche peggio nelle classifiche stagionali dove l'Italia è addirittura nona, preceduta non solo da Inghilterra, Spagna, Germania, Olanda, Belgio, Portogallo e Francia, ma persino da Cipro. Tra i club guida la classifica stagionale il Real Madrid, seguito da Barça e Bayern. L'unica italiana nella top ten è anche qui l'Inter, ottava, preceduta anche da Arsenal, Manchester United, Benfica e dalla 'rivelazione' Apoel Nicosia.


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