Montali: "La terza stella? Non ce la lasceranno mettere"

montaliNato a Parma il 18 gennaio 1960, Gian Paolo Montali ha iniziato la sua lunga carriera di allenatore di PALLAVOLO conquistando tra il 1984 e il 1987 quattro titoli del campionato italiano Juniores.
Unico tecnico ad aver vinto cinque scudetti di campionati nazionali in quattro città diverse (a Parma, Treviso, Roma e ad Atene con l’Olympiakos), il suo palmarès include anche una coppa dei campioni (nel 1995 con la Sisley Treviso), tre supercoppe europee, quattro coppe delle coppe, tre coppe Italia e due coppe di Grecia.
Ha vinto inoltre il titolo di campione del mondo con la Maxicono Parma nel 1990, anno in cui ha realizzato il grande slam (5 titoli conquistati nella stessa stagione agonistica: coppa Italia, coppa delle coppe, super coppa Europea, campionato italiano e campionato del mondo per club).
Dal ’98 al 2000 è stato commissario tecnico della nazionale greca; dal maggio del 2003, ricoprendo il medesimo ruolo nella nazionale italiana, ha conquistato per due volte il titolo di campione Europeo (a Berlino nel 2003 e a Roma nel 2005), oltre che il secondo posto nella coppa del mondo di Tokyo del 2003 e la medaglia d’argento alle olimpiadi di Atene del 2004.
Parallelamente alla sua carriera di allenatore, ha maturato esperienze in qualità di docente universitario in “Coaching” e “Team Building” (a Milano presso la Bocconi SDA e la Cattolica e a Parma presso la locale Università) oltre che in veste di relatore in numerosi corsi di formazione e di consulenza aziendale. È Cavaliere Ufficiale della Repubblica per meriti sportivi.

Nel giugno del 2006, viene eletto, su designazione IFIL, Consigliere di Amministrazione nella Juventus FOOTBALL Club, carica che attualmente ancora ricopre. E' membro del Comitato Sportivo della società, assieme al Presidente Cobolli Gigli, all'AD e DG Blanc ed all'avvocato amministrativista specializzato in diritto ambientale Montanaro.


1) Dott. Montali, innanzitutto grazie per la Sua disponibilità...
Grazie a Voi. Cercherò di rispondere a più domande possibili visto il rispetto che ho nei confronti dei nostri tifosi, ma come potrete immaginare non posso rispondere a tutti vostri quesiti. Mi impegnerò ad essere il più esaustivo possibile, sono certo che capirete…

2) Lei è stato invitato nel CDA della Juventus nel corso di giornate davvero drammatiche. Ci può raccontare chi la contattò e quali parole usò per invitarla ad accettare?
Mi contattò l’Ingegnere Elkann e mi convinse l’idea di questa nuova SFIDA riportare la Juventus, dopo quello che era successo, a riprendersi il suo ruolo da protagonista attraverso un nuovo percorso organizzativo.

3) Siete subentrati improvvisamente nella gestione della società. In quali condizioni avete trovato la squadra, i conti e soprattutto i progetti? Cosa avete mantenuto e portato avanti dei progetti in corso o preventivati dalla Triade?

Alcune cose impostate dalla precedente gestione sono state portate avanti e valorizzate. Io rimasi colpito dall'ottimo livello di regolamento e organizzazione interno dell’area sportiva.

4) Si è mai chiesto come mai nell'estate 2006, in un momento così drammatico, l'azionista di riferimento abbia deciso di affidare la Juventus a persone senza alcuna esperienza specifica nel mondo del calcio (ivi compreso un amministratore delegato francese, con scarsa padronanza dell'italiano)? Non sarebbe stato più opportuno scegliere persone in grado di essere immediatamente operative ai massimi livelli?
Se avrete la bontà di andare a leggere il mio libro “Scoiattoli e Tacchini“ non solo ve ne sarò grato per quell’euro e 30 che mi farete guadagnare, ma perchè c’è un capitolo che parla dell’argomento: Coaching indipendente. In ogni caso inizialmente c’era una persona presa apposta per le sue competenze e inserita nel comitato Sportivo, Tardelli.

5) Per competere in Italia e in Europa servono risorse finanziarie e soprattutto capacità manageriali. Da Moggi a Secco. Da Gai a Fassone. Da Ceravolo a Castagnini (passando per Sensibile). Da Giraudo a Blanc. I nuovi dirigenti non sembrano possedere le medesime capacità ed esperienze dei loro predecessori. Non ritiene che questo sia un lusso che la Juventus non si possa permettere?
Abbiate fede! Nessuno nasce "imparato". E il fatto che siano rimasti i secondi livelli dell’organizzazione (Blanc era già nel CDA) è la dimostrazione del valore di queste persone.

6) Ibrahimovic agli “Onesti” e Mutu alla Fiorentina. Due operazioni di mercato prive di senso. Quali le ragioni? Solo incompetenza? O ci sono state pressioni esterne per favorire degli "amici" (ed espiare un pò)?
Questa è una domanda decisamente sopra le righe…

7) A proposito di Fiorentina. Una delle accuse che spesso Le vengono rivolte è quella di essere un tifoso viola. Solo una leggenda metropolitana o c’è un fondo di simpatia per la squadra di DellaValle?
Invece grazie per questa domanda. Come ho spiegato a Londra ad un paio di tifosi che mi chiedevano spiegazione su questa cosa, l’equivoco nasce dal fatto che essendo io di Parma da giovane la mia squadra era la squadra della mia città. Ma dal momento che abbiamo sempre militato tra la serie C e la B , io avevo un idolo giovanile per ruolo e modo di stare in campo. Giancarlo Antognoni, e giocava nella Fiorentina. E quindi seguendo le gesti del mio idolo era normale che seguissi quelle della sua squadra. Così come più avanti ero affascinato da Vialli che prima giocava nella Sampdoria e poi nella nostra Juve e in egual misura seguivo queste squadre.

8) Su Internet però da qualche mese gira una sua foto con al collo una sciarpa della Fiorentina. Anche l’occhio vuole la sua parte e il tifoso bianconero si è insospettito... Cosa si sente di dire agli Juventini perplessi?
La foto è vera (non è un fotomontaggio) e risale ad una partita della mia Nazionale giocata a Firenze durante la Lega Mondiale. Ci fu un gemellaggio tra la città e la Nazionale e prima della gara venni premiato per l’oro vinto agli Europei , insieme a Prandelli. Insieme agli assessori vari arrivarono anche dei tifosi viola che ci misero al collo la sciarpa della Fiorentina. In quel momento ero l’Allenatore della Nazionale Italiana, e nei miei sei anni da tecnico credo di averne ricevute altre a seconda delle città dove andavo a giocare... ma mai quella dell’Inter!

9) Una delle novità introdotte dal vostro nuovo gruppo di lavoro è stata quella di redigere un codice etico, reclamizzato con una certa enfasi come novità assoluta nel panorama delle società di calcio. In quante e quali occasioni, durante questi tre anni, avete dovuto fare ricorso a quel codice, se mai è successo?
Più volte abbiamo fatto ricorso al codice Etico. Ma per noi è un modo di vita fondamentale per dare ancora più valore a Juventus e ai suoi tifosi.

10) Lei è considerato un esperto nella gestione delle risorse umane, oltre che un uomo di sport molto noto. Ci può dire quali sono le sue precise mansioni all'interno dell'organigramma societario della Juventus? Quali miglioramenti ha introdotto con il suo lavoro rispetto alla precedente gestione societaria?
Io metto la mia competenza quotidiana a disposizione di Juventus. Come voi saprete, ho deciso di non allenare più (rinunciando da 2 anni a grossi ingaggi economici) per poter capire il più in fretta possibile il calcio. Nel Volley ero al Top. Ma nel calcio ho dovuto cominciare da zero, non me ne vergogno, ma le scelte e le rinunce che ho fatto, le ho fatte solo per poter essere il più utile alla società. Cerco ogni giorno di imparare qualcosa e di portare nel consiglio il mio stile, la mia competenza di uomo abituato a condurre organizzazioni di altissimo livello che avevano un solo obiettivo. VINCERE. E VINCEVO!

11) Quel 31 agosto 2006 lei ha partecipato alla riunione del CDA che sancì il ritiro del ricorso al TAR. Lei era favorevole o contrario al ricorso?
Siamo una "squadra" e tutte le decisioni finali le prendiamo insieme. Discutiamo, e non usciamo fino a che non siamo tutti convinti che quella è la cosa migliore per Juventus.

12) Si è mai chiesto come mai il sentimento popolare, che ha portato la Juve in Serie B (con tutto il contorno che conosciamo), sia stato coltivato soprattutto da giornali (Stampa, Gazzetta e Corriere), certo non lontani (per non dire molto vicini) all'azionista di riferimento ed al Gruppo Fiat?
No.

13) Quali sono le funzioni del comitato sportivo? Vi occupate anche di mercato? Quale contributo può fornire un allenatore di pallavolo (anzi, come si definisce Lei, l'allenatore di pallavolo)?
Il Comitato ha un suo regolamento molto preciso e dettagliato con 6 punti che ne evidenziano ruoli e responsabilità. Potete richiederlo e troverete tutti i contenuti che lo riguardano. E’ vero, vengo da un altro sport, qui c’è tutta la mia sfida. Per essere un Buon Manager nel mondo dell’auto non bisogna saper fare un motore, come per essere un buon fantino non bisogna essere stato un cavallo. Mi sono avvicinato al calcio con molta umiltà, ma solo perchè a chiedermelo è stata la Juve. Mi erano già capitate altre offerte dal calcio, ma non erano il Top. Invece alla Juve ho detto si, primo per imparare e secondo perchè sono sempre e solo stato abituato a fare una cosa: vincere, la stessa che, da sempre, ha fatto la Juve.

14) Diversi campionissimi della Juve sono ormai prossimi alla pensione o, comunque, non sembrano più in grado di garantire il loro abituale rendimento. Pensate di avere risorse adeguate (in termini di disponibilità economiche e, soprattutto, di capacità manageriale) per affrontare il durissimo compito di rimpiazzare adeguatamente giocatori come Nedved, Camoranesi, Del Piero e Trezeguet? Non c'è il rischio che degli scoiattoli siano rimpiazzati da dei tacchini?
Abbiate fede!

15) Ranieri tende a concentrare le sostituzioni (quelle non obbligate da infortuni) negli ultimi dieci minuti della partita. E a volte non utilizza del tutto i tre cambi a disposizione. Da allenatore, seppur di pallavolo, cosa ne pensa?
Ogni Coach ha il suo metodo e stile di gestione.

16) Andrade, Almiron, Tiago, Knezevic, Poulsen, Criscito. La lista degli acquisti fallimentari è piuttosto lunga. Si salvano solo Amauri, Sissoko e, in parte visti i ripetuti infortuni, Iaquinta. Come si spiega questa sequenza di fallimenti?
Anche questa, ragazzi, è una domanda decisamente sopra le righe…

17) E' a conoscenza delle motivazioni che hanno portato alla risoluzione anticipata del rapporto con Deschamps, Bettega e Chiarenza?
Sì...

18) Come Lei ben sa, i piccoli azionisti (grandi tifosi, prima ancora che azionisti, peraltro) sono decisamente critici con il nuovo corso juventino. Si è mai chiesto quali siano i motivi di questo atteggiamento? Quali sono le Sue proposte per conquistare la loro fiducia?
Si ed è per questo che, tranne una volta per gravi motivi famigliari! Non ero presente in Assemblea ( ma mi sono fatto riportare tutti gli interventi più duri…). Sono sempre arrivato in anticipo e me ne sono sempre andato alla fine dei lavori. E’ fondamentale assistere all’Assemblea, si capiscono tante cose e dalle critiche costruttive si attinge per migliorare e fare meglio. Noi abbiamo solo un modo per conquistare la vostra fiducia. Fare acquisire valore alle vostre azioni, ma soprattutto... VINCERE.

19) Secondo Lei sarebbe opportuno che il Consiglio di Amministrazione di una società di calcio come la Juventus individuasse, come organo puramente “consultivo”, una delegazione di sostenitori azionisti in ossequio al principio di trasparenza sancito nel Codice Etico?
Domanda interessante, che merita una riflessione.

20) All'ultima Assemblea degli azionisti, tutti i consiglieri di amministrazione, con la lodevole eccezione dell'avvocato Montanaro (nonché, per forza di cose, del Presidente e dell'Amministratore Delegato), hanno abbandonato la sala ben prima della conclusione dei lavori. Non ritiene questo "andarsene alla chetichella" una mancanza di rispetto verso gli azionisti?
Credo di avere già risposto al punto 17, per quanto mi riguarda, ammettendo la mia mancanza per un grave problema. Spezzo però una lancia per gli altri consiglieri, sicuramente presi da improvvisi impegni e anche loro solitamente molto attenti alle esigenze e richieste degli azionisti.

21) Assodato che gli scudetti sono 29 e che i due asterischi in bacheca servono ad indicare le due stelle sulla maglia, ci auguriamo presto di vincere il trentesimo. Metterete la terza stella sulla maglia?
Bella domanda. Non credo ce la lasceranno mettere. Ma quella non ce la può togliere nessuno perchè sarà attaccata al cuore che sta sotto la maglia…. E comunque concentriamoci per vincere un altro scudetto, poi si vedrà...

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