Processo d'Appello di Calciopoli: prescrizione no, prescrizione sì

Le notizie del processo d'Appello di Calciopoli, per quanto ci riguarda, vengono raccolte soprattutto dal nostro inviato, Francesco (su twitter @Alessandrella) il quale, con una costanza ammirevole continua a seguire le udienze sin dalle sue prime battute, riportando gli avvenimenti direttamente dall'aula del tribunale di Napoli.

Quando purtroppo per un motivo o l'altro non riesce ad andare in aula, le fonti alternative sono poche e le notizie giungono con il contagocce e quindi della requisitoria del sostituto procuratore generale di Napoli, Antonio Ricci, si sa quel poco che si legge in giro o che ci arriva direttamente da qualche protagonista della vicenda.

Ciò che si sa con certezza è che le richieste formulate in aula da parte del magistrato sono di 3 anni ed un mese per Luciano Moggi. In seguito a tale richiesta c'è stata un po' di incertezza sul perché il procuratore avesse richiesto molto meno rispetto alla condanna in primo grado decisa dalla giudice Casoria e dalle due giudici a latere, Gualtieri e Pandolfi.

Tale condanna, della durata di 5 anni e 4 mesi si componeva innanzitutto di 3 anni ed un mese per il capo A, quello relativo all'associazione per delinquere, e l'aggiunta di 3 mesi per ognuna delle nove frodi sportive, B, F, G, I, M, O, Q, Z e A5 che il tribunale ha giudicato essere state commesse dall'ex direttore generale juventino e che abbiamo recentemente analizzato una per una nel nostro Speciale Calciopoli.

Cogliamo l'occasione per ricordare anche che in quel giudizio in otto casi l'ex mago del mercato bianconero è stato riconosciuto innocente, precisamente per i capi C, D, E, N, P, R, T perché il fatto non sussiste e A10 per non aver commesso il fatto.

Perché allora questa richiesta a "soli" 3 anni ed un mese? Appare chiaro che il magistrato di Napoli abbia richiesto il non luogo a procedere per le frodi sportive, in quanto già cadute in prescrizione e con l'imputato che non ha esplicitamente richiesto di rinunciarvi, come invece hanno fatto, ad inizio processo, gli ex-arbitri facenti parte, a giudizio del tribunale, della fantomatica associazione. Parliamo di Massimo De Santis, condannato per G, L e A10, Antonio Dattilo, condannato per il solo capo B, e Paolo Bertini, anch'egli condannato per un solo capo, M, quello relativo a Juventus-Milan. Per questi arbitri, al termine della sua requisitoria, A. Ricci ha richiesto rispettivamente 2 anni e 5 mesi per De Santis e Bertini e 1 anno e 2 mesi per Dattilo.

Stando così le cose, per quanto riguarda Luciano Moggi il sostituto procuratore si è dunque limitato a confermare la richiesta per la condanna per associazione a delinquere. Ciò però, a nostro avviso, non vuol dire che gli avvocati di Moggi potranno limitarsi a esporre le loro controdeduzioni logiche e prove a discarico soltanto per il capo A. Come sappiamo l'accusa di associazione per delinquere poggia infatti sostanzialmente proprio sulle frodi e dunque agli avvocati verrà richiesto di affrontare e smontare anche ciascuna delle nove frodi per le quali è risultato condannato in primo grado. E allo stesso tempo il tribunale d'Appello, a nostro parere, dovrà entrare nel merito delle singole accuse, giudicando se il fine della presunta associazione, ovvero le frodi sportive, sia stato o meno messo in pratica dai suoi membri e, se sì, quante volte.

Per concludere, che Moggi faccia o meno uso della prescrizione, sua sacrosanta scelta che non ci permetteremmo certo di contestare minimamente, dato anche e soprattutto il modo arbitrario con cui è stato finora trattato dai vari tribunali, arriveremmo comunque, a nostro avviso, ad una pronuncia sulle frodi da parte del tribunale. Il vantaggio di tale scelta, per l'ex dirigente bianconero, sarebbe un ridotto impatto, dal punto di vista delle conseguenze personali, di un eventuale nuovo giudizio di condanna.

Infine vogliamo far notare che per Moggi sono stati chiesti 3 anni e 1 mese, mentre per gli altri presunti promotori la pubblica accusa si ferma a 3 netti. Tre anni tra l'altro sarebbero coperti da indulto. Viene da chiedersi quel mese in più che senso abbia.

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