Intercettazione Meani-Racalbuto dopo Roma-Juve del 5/3/05

Il martedì successivo alla partita Roma-Juventus del 5 marzo 2005 viene intercettata una telefonata tra Meani e Racalbuto. I due parlano per molti minuti della partita, commentando il clima molto teso, prima durante e dopo la partita. Parlano degli errori della terna arbitrale, concordando che a sbagliare è stato Pisacreta (fuorigioco non segnalato e rigore a cavallo della linea). Racalbuto si dice dispiaciuto per essere stato estratto per questa partita, lui questa patata bollente non la voleva proprio. I due parlano anche della griglia di questa partita, della tensione in campo, delle continue proteste di Totti, del buffetto a Del Piero non visto e delle ammonizioni comminate, cinque per parte. Una intercettazione che tutto dimostra tranne che Racalbuto fosse stato mandato ad arbitrare pro-Juve. Una intercettazione "stranamente" tralasciata come molte altre relativamente a questa partita.

Questa intercettazione dimostra in modo inequivocabile la buona fede di Racalbuto, dimostra inoltre che il sorteggio era regolare (come ampiamente dimostrato ormai), dimostra altresì che l'ipotesi di un Racalbuto inserito in griglia in quanto sodale è inconsistente. Dimostra infine, ancora una volta, la vicinanza del Milan, per tramite di Meani, agli arbitri. Si sono cercate per mesi le prove di un contatto diretto tra Moggi e gli arbitri, ricorrendo ad elaborazioni quantomeno discutibili di contatti tra sim svizzere, e si sono tralasciate decine di telefonate dell'addetto degli arbitri del Milan con arbitri, designatori ed assistenti. Il giudice Casoria ha scritto nelle motivazioni che nelle indagini ci sono molti buchi e che la teoria dell'accusa in molti casi non è condivisibile. Tutte le telefonate dimenticate, e questa buon ultima, ma non certo per rilevanza, non fanno che rafforza la tesi di un accusa costruita con il solo scopo di colpire Moggi e la Juventus.

 

Meani-Racalbuto Telefonata del 8 marzo 2005 ore 14.27