MilanPhone/12 - Collina chiamò per conoscere le reazioni del Milan

CollinaDite ad Abete che questa è nuova, nel senso che fino a ieri era ignota a tutti tranne ai carabinieri che l'hanno ascoltata, insieme a quelle che hanno evidenziate, nel 2005. Se l'8 aprile Abete si era affrettato a chiarire che "L'intercettazione tra Collina e Meani, pubblicata di recente come nuova, in realtà è vecchia. E' anche già stata valutata dalla giustizia sportiva" siamo curiosi di sentire il suo parere su questa, ammesso che anche questa volta voglia farlo conoscere urbi et orbi.
Ma i grandi giornali, giudicando da quanto hanno fatto fino ad oggi con le telefonate di Meani, faranno finta che di questa intercettazione non ne sanno nulla, così vivranno tutti "orientati" e contenti.
Auricchio, che ha disseminato le informative di aggettivi come "allarmante" e "inquitante" per le telefonate di Moggi, questa telefonata con progressivo 5608, la liquida così: "Alle successive ore 12.14 (progr. 5610) facendo riferimento ad una precedente comunicazione interrottasi, Meani richiama Collina... ". Tutto qui? Sì. La "precedente telefonata interrottasi" è quella che ascoltiamo e analizziamo oggi, che non ha allarmato ed inquietato gli investigatori. Non avessimo capito da tempo il "metodo" usato diremmo che "è singolare" (Auricchio cit.) che gli investigatori non l'abbiano evidenziata, mentre a noi suggerisce le seguenti considerazioni:

1. Collina non chiama "una vecchia conoscenza da oltre vent'anni" per chiedere come stanno moglie e figli, o parlare delle vacanze. Collina chiama il giorno dopo aver diretto Siena-Milan 2-1, segnata dalle proteste milaniste, perché vuole conoscere le reazioni in casa milanista dopo la rete annullata per fuorigioco. E' preoccupato delle reazioni di una grande e potente società il cui plenipoteziario è anche presidente di Lega con voce in capitolo sulla nomina del futuro designatore? A conoscerla prima questa intercettazione un legale poteva porgli la domanda in aula a Napoli. Ad oggi non abbiamo conoscenza di altre telefonate di Collina, ad altri dirigenti, per conoscere il livello raggiunto dalle reazioni dopo un errore arbitrale. Questa attenzione sembra riservata solo al Milan. Alla fine della telefonata, inoltre, Collina dice anche che chiamerà il "Grande capo". Gli investigatori sentono un arbitro che vuole chiamare il Grande Capo del Milan e non lo trovano "allarmante", né la interpretano come "evidente e prostrata sottomissione", commento riservato ad una telefonata di Ghirelli a Giraudo.
Anche dopo Milan-Juve Collina chiamò Meani per spiegare le decisioni arbitrali e rivelò di essere stato chiamato da Galliani, quindi non è una novità che l'arbitro e l'AD del Milan si sentissero, anche se dei loro colloqui non potremo mai sapere nulla, perché i loro nomi Auricchio li ha scritti sulla lavagna nell'elenco dei buoni. Un favore fatto ai ben noti mandolinari, che non devono neppure attaccarsi al fatto che "il tono" è diverso da quello di Moggi.

2. Questo secondo punto lo troviamo davvero "inquietante": nella telefonata Collina spiega la dinamica che ha indotto Baglioni all'errore, lo giustifica, afferma che il Baglioni era distrutto già nell'intervallo. Perché non tener conto di questa telefonata a discolpa del Baglioni? Perché non dare rilevanza al parere del "migliore", a maggior ragione dopo quello che Auricchio ha detto in aula, che oggi ci appare come una grande contraddizione?
Auricchio, il 23 marzo 2010, interrogato dall'avvocato Prioreschi sul perché avesse evidenziato una telefonata di Meani nella quale si diceva "De Bleeckere è un uomo di Pairetto… e che la dirigenza bianconera riesce ad influenzare pure le designazioni a livello europeo…Se fossi gli inglesi… avrei fatto un bel casino…", prima dichiara che non aveva verificato se l'arbitro belga avesse favorito la Juve (annullò un gol valido a Del Piero e la Juve uscì dalla Champions, ndr), poi, quando Prioreschi gli chiede "qual è lo scopo di evidenziare un'intercettazione se poi non si fa nessuna indagine per verificare? Allora, Lei evidenzia questo dato nell’informativa a dimostrazione dello strapotere di Moggi, che non solo riesce a controllare le designazioni del campionato nazionale, ma arriva a influenzare le designazioni europee… lo mette lì, lo scrive, chi si legge l’informativa… e non fa nessun accertamento in merito. E’ un modo questo corretto di procedere?", Auricchio risponde "Perché c’è la conversazione… la conversazione l’abbiamo… la dobbiamo riportare, l’abbiamo commentata".
Allora gridiamo con tutta la voce che abbiamo: e questa telefonata di Collina che giustifica Baglioni allora? Non avevano anche questa? "La dobbiamo riportare" per questa non valeva?
Ma c'è di più, perché subito dopo Prioreschi pone delle domande sulle ammonizioni dolose e Auricchio risponde un po' piccato:
Auricchio: Ecco, ora mi fa ricordare perché era il discorso da Bar dello Sport… cioè, il problema del rigore è rigore, ammonizione è ammonizione, non è un problema che ci ha riguardato. Noi abbiamo citato… e la ringrazio perché secondo me è anche opportuno ribadirlo, visto poi i commenti di qualche giornale la volta scorsa… il dato, non è un dato tecnico, calcistico, è un dato investigativo, cioè se due persone, che sono da noi intercettate, dicono… uno è un dirigente sportivo, l’altro è l’assistente che assiste a quella partita… e dice "Guarda, siccome ti avevo raccomandato l’Arezzo, quando ho visto che la Salernitana premeva, io che potevo fa'? Eh, ho alzato… ho chiamato fallo…"... Lo dice Auricchio che è l’ultimo dei tecnici calcistici? No, lo dice Babini in una intercettazione telefonica. Per quanto mi riguarda, Auricchio… che sarà l’ultimo dei tecnici calcistici, ma non credo di essere l’ultimo degli investigatori… dice "Attenzione, probabilmente questo è un atteggiamento doloso".

Che l'errore di Baglioni non è doloso, e che era distrutto, lo sentono in una telefonata dove uno è un dirigente, Meani, l'altro è Collina, l'arbitro che aveva diretto quella partita: perché Auricchio non dice "Attenzione, probabilmente l'errore di Baglioni non ha nulla di doloso"?
Che non c'era nulla di doloso lo stabilisce nella sua sentenza il giudice De Gregorio, che sconfessa l'accusa su tutti i capi di imputazione relativi a Baglioni e lo assolve dall'accusa di frode sportiva per Siena-Milan, per Juventus-Lazio e anche per quella di associazione a delinquere, con le motivazioni riportate a fine articolo.

Auricchio, invece, scrive nelle informative:
novembre 2005, pagina 53: E' singolare anche la designazione dell’assistente BAGLIONI, il quale, come emerso dall’intera attività di censura, risulta essere strettamente legato alla compagine associativa ed in particolare ad uno dei personaggi del vertice come Innocenzo MAZZINI, di cui risulta essere un efficiente factotum [...] Il BAGLIONI, inoltre, risulterà avere una parte fondamentale nella corsa alla scudetto della Juventus ai danni del Milan, in quanto con il suo intervento durante l’incontro Siena-Milan (2-1) dello scorso 17 aprile 2005 (12a giornata del girone di ritorno) farà annullare un goal regolare al milanista Shevchenko...

Ed ora contestualizziamo questa telefonata in base ai dati contenuti nella terza informativa, da pagina 13: il 17 aprile, dopo la partita, alle 18.01 Meani e Contini (progr. 5420) parlano della partita e "per entrambi le principali responsabilità sono da attribuire all'assistente Duccio Baglioni, il quale ha ingiustamente annullato un gol al milanista Shevchenko...". L'assistente, alle lamentele del dirigente milanista, fa notare che Baglioni "... è l'amico di Pairetto, se lo vuoi sapere è quello che gli prenota i biglietti, che Pairetto va a mangiare a casa sua, non a ristorante, a casa sua...". Meani protesta con Mazzei in una telefonata delle 18.13, ed alza ancor di più i toni nella successiva telefonata delle 18.19, nella quale chiede "... fa ruotare anche Puglisi sul Milan... Oh! Che questa cosa incomincia a starci sul cazzo che uno fa il... fammi vedere di manadmelo mercoledì...".
Il giorno dopo, 18 aprile, alle 09.58 Meani commenta l'errore di Baglioni con Puglisi, che chiede se sarà lui ad essere designato per il successivo incontro del Milan. Alle 10.15 Meani richiama Mazzei, alle 11.25 chiama Puglisi e lo informa che è stato designato per la partita Milan-Chievo. Alle 11.29 Meani riceve un sms di Manfredi Martino che comunica la terna al completo "Paparesta, Puglisi, Gemignani". Le pressioni milaniste portano a cambiare Gemignani con Babini. Alle 11.40 Meani chiama Babini ("il Babinstar", come lo chiama, ndr) e fiero gli dice della designazione: "... dopo la guerra arriva la medicina... siccome si sono cagati addosso, allora mandiamogli i suoi amici...".
Alle 12.02 Collina chiama Meani, questo non c'è scritto, e si tratta della telefonata 5608 che vi facciamo ascoltare.
Alle successive ore 12.14 (progr. 5610) Meani richiama Collina lamentandosi per la designazione di De Santis per l'incontro Juventus-Inter e proseguendo gli riferisce quanto raccontatogli da Ancelotti... (Collina replica che forse si trattava di millanteria). E' la famosa telefonata dove si programma un incontro segreto Collina-Galliani, ma ha una parte che sicuramente la rende interessante agli occhi degli investigatori, quella dove Meani afferma, de relato, che Ancelotti gli avrebbe raccontato che nell'anno dello scudetto perso dalla Juve nella piscina di Perugia, arbitro proprio Collina, "la torta era stata, era pronta e... perché è venuto fuori il casino, alla partita col Parma". Alle successive ore 13.27 Collina chiama Meani (qui il video) deridendolo per le deisgnazioni dei due assistenti Puglisi e Babini per l'incontro Milan-Chievo (la telefonata del "Vedo che hai una certa potenza, volevo farti i complimenti... ma va a cagare te e tutti quanti...".
Ultima annotazione: interrogato, in aula a Napoli il primo ottobre, dall'avvocato Bonatti (difesa Pairetto) Collina ammette che nel corso dell'interrogatorio a Roma gli hanno fatto ascoltare o letto la trascrizione della telefonata con progressivo 5610 (cronaca dell'udienza).



Collina-Meani, 18 aprile 2005, ore 12.02
Collina: Pierluigi Collina, Leo. Disturbo?
Meani: Ciao, come stai?
Collina: No, volevo sentire un po' le reazioni...
Meani: Ma no, ma le reazioni... è stata in realtà... poi era... era arrabbiato con 'sto Baglioni perché dice sai "A quei livelli lì sbagliare un fuorigioco così...", però con te assolutamente niente. Infatti dopo ha detto, ho detto "Non andiamo a salutare?", fa "No, voglio evitare, perché se vedo Baglioni dopo, magari, mi scappa fuori qualcosa", e lui poi perde un po' il lume... ma fa "Quando senti Pierluigi digli che non ci sono...". Tu hai arbitrato bene, non hai sbagliato niente eh, cosa dovevi fare. Oh, hai visto? De Santis a Torino.
Collina: Ah, De Santis a Torino? Io Parma, sì lo so, voi Paparesta.
Meani: Sì. Ti han già dato gli assistenti e tutto?
Collina: No, mi hanno dato solamente la partita.
Meani: Eh, l'unica cosa che io dopo ho sentito Mazzei e gli ho detto "Ragazzi ma bisogna stare attenti in queste partite qui nelle designazioni... io posso capire, ma mandate assistenti al di sopra, questi qui sono... quelli che si giocano il campionato dategli il massimo che avete. Avete quei quattro, o cinque, sei assistenti supergarantiti e li mandate", hai capito?
Collina: No, ti dico tra l'altro, io ho rivisto poi, hanno fatto rivedere ieri sera su Sky, effettivamente aldilà dell'errore in sé, per cercare di capire, perché poi l'importante è capire, e lì la cosa che lo ha fatto sbagliare è stato il dovere fermarsi, o quasi, sulla prima valutazione di Crespo largo, perché lui per vedere che Crespo è buono sui due difensori del Siena, che sono centrali e che si fermano, lui chiaramente, che è di corsa, come è di corsa largo Crespo, come è di corsa dalla parte opposta Shevchenko, sul tocco di Kakà lui deve rallentare, perché se lui continua sulla corsa rischia di essere oltre i due difensori, allora sulla corsa lui rallenta, poi quando Crespo è buono riparte, ma mentre Crespo e Shevchenko non cambiano velocità, per cui mantengono quella velocità che avevano, lui avendo dovuto rallentare riparte e su Crespo prende un metro. A quel punto lì quel metro, metro e mezzo che ha preso, lui pensa di essere in linea con Crespo, per cui se lui unisce il suo punto con Crespo, e questa per lui è la linea del pallone, Shevchenko è avanti...
Meani: E' davanti.
Collina: Hai capito? Per cui lui pensa di essere in linea, invece non lo è, è indietro un metro, lui taglia su Crespo la linea, pensa che quella sia la linea orizzontale del fuorigioco e, invece, è una linea che è un po' diagonale, che ha un po' di inclinazione.
Meani: Certo.
Collina: Shevchenko, che effettivamente è avanti rispetto a quella linea, lui lo vede in fuorigioco.
Meani: Comunque c'è una bellissima immagine, non so se hai guardato, sul Corriere della Sera...
Collina: No, no, che sia buono è buono, poi io ho visto ieri sera, poi sai lì dipende da quanto vuoi farlo essere buono. Ieri ho visto la Domenica Sportiva lo dava buono di mezzo metro e passa, ma loro fermano l'immagine quando il pallone deve ancora partire. Sai lì basta fermarlo una frazione di secondo prima o dopo, a seconda di quando hai il tocco, ed è mezzo metro o trenta centimetri. Comunque è buono, eh, lì non... il fatto che sia buono non si discute minimamente, proprio in maniera assoluta.
Meani: Redini a fine partita mi fa, quando ci siamo trovati fuori dopo: "Mi ha stupito la tua gentilezza negli spogliatoi", io gli faccio "Beh cosa devo fare? Devo andar a fare la guerra? Si può sbagliare, eh", perché io penso, come sempre, che il più dispiaciuto sia lui quando fa un errore del genere...
Collina: Era, lui era, alla fine del primo tempo era disperato...
Meani: Eh, bravo...
Collina: ... ho fatto dieci minuti di intervallo a cercare di caricarlo psicologicamente, perché lui nei dieci minuti di intervallo era, era...
Meani: Lui come ha fatto a rendersi conto, poi, che era...?
Collina: Te lo dicono...
Meani: Eh, te lo dicono...
Collina: Te lo dicono, noi siamo entrati dentro e Tassotti ha iniziato a dire "Era buono"...
Meani: Galliani gridava anche lui da scemo, come a me fa incazzare quando fa così: "Baglioni, era buono!".
Collina: Per cui è chiaro che tu lo sai, te ne accorgi, a quel punto lì devi cercare, però, di dimenticarlo, perché se fai il secondo tempo con quel problema lì addosso diventa...
Meani: Io poi dico, è stato anche fortunato, perché a stemperare il tutto è successo che tu sei andato lo stesso in vantaggio e poi hai perso...
Collina: Ma poi subentra, poi subentra la sfiga, perché effettivamente Gattuso prende l'incrocio dei pali, fa gol, fa due a zero, tutto a casa, si parla di "Sì, ok, ha annullato un gol, poteva esser tre a zero", cambia completamente, hai capito?
Meani: Certo, certo, certo.
Collina: Tra l'altro io magari, come ti dicevo ieri, magari Nesta lo avrei messo in campo, perché...
Meani: Certo. Noi avevamo, ora te lo posso dire, noi avevamo in programma di far prendere un giallo a Maldini, perchè così veniva squalificato, perché tanto lui mercoledì riposa, riposa e gioca Nesta, perché volevamo far prendere un giallo a Maldini adesso, essere ammonito e "pulirsi", e poi mercoledì prendeva un giallo Nesta che saltava la partita col Parma, perché magari rischi di andare a Firenze...
Collina: Sì, sì.
Meani: ... a Firenze troverai un bolgia, eh, poi sai, non sai mai che tipo di arbitro trovi, perché tu a Firenze trovi un arbitro tipo Collina che ha una tale personalità che i cartellini li usa poco... ma, oh, cosa mi dici della designazione di Nucini a Firenze?
Collina: Per Fiorentina-Messina?
Meani: Fiorentina-Messina.
Collina: Io pensavo l'avessero messa in prima fascia Fiorentina-Messina
Meani: Nucini armato di Kalashnikov. Sono curioso di vedere i due assistenti che mi danno oggi dopo la tirata di orecchie che gli ho dato ieri a Mazzei... (finge di non conoscere i nomi degli assistenti, ma ha ricevuto un sms da Manfredi Martino alle 11.29 con i nomi della terna completa "Paparesta, Puglisi, Gemignani", ndr)
Collina: Hai anche le altre, le altre designazioni?
Meani: No, non le ho viste in diretta, se vuoi vado un attimo al computer...
Collina: No, no, no, tanto sono arrivato a casa anche io...
Meani: So Paparesta, so De Santis e so Nucini...
Collina: Paparesta sì, è da voi,
Meani: ... e so che c'è fuori Brighi. Comunque ragazzi... e coso, e Girardi...
Parlano un po' delle decisioni di Girardi.
Meani: Io ieri ero in macchina con Ancelotti, io e lui, perché è venuto a casa con me che poi l'ho lasciato a Fornovo, ed eravamo sulla Firenze Mare, ed ho detto "Provo a chiamare, magari Pierluigi è in macchina anche lui dietro di noi, o con noi, perché...".
Collina: Ah probabile, probabile, perché io ero sulla Firenze Mare...
Meani: Eh, io ho detto "Magari prendiamo un caffè e poi andiamo no?".
Collina: Sì, si, si, sì.
Meani: E, invece, dopo ho detto "Magari è partito prima", perché tu sei andato via un attimo prima, ed ho detto "Magari è avanti, fargli perder tempo...".
Collina: No, no, potevi richiamarmi, non c'erano problemi...
Meani: Ma il massimo è stato quando sono arrivato là in albergo che gli (incomprensibile) "Che cazzo fate qua?", ed eravamo noi che abbiam sbagliato...
Collina: Ti lascio che mangio un piatto di pasta che vado a fare allenamento alle tre. (Meani non raccoglie la richiesta e prosegue, ndr)
Meani: Ma hai preso l'Audi nuova?
Collina: No, è una Volvo.
Meani: Non l'ho vista lì nel parcheggio...
Collina: No, no, era nel parcheggio dell'albergo, no perché non era nel parcheggio, era proprio davanti all'entrata dell'albergo.
Meani: Comunque no, non c'è problema, anzi, speriamo di vederci ancora, perché adesso sai, da qui a...
Collina: Adesso magari, magari più tardi gli do un colpo di telefono...
Meani: Al "grande capo"?
Collina: Grande capo.
Meani: Sììì, chiamalo, chiamalo, chiamalo, chiamalo e gli... dici (incomprensibile)... poi, insomma, sai che lui dopo dice, perché lui poi ragiona con la testa e dice "Eh 'sto Baglioni... c'ha avuto l'altra..", perché lui, è una sfiga, che due anni, tre anni fa, ha fatto un'altra cappella clamorosa contro di noi, a Verona...
Collina: Cinque anni fa...
Meani: Cinque anni fa, ecco... però sai, son quelle cappelle talmente grosse che te le ricordi, no?
Collina: Che rimangono impresse, sì.
Meani: Ti rimangono impresse, questo qui, Gilardino in fuorigioco di due metri e mezzo e gol buono. Allora alla lunga gli rimane nella testa, comincia "Sto Baglioni, 'sto Baglioni, 'sto Baglioni...". Comunque son curioso di vedere chi mi mandano... domani, guarda, se toccano, se proprio sono spaventati dalle parole che gli ho detto mi mandano "Brontolo" (aridaje, continua a far finta di non sapere, ndr)
Collina: A ci sta, eh.
Meani: Ci sta, sì, se son spaventati sì, perchè ieri li ho fatti spaventare, ieri Galliani era furente, perché poi, sai, dice "Ecco...". Poi sai, ti dirò, possono aver mandato "Brontolo" (Puglisi, ndr) sull'onda....
Cade la linea.

Quindi i piani prevedevano di far ammonire prima Maldini (in Siena-Milan) e poi Nesta (in Milan-Chievo), perchè diffidati e per averli di sicuro con la Juventus. Non ci scandalizziamo, primo perché sappiamo che quasi tutti fanno programmi simili, Mourinho al Real in Champions docet, secondo perché non abbiamo mai creduto che quello del calcio sia il mondo fantastico di Heidi. Lasciamo ad altri questa balla. Maldini viene ammonito in Milan-Parma e salta la partita con la Fiorentina. Nesta non viene ammonito e gioca Fiorentina-Milan da diffidato, come Rui Costa e Seedorf. L'arbitro "fido" De Santis, nonchè copromotore della "cupola", non fa a Moggi il favore di ammonirne nessuno, e tutti giocano la decisiva Milan-Juve.

Nel campionato 2004-2005 Baglioni dirige solo 3 partite della Juve (2 vittorie ed 1 pareggio per la Juve).
Per chi ha voglia di saperne di più e conoscere come il giudice De Gregorio ha liquidato le accuse mosse dai pm Narducci e Beatrice a Baglioni, assolvendolo sia dall'accusa di associazione a delinquere che da quella relativa alle frodi sportive.

Frode sportiva:
Accusa capo F), imputato con Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Dondarini per Juventus-Lazio 2-1: "adoperandosi Dondarini e Baglioni per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di cui Moggi e Giraudo erano massimi dirigenti".
Giudice De Gregorio: "A diverse conclusioni deve giungersi per l'assistente Baglioni, riguardo al quale, pur essendovi elementi per sostenere che fosse legato al gruppo di Moggi, come illustrato al capitolo relativo al delitto associativo, non se ne riscontra la piena congruità per affermare la responsabilità. Egli va pertanto assolto per non aver commesso il fatto".

Accusa Capo A3) imputato con Bergamo, Pairetto, Mazzei, Mazzini, Giraudo per Siena-Milan 2-1, 17 aprile 2005, 12a giornata di ritorno: "esito assicurato amche mediante la designazione fraudolenta dell'assistente Baglioni che si adoperava per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra senese (in particolare segnalazione di fuorigioco del giocatore milanista Schevchenko il cui gol veniva annullato al 10° p.t.) in quanto la sconfitta del Milan avrebbe agevolato la Juventus, diretta competitrice per lo scudetto".
Giudice De Gregorio: il giudice scrive che gli elementi di prova sono alcune conversazioni di Meani con un paio di interlocutori; a Martino chiese prima della partita di Siena di mandargli "assistenti svegli e/o bravi"; a Mazzei "levò alti lai e minacciosi rimbrotti, chiedendo per il futuro maggiore considerazione ed attenzione". Ancora De Gregorio: "Era infatti capitato che l'imputato Baglioni aveva annullato un gol per il Milan che, invece, per sua stessa ammissione, fu regolare". De Gregorio riporta che Meani "in due distinte conversazioni della domenica sera più volte definì, anche crudamente, l'operato di Baglioni come errore, riferendo, per di più che lo stesso immediatamente dopo la partita si sarebbe scusato per il grave sbaglio, essendo ques'ultimo un comportamento sul piano logico incompatibile con l'ipotizzata intenzionalità dell'annullamento del gol". Dopo ulteriori osservazioni il giudice scrive "Tali osservazioni escludono in radice che gli imputati Giraudo e Baglioni abbiano commesso il fatto e, pertanto, nei loro confronti va pronunziata assoluzione con relativa formula".


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