Treossi: "Su Calciopoli ci vuole corretta informazione"

treossiFiorenzo Treossi (Forlì, 1959) è un dirigente sportivo ed ex arbitro di calcio italiano.
Egli, tuttavia, è noto soprattutto per essere stato un arbitro di calcio. Faceva parte della Sezione A.I.A. di Forlì. Dopo aver cominciato l'attività nel 1976, viene promosso alla C.A.N. nel 1993 e, nello stesso anno, esordisce in serie A in occasione della gara tra Torino e Lecce. Nel 1997 viene nominato arbitro internazionale, venendo poi designato come IV Ufficiale per la finale della UEFA Champions League 1999 tra Manchester United e Bayern Monaco, diretta da Pierluigi Collina.
Arbitra la finale di Supercoppa Italiana del 1996 tra Milan e Fiorentina, e la finale di ritorno della Coppa Italia 1998 tra Lazio e Milan. Nel 2002 riceve l'ambito premio Mauro, destinato ai migliori arbitri italiani. Al termine della stagione 2002-2003, conclude con un anno di anticipo rispetto il limite d'età stabilito dall'A.I.A. (45 anni) la carriera di arbitro, con un totale di 127 presenze nella massima divisione.
Nella stagione 2003-2004 viene nominato Vice-Commissario della Commissione Arbitri Nazionale Dilettanti, nella quale si occupa della designazione degli Arbitri relativamente alle gare del Campionato Primavera.
Nella stagione seguente, si dimette dall'A.I.A., accettando la proposta dell'Associazione Calcio Cesena, presso cui attualmente ricopre la carica di Team Manager.



1- Fiorenzo Treossi, protagonista del mondo arbitrale fino al 2003, internazionale dal 1997, una finale di Supercoppa e una di Coppa Italia nel suo curriculum. Insomma: ha fatto carriera, ma non troppo. Ripercorriamola un po' questa carriera. Comincia in A dal 1993, il suo primo designatore è Casarin, fino al 1997 (anni di successi juventini, tra parentesi). Era davvero il più bravo, come si usa dire?
Sulla circostanza che avrei fatto carriera ma non troppo, non sono assolutamente d'accordo. Mi ritengo un super fortunato visto che ho terminato con 127 partite in A, 86 in B e 40 internazionali. Casarin è stato davvero un grande. Insegnava veramente agli arbitri come stare in mezzo al campo, ti proteggeva quando sbagliavi, ma lo faceva per far crescere i giovani arbitri. Oggi alla guida degli arbitri c'è Collina, il più grande arbitro di tutti i tempi. Ha solo bisogno di tempo e di lavorare tranquillo per ricostruire un gruppo solido.

2- Quindi Baldas. L'accusa che le piove addosso, al termine del campionato 1997-98, è di juventinità. Una cena con il giornalista Di Tommaso dopo Juve-Roma, la prova che accuserebbe lei e altri suoi colleghi. Una caccia alle streghe? Se n'è fatto una ragione?
Baldas fu nominato troppo troppo presto alla guida della Can A e B. In ogni caso io non mi sono mai sentito accusato e sentito sotto accusa per aver conosciuto Danilo di Tommaso, un giornalista che seguiva il mondo arbitrale come Antonello Capone e Angelo Pesciaroli.

3- Quale meccanismo psicologico si innesca, dopo una vicenda del genere? Si sta ben attenti che nel dubbio non si favorisca la Juve, come diceva Carraro a Bergamo nella famosa intercettazione?
Personalmente in me non è mai scattato nessun meccanismo. Quando sbagliavo era solo perchè sbagliavo e non ho mai sbagliato per voler sbagliare. In ogni caso per fortuna non mi sembra di aver mai letto il nome di Treossi in nessun brogliaccio contenente intercettazioni relative al calcio.

4- Dopo Baldas, Gonella. E Treossi ci diventa milanista. Nega un rigore alla Lazio contro la Fiorentina, per fallo di Mirri su Salas, che consente il sorpasso del Milan poi Campione d'Italia. Dall'ambiente laziale, non certo uno dei più moderati, piovono illazioni. Subentra anche la paura, in questi casi?
Quella partita ancora la ricordo, era la più difficile della giornata; purtroppo non ho visto il fallo e sicuramente quell'errore privò la Lazio di qualcosa di molto importante, quell'anno voglio ricordare che la Lazio vinse la coppa Italia in finale contro il Milan.

5- Infine Bergamo-Pairetto. Le romane, grandi elettrici del ticket, non l'avevano certo in simpatia. Dopo le prime gare, i due club capitolini la ricusarono. Quale fu il comportamento dei designatori?
Purtroppo alcune partite con Lazio e Roma mi videro protagonista in negativo con qualche errore ai loro danni. Di sicuro in quelle circostanze non sono stato protetto dai designatori.

6- Dopo un Udinese-Lazio, con espulsione di Bertotto, Pozzo insorge contro di lei: "Treossi dovrebbe essere fermato per sei mesi. Ha subito la sudditanza di una squadra metropolitana". In un Inter-Perugia, è Cosmi che da in escandescenze, per gli errori a favore dei nerazzurri. Erano i tempi delle sette sorelle. Tutte garantite allo stesso modo a discapito delle piccole?
Mi dispiace ma non sono assolutamente d'accordo su questa Sua domanda; il Presidente Pozzo in effetti si arrabbiò ma solo perchè la Lazio segnò una rete dopo 5' 45" quando il tabellone ne segnò 6. Era la prima partita con i minuti di recupero segnalati con il cartellone luminoso.

7- Stagione 2002/2003. Como-Roma 2-0. Viene aspramente criticato per l'espulsione di Dellas. Periodo di sospensione e, a fine anno, prepensionamento. Se avesse vinto la Roma 2-0 e avesse espulso ingiustamente un avversario, la sua carriera sarebbe finita allo stesso modo?
Se fossi stato un arbitro telecomandato non avrei fatto quella doppia ammonizione, ma era giusta e l'ho fatta. Tuttavia penso che a fine anno avrei terminato ugualmente in quanto ero distrutto fisicamente.

8- Ci conceda una malignità. L'anno successivo, la Roma non fu certo sfavorita dagli arbitri...
Non saprei risponderLe in merito. L' anno successivo ero componente della Can D e seguivo i miei arbitri con molta passione e professionalità. Il mio maggior cruccio attualmente è quello di non essere nell'ambiente arbitrale ad insegnare ai giovani visto che penso di aver molto da dare.

9- I suoi colleghi coinvolti in Calciopoli: mariuoli che hanno rovinato l'immagine di una categoria altrimenti onesta, vittime di un grossolano teorema giudiziario o uomini soggetti a diverse pressioni, come lo eravate voi e come lo sono gli arbitri ancora adesso?
Guardi io ancora non ci credo e ancora spero che tutto venga risolto. Ma mi auguro che tutto venga risolto attraverso una corretta informazione e non attraverso l'insabbiamento.

10- In definitiva: come definirebbe il meccanismo di avanzamenti di carriera durante il consolato Bergamo-Pairetto? Nonostante tutto meritocratico o perverso e vizioso?
Ho sempre creduto nella meritocrazia e penso che se qualcuno gode di qualche simpatia è perche è stato bravo a conquistarsela.

11- Un po' di attualità. Furoreggia il caso Paparesta. Ritiene che debba essere reintegrato? A chi da fastidio un suo ritorno, secondo lei?

Paparesta è un gran buon arbitro e come ho detto prima spero si chiarisca tutto. Per il suo reintegro non saprei.

12- Un episodio su cui, secondo la nostra opinione, si è molto parlato a sproposito è il famigerato caso Moggi-Paparesta a Reggio Calabria presentato in maniera fuorviante, soprattutto in riferimento alla chiusura nello stanzino che secondo l'arbitro barese non sarebbe mai avvenuta. Una semplice arrabbiatura dopo un torto subito, di cui si ha ampia documentazione anche in altri casi, come ad esempio l'interista Facchetti con Racalbuto nell'intervallo di un Chievo-Inter del 2002, è forse la chiave più giusta. E' capitato anche a lei?
Sono capitati molte volte episodi di arrabbiatura a fine partita; tante volte, ma mai episodi del genere. In ogni caso sono convinto che non sia vero neanche quello detto di Paparesta a Reggio Calabria.

13- L'Osservatorio ha stabilito che lo scorso campionato 2007/08 è stato il peggiore dal punto di vista arbitrale, con una percentuale di errori decisivi sul risultato finale che mai in precedenza si era arrivati nemmeno a sfiorare. Eppure si dice che questi arbitri sono meno sensibili al potere, che gli errori avvengono "in buonafede". Allora è un discorso di caratura tecnica?

Ogni anno dei miei 10 anni in serie A è sempre stato giudicato il peggiore; E' chiaro che lo scorso anno è stato molto difficile a livello psicologico per i miei ex-colleghi.

14- Gli arbitri di oggi sembrano dividersi in due categorie ben distinte: quelli top, ai quali è concesso super lavoro - particolare il caso di Rocchi, che ha diretto due gare nella stessa giornata a distanza di tre giorni - e le partite di cartello restano loro esclusiva, e altri, ai quali rimangono le briciole. Sfiducia nei confronti della seconda categoria oppure anche qui possiamo parlare di lobby?
In tutti i settori esistono le categorie. Anche a livello arbitrale è giusto che i più in forma dirigano più degli altri e dirigano le gare considerate più difficili. La designazione è necessaria o vuole ritornare al sorteggio? LA ROVINA DELLA CRESCITA DEGLI ARBITRI è il sorteggio e oggi stiamo ancora pagando i danni del sorteggio.

15- Il suo collega Graziano Cesari, oggi opinionista tv, ha più volte dichiarato di non aver mai subito pressioni né ha avuto la sensazione di far parte di un ambiente corrotto. Smise di arbitrare a fine stagione 2001/02, un anno prima di lei. Parla, insomma, del suo stesso ambiente. Si sente di condividere questa visione?
Ho sempre creduto molto nel mondo arbitrale e ci credo ancora molto. Tre anni fa ho sofferto molto per il fango gettato sugli arbitri. Cesari ha la sua sensazione io la mia......abbiamo solo bisogno di aiuto dai media e di far lavorare coloro che dirigono le varie CAN.