Caso Telecom: per la gup Tronchetti consapevole, bisognava inquisirlo

News, 14 giugno 2010.

Motivazioni sentenza Telecom: La gup punta il dito su Tronchetti e i vertici Telecom. Poulsen smentisce Melo: Alla Juve si sta bene. Stasera l'Italia e Lippi ha fiducia nei suoi. Ghana-Serbia 1-0, Krasic delude. La Germania strapazza i "socceroos". Santa Cruz sicuro di vincere. Settimana importante per il mercato Juve. Brescia in A, Toro all'inferno. Buffon: tutta colpa di Jabulan. Sandro Rosell nuovo presidente del Barcellona. Il pronostico di Platini.

Caso Telecom: "Consapevoli i vertici, inverosimile ricostruzione dei PM": La gup milanese Mariolina Panasiti non ha perso tempo a pubblicare le motivazioni della sentenza di primo grado del processo Telecom, che vedeva finora come imputati solo alcuni ex dirigenti della security, e non i vertici di allora dell'azienda.
Alcuni passaggi del documento vanno oltre la giustificazione delle sentenze e puntano il dito contro le indagini svolte finora: "Che Ghioni avesse agito di sua iniziativa è palesemente inverosimile, che Tavaroli gestisse pratiche di quel genere nel suo interesse è parimenti altamente improbabile. La ricostruzione degli avvenimenti fornita dai pm e da Telecom e Pirelli è risultata nettamente smentita dall'incartamento processuale. Le due aziende sono pervenute a una sostanziale accettazione delle contestazioni accedendo all'applicazione delle sanzioni pecuniarie".
Per la Panasiti, "Telecom e Pirelli erano perfettamente consapevoli delle fatture emesse da società estere per un'attività che era formalmente devoluta all'esecuzione di ben individuati, immutevoli e ben conosciuti personaggi come Cipriani e Bernardini".
Insomma, basta seguire il denaro: "I bilanci sono stati approvati regolarmente secondo i meccanismi gerarchici fino ad arrivare ai consigli di amministrazione. In questi sedevano il presidente Marco Tronchetti Provera e l'amministratore delegato Carlo Buora. Bilanci approvati senza alcun rilievo di sorta".

Poulsen smentisce Melo: Alla Juve si sta bene - Felipe Melo, dal ritiro del Brasile, aveva attaccato l'ambiente bianconero, a suo dire il vero colpevole della sua stagione in negativo, con la sua mancanza di allegria. A smentirlo esplicitamente ci ha pensato Christian Poulsen dal ritiro della Danimarca: "Per me le cose funzionavano bene anche nella Juve. Certo la Nazionale è speciale perché rappresenti il tuo Paese. Ma per me è molto importante  la Juve, l'Italia è bella e io là sto sempre molto bene". A riprova che un buon professionista sa che lo spirito di gruppo non sta nel ballare la samba tutti insieme, ma nel rispetto di chi ha condiviso con lui anche un annata fallimentare.

Lippi ci crede - Alla vigilia dell'esordio azzurro ai Mondiali Marcello Lippi appare sereno e ottimista: "Non so che Mondiale farà l'Italia, ma so che abbiamo voglia di fare un grande Mondiale: io rispetto lo scetticismo ma non lo condivido e ho gran fiducia. Ostilità nei miei confronti? No, è una moda italiana esser sempre critici con i ct. Se lo scetticismo deriva da alcuni infortuni, non nego che mi abbiano impedito di fare alcune prove, ma ora non ho dubbi: siamo pronti per l'esordio. Io ho una grande fiducia nei miei giocatori: sono tutti a disposizione tranne Pirlo". Le prove non brillantissime delle amichevoli premondiali non lo hanno turbato: "Una delle tantissime cose che mi ha insegnato il Mondiale è che tutto quello che lo precede non conta nulla. Puoi fare dieci partite bellissime, poi arrivi al Mondiale, con le sue caratteristiche, i suoi stati d'animo e la validità delle squadre, e cambia tutto. Può valere anche il discorso inverso. La grande squadra cresce e diventa grande squadra durante il Mondiale". Del suo futuro non vuol parlare: "Non sono stato contattato né da Mosca né dagli Emirati Arabi: io penso solo a Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda. Siamo in Sudafrica per questo, non per parlare di dove andrò io". L'Italia contro il Paraguay dovrebbe schierarsi con una 4-3-3, con la coppia centrale di difesa formata da Cannavaro e Chiellini, sugli esterni probabilmente ci saranno Maggio (o Zambrotta) più Criscito, a centrocampo Marchisio, De Rossi e Montolivo e in attacco Pepe, Iaquinta e Gilardino.

Ghana-Serbia 1-0, Krasic delude - Sconfitta della Serbia del "desiderio" juventino Milos Krasic al debutto nel Mondiale sudafricano. Partita brutta e noiosa nel primo tempo e leggermente (ma mica troppo) più vivace nella ripresa. Tutto sommato meritato il successo dei ghanesi che segnano a tre minuti dal termine con Asamoah Gyan, bravo a trasformare un rigore concesso per un folle intervento di mano da parte dell'ex fiorentino Kuzmanovic. Non pervenuto il "nuovo Nedved", autore di una gara scialba come del resto tutti i suoi compagni, compresi i celebrati Stankovic e Ivanovic.

La Germania strapazza i "socceroos" - I tedeschi, privi del totem Ballack, inaugurano con 4 gol (a zero) il loro Mondiale, travolgendo la malcapitata Australia che è rimasta la stessa squadra che ben figurò quattro anni fa ma che denota limiti di anagrafe e di guida tecnica. Da Hiddink a Verbeek il passo è molto lungo, così come per la Germania passare da Klinsmann a Loew non fa che aumentare le chances di far bene. Ed infatti, la notizia più bella della serata é che, nonostante il test non sia apparso così probante, i tedeschi giocano a calcio, con uno schieramento offensivo a 4 (Podolski, Muller, Ozil, Klose) nel quale tutti si divertono e, ispirati dal talento di Ozil, gli altri tre vanno a rete. Dopo aver fallito ulteriori occasioni, il subentrato Cacau (brasiliano naturalizzato) firma il gol del 4-0 ancora su assist del giovanotto di origine turca. Per l'Australia, rimasta in 10 per espulsione (in verità affrettata) di uno dei senatori (Tim Cahill), poco da segnalare se non un'occasione in apertura di gara. Troppo poco.

Santa Cruz sicuro di vincere e convincere - Nel ritiro di Balgowan, durante la consueta conferenza stampa, a parlare è la stella del Paraguay, nonchè attaccante del Manchester City, Roque Santa Cruz: "Noi vogliamo vincere, siamo una bella squadra e in questo Mondiale possiamo fare qualcosa di importante. Come finirà? 1-0 o 2-0 per noi. Non siamo mai stati così forti a un Mondiale. Siamo una bella squadra e possiamo fare qualcosa di importante. Vogliamo arrivare dove gli altri non sono mai arrivati, raggiungere i livelli di Brasile e Argentina. Abbiamo una squadra molto compatta, giocatori di livello in difesa e a centrocampo. La nostra forza poi è in attacco, con quattro talenti che prima non avevamo. Chiunque giocherà, farà la sua parte. Ma l'Italia quando deve difendersi è fortissima e se segnano poi sarà difficile recuperare. Serviranno 90 minuti di concentrazione totale. Dovremo fare una partita intelligente e quando avremo la palla giusta cercare con calma l'opportunità di fare gol. E niente palle lunghe, molto meglio l'uno contro uno".

Settimana importante per il mercato Juve - Dopo una settimana di sondaggi per capire su quali giocatori si potesse realisticamente puntare, Marotta e Paratici questa settimana dovranno imprimere un'accelerata a diverse trattative di mercato, in entrata ma anche in uscita. Sul fronte delle entrate in fase di stallo la situazione di Krasic, su cui sembrano esserci anche l'Inter e il Manchester City; ma la Juve cerca anche delle alternative, tra cui Martinez del Catania, come ha confermato l'a.d. etneo Lo Monaco. Un'altra alternativa potrebbe essere Diego Capel, un 22nne che Paratici aveva già seguìto per la Samp; però ha un prezzo piuttosto alto, oltre i 15 milioni. In difesa si allontana Caceres (il Barcellona chiede troppo, lo conferma il giocatore stesso, che sarebbe rimasto volentieri a Torino) e Marotta ha già virato decisamente su Marco Motta (nella trattativa potrebbe essere inserito Giovinco). Al centro della difesa si è complicato Bonucci, e si parla di Gallas, ma anche di Bocchetti (visti anche gli intrecci di mercato col Genoa in relazione alle comproprietà). L'Al-Ahli, dopo essersi assicurata le prestazioni di Cannavaro, pare stia cercando di allettare anche Trezeguet, Zebina e Del Piero. Iaquinta, secondo il suo agente Andrea D'Amico, ha interessanti richeste dall'Inghilterra e se ne parlerà con la Juve.

Brescia in A, Toro all'inferno - E' il Brescia la ventesima squadra che va a completare i ranghi del prossimo campionato di serie A, e si aggiunge a Lecce e Cesena, promosse direttamente nella massima serie nei giorni scorsi. Le rondinelle hanno sconfitto il Torino per 2-1 condananndo i granata ad un nuovo campionato di B, un torneo che proprio oggi celebra il ritorno in cadetteria di Pescara e Varese, con i varesini che mancavano a questi livelli da 25 anni. Per il Torino il prossimo sarà l'undicesimo torneo di serie B nella storia, il nono negli ultimi 15 anni.

Buffon: tutta colpa di Jabulani - Dopo aver visto le clamorose papere del portiere inglese Green e dell'algerino Chaouchi Buffon si dice sempre più convinto che è tutta colpa del pallone. "Sono cose che capitano, il problema è che se succedono durante il mondiale vengono enfatizzate". Poi in difesa della categoria dei portieri aggiunge: "Speriamo che non se ne vedano più da parte nostra, ma resto convinto che la colpa è di questo pallone, io l'avevo detto prima dell'inizio di questo mondiale". E' ancora presto per dire se ha ragione, errori mondiali si sono sempre visti, Germania e Francia, che l'hanno già adottato in campionato, hanno offerto prestazioni diametralmente opposte, le magie di Messi e le risposte del portiere nigeriano dimostrerebbero il contrario. Nel calcio la differenza la fanno la testa, i piedi ed il fattore C, il pallone è uguale per tutti.

Platini: Brasile, poi Spagna, Inghilterra o Argentina - Secondo Platini il Brasile è la Nazionale favorita di questo Mondiale, l'ha detto al quotidiano brasiliano "O Estado de São Paulo":"Hanno dimostrato di essere una squadra compatta, già vincente nella Confederations Cup e nella Coppa America". Altre eventuali outsider potrebbero essere Spagna, Inghilterra ed Argentina anche se "Maradona come allenatore è un grande giocatore. E' ancora inesperto e nel girone di qualificazione si è visto. Ma a partire dagli ottavi sarà una squadra difficile da battere, perché ha il miglior giocatore del mondo, Lionel Messi, il mio calciatore preferito, che può decidere da solo una partita."

Sandro Rosell nuovo presidente del Barcellona - Era nettamente il favorito e non ha mancato l'appuntamento con il successo: Sandro Rosell, il "nemico" di Joan Laporta, è il nuovo presidente del Barcellona. Per lui hanno votato il 61,2% dei soci. Rosell, 46 anni, ex appartenente alla corrente Laporta (fu lui a portare Ronaldinho al Barça nel 2003) se ne andò dal club sbattendo la porta per divergenze in merito alla conduzione finanziaria. Il neo presidente ha confermato il tecnico Guardiola alla guida della prima squadra, e Fabregas potrebbe essere il regalo portato in dote dal nuovo gruppo dirigente.


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