Juve-Milan 2004. Bertini triturato da Controcampo, ma il Milan non ha tv

Paolo LiguoriINTERCETTAZIONI INEDITE. Mentre Bergamo parlava con Meani (ore 22.52), su Italia 1 la corazzata rossonera stava già sparando palle di fuoco nella trasmissione dopo l'anticipo, come riferito da Gabriele a Bertini (ore 23.25): "Ripeto, complimenti da Sky, bene Rai 2, hanno fatto i complimenti tutti, e Italia 1 hanno fatto le merde come al solito". La sera dopo, domenica 19 dicembre, anche altre trasmissioni televisive si adeguano al tiro a segno, e tra queste anche la Domenica Sportiva, ma Controcampo rimane insuperabile.
Anche un marziano appena atterrato sul nostro pianeta, dopo un paio di puntate di Controcampo, si sarebbe chiesto se non fosse una delle trasmissioni ed una delle reti vicine al Milan, ma ad Auricchio "non risulta" che il Milan abbia televisioni, come risposto all'avvocato Prioreschi il 23 marzo 2010. Riascoltate il breve ma significativo audio:



Il giorno dopo, 14 aprile 2010, Beccantini scrive su La Stampa: "Auricchio è stato sentito il 16 e il 23 marzo. Fra un’udienza e l’altra, temo che non si sia nemmeno preparato. Fingere di non sapere che davanti e dietro al Milan c’è Mediaset, cioè Silvio Berlusconi, appartiene alla volontà di buttare tutto in vacca. [...] Non ricordo un teste così contro l’accusa come colui che, dell’accusa, avrebbe dovuto essere il caposaldo. Fra la docufiction che andò in onda su La 7 e le deposizioni di Napoli c’è la differenza di un mondo, non di un sistema o di un regime. Le lacrime di Moggi, le amnesie di Auricchio. E il calcio che ne esce monco, vilipeso, al guinzaglio di verità parziali, con una società, la Juventus, più «attenzionata» delle altre. Magari Teresa Casoria darà ragione all’unico in Italia - e forse al mondo - che non vede un nesso fra il Milan e Mediaset; nel frattempo, però, il telefono non piange più: ride".

La sera di domenica 19 dicembre 2004 Bertini, come arbitro, non è neppure un "Dead man walking", ma ormai un cadavere, "triturato" dalle trasmissioni tv, come lui stesso dirà a Bergamo. Non lo tranquillizza neppure, e come potrebbe, sapere che Big Luciano, o Lucky Luciano a seconda del giornalista, si adopererà per "farlo salvare". Secondo l'ipotesi investigativa, dopo quello economico che si è rivelato inesistente, il secondo vantaggio per gli arbitri "affiliati" alla cupola era: "La tutela dei “fischietti fidi” assicurata anche attraverso l’assoluzione dal giudizio del Processo di Biscardi".
La presunta cupola non ha i favori di trasmissioni come Stadio Sprint, Serie A su Mediaset, La Domenica Sportiva, Guida al Campionato e Controcampo, che raggiungono un totale di diversi milioni di telespettatori. Sono corazzate che solcano altri mari.
A Moggi per parare i colpi resta solo, in virtù della vecchia amicizia, il Processo di Biscardi, che è l'ultima ad andare in onda tra le trasmissioni sportive, ultima anche come audience. La proporzione è quella di una scialuppa di salvataggio contro delle corazzate che hanno già affondato la Juve e l'arbitro, se è incappato in un errore. Con Racalbuto, dopo Roma-Juventus, abbiamo visto che persino il TG 1, a caldo, sparò sull'arbitro (guarda il video).

Ma seguiamo l'ordine cronologico delle telefonate ritrovate da Penta e dall'ingegner Porta ed ascoltiamo quella di lunedì mattina 20 dicembre tra Bergamo e Pairetto che concordano cosa scrivere nell'articolo della rubrica che tenevano il martedì su La Gazzetta dello Sport, un'iniziativa che gli stessi designatori spiegano sulle pagine rosa: "L'idea di non sottrarsi alla richiesta di dare un giudizio sugli episodi critici del campionato, con tutti i limiti di una selezione proposta da immagini televisive, è nata con l'obiettivo di spiegare al grande pubblico dei tifosi e degli appassionati di calcio le situazioni e le difficoltà nelle quali può trovarsi un arbitro nell'applicazione del regolamento. Un modo per «svelenire» le polemiche, allentare le tensioni, smitizzare per certi versi la figura stessa dell'arbitro, che non può essere considerato infallibile, e ricordare a tutti che egli giudica soltanto con i suoi occhi e con l'aiuto dei due assistenti, quasi sempre in frazioni di secondo: quello che vede un direttore di gara sul campo non può essere ciò che vedono da 10 a 20 telecamere, da posizioni e angolazioni diverse".



10. Bergamo-Pairetto, 20 dicembre 2004, ore 09,59.
(Audio concentrato rispetto all'originale, con i dialoghi dal minuto 01:21 a 02:44 e da 11:00 a 13:35, tagli operati perché nella prima parte si parla di familiari di Pairetto, e nella lunga parte centrale della prestazione dell'arbitro Pantana che Bergamo aveva visto in azione dal vivo in Arezzo-Perugia).
Bergamo: Oggi c'è da scrivere, io non so cosa è stato detto ieri, ed oggi c'è da scrivere su Juve-Milan, io, sinceramente, poi ho girato... mi sono svegliato ed ho girato su Controcampo, ed anche Controcampo era passato... boh.
Pairetto: Io ho girato un att... quando sono arrivato ho visto qualcosina, ma alla fase finale. Mi han detto che, come al solito han parlato contro, tutta la trasmissione sull'arbitro, sul rigore non dato, sul vantaggio non concesso, insomma, tutte queste cose...
Bergamo: Come un arbitraggio scandaloso, insomma...
Pairetto: Sì, sì, come al solito, come al solito, ma sai le impostazioni sono sempre su questi livelli.
Bergamo: E su quell'episodio lì non sai come si sono espressi?
Pairetto: Eh ma sai, molti dicono... alcuni dicono che c'è un tocco minimale ma lui va per giocare la palla (Crespo, ndr), altri dicono che è rigore netto, poi figurati, lì credo ci fosse quel tifoso del Milan, Abatantuono, quindi figurati... Cesari che non gli par vero di buttarsi a pesce su queste cose... adesso non ho ancora visto le moviole in...
Bergamo: Sui giornali?
Pairetto: Sui giornali, onestamente, ti dico la verità...
Bergamo: No, anche io, io credo proprio no, sto andando ora in ufficio...
La conversazione continua con Pairetto che chiede a Bergamo della prestazione di Pantana in Arezzo-Perugia, che Bergamo era andato ad osservare (parte che abbiamo tagliato nell'audio).
Bergamo: C'è questo episodio, che io sono convinto, io guarda, senza voler fare lo juventino e il milanista, ma sinceramente io sono convinto che Crespo va giù in scivolata, perché sulla palla se no non ci arriva...
Pairetto: Anche secondo me...
Bergamo: ... mentre lui si butta in scivolata l'altro (Zebina, ndr), l'altro lo tocca e, quindi, si tratta di stabilire se è influente nel movimento o no, insomma. Ma non è che lui fa la scivolata perché l'altro lo trattiene, è diverso dal caso di Ayroldi, questo possiam dirlo, non è che voglia fare il difensore della Juve, non mi interessa assolutamente...
Pairetto: No, no, mi sembra più così onestamente.
Bergamo: Ecco perché lo volevo anche registrare, perché il movimento di Crespo, secondo me, è indipendente dalla tirata, poi successivamente c'è la tirata...
Pairetto: Certo, certo...
Bergamo: Però, sai...
Pairetto: E' difficile metterlo giù questo...
Bergamo: Mentre, invece, il vantaggio è abbastanza...
Pairetto: No, il vantaggio doveva dare prima il vantaggio e poi ammonire dopo, su questo non c'è dubbio...
Bergamo: Poi doveva ammonire Nesta...
Pairetto: Ma mi fermerei a questi due episodi, non andrei oltre, eh...
Bergamo: E ma sai, quello del rigore come fai a non scrivere niente, non ci arrampichiamo sugli specchi dicendo cosa ci pare a noi, eh...
Pairetto: Senza dire né sì né no, al limite scrivere solo: "Mentre Crespo si butta per colpire la palla c'è un appoggio con la mano del difensore sulla spalla dell'attaccante", punto.
Bergamo: L'arbitro l'ha ritenuto ininfluente...
Pairetto: Eh? L'arbitro l'ha ritenuto... sì, "dal suo punto di vista non l'ha ritenuto tale da decretare il rigore", punto. Dal suo punto di vista, non mettere il nostro, capito?
Bergamo: Beh, certo, certo, certo...
Pairetto: Punto, che così noi non c'entriamo in questa cosa, ecco, capito?
Bergamo: Uhm, uhm...
Pairetto: Almeno dal suo punto di vista l'ha ritenuto ininfluente e vaffa.....
Bergamo: Boh, vabbè, ora tanto vado in ufficio e quando lo scrivo ti chiamo, buona giornata.
Pairetto: Ciao, ciao, ciao.

I designatori concordano sul fatto che il vantaggio non dato da Bertini sia un chiaro errore ed emerge l'onestà di Bergamo che non intende omettere un parere sull'episodio del rigore, per quanto in molti abbiano espresso pareri discordi. Dopo la telefonata Bergamo e Pairetto scrivono l'articolo "Bertini ha fatto male a fermare Kakà", nel quale fanno una serena ed obiettiva analisi dell'arbitraggio, senza omettere nulla e giustificando anche la mancata concessione del rigore per il fallo di mano di Costacurta.
Un'ora dopo la telefonata tra Bergamo e Pairetto, alle 10.59 c'è anche un'ULTERIORE telefonata tra Bertini e Bergamo, sentita dai carabinieri di via In Selci: in essa Bertini lamenta il trattamento ricevuto nella trasmissione Controcampo e, soprattutto, le dichiarazioni di Paolo Liguori, che secondo il cugino avvocato giustificherebbero un'azione legale. Da notare la frase in cui Bergamo dice "sono stati a livello del "Processo del lunedì", un giudizio non lusinghiero su quello che per Auricchio è uno dei potenti "strumenti dell'associazione", della quale Bergamo sarebbe uno dei fondatori.



11. Bertini-Bergamo, 20 dicembre 2004, ore 10,59.
Bertini: Paolo, buongiorno, mi han detto che mi han rotto le scatole a più non posso, Dio bono...
Bergamo: Ecca miseria ragazzi... ma ieri sera poi hanno fatto vedere qualcosa delle televisioni locali un presunto rigore a tempo scaduto, o allo scadere del tempo?
Bertini: Guarda, io ieri sera ho fatto autodifesa, ho spento tutto e non ho guardato neanche... poi mi han detto che, tra l'altro, anche a me m'hanno triturato giusto, in altre trasmissioni.
Bergamo: Ma chi, Controcampo?
Bertini: Sì, sì, sì.
Bergamo: Ma io non l'ho visto Controcampo, mi dicono che sono stati a livello del "Processo del lunedì".
Bertini: Sì, sì, dice sono stati proprio una cosa incredibile, si son buttati anima e corpo su questa storia e ci hanno sguazzato tutta la sera dice, praticamente ci han fatto la trasmissione, ecco, proprio tutta tutta al completo... eh, boh... Mi cugino, che è un avvocato, m'ha telefonato e m'ha detto: "Guarda, se vuoi, qui c'è gli estremi per entrarci coi piedi"; dico: "Io non lo so, sentirò un po' che opportunità c'è per fare un'azione a tutela"; dice: "Soprattutto coso, come si chiama, Liguori, perché gli altri parlano dal punto di vista tecnico, quindi giustamente sono liberi di esprimere i loro giudizi, lo stesso Cesari, sebbene sia entrato a piedi pari, però - dice - questo Liguori mette sempre il fatto che tu, comunque, di cose sporche, che comunque siano..."; quindi, insomma, dice: "Comunque io assolutamente mi farei sentire, poi fai le tue valutazioni" m'ha detto. Bah, dico: "ora vediamo, vediamo un po'".
Bergamo: Ma ha, bisognerebbe avere anche una registrazione della trasmissione. Ce l'ha lui?
Bertini: Sì, sì, ora me la procuro, per cui vedo un po' che è il caso di fare, perché questo veramente dice è una cosa, è una cosa... lui lo ritiene intollerabile, cioè finché si parla dal punto di vista tecnico, gli errori, preparazione, una serie di cose, dice può andare, ma quando metti per scontato che c'è qualche cosa che, di poco chiaro, qualcosa... ma neanche per scontato insomma lo dici, quindi, "Io dal mio punto di vista ci sono tutti gli estremi per fare tutto quello che ritieni opportuno fare, poi dopo, ripeto, la valutazione sull'opportunità falle te perché, ovviamente questo è un mondo un po particolare, tutto quanto, però, insomma le possibilità di andare dritto ci sono eccome". Ora vedo un po' insomma... prima volevo parlar con te... io, più che altro ti chiamavo non tanto per questo, perché tanto un'azione di questo tipo c'è tempo cinque anni, quindi non è quello il problema, volevo senti' te per sapere come era andata poi l'uscita (dallo stadio di Arezzo, dove era andato a seguire l'arbitro Pantana, ndr), poi se è andato tutto a posto...
Bergamo: No, no, l'uscita siamo usciti prima e poi, quindi, quando c'è stato questo tentativo d'aggressione la polizia ha fatto cordone intorno a noi e, insomma, la cosa s'è risolta in cinque minuti di grida e l'hanno bloccati lì dove ci sono le prime fila, insomma...
Nota: dal minuto 03:58 al minuto 10:40 continuano a parlare della prestazione di Pantana, poco positiva, nella partita Arezzo-Perugia, delle proteste del pubblico. Parlano del precedente dell'arbitro Pantana e Bergamo dice "Noi si era anche detto su dieci non toccherà mica proprio a lui" (minuto 10:18).
Dal minuto 10:42 tornano a parlare del filmato:
Bergamo: Vabbè senti, per vedere questo filmato tanto per andare... perché sai, noi... bisognerebbe, non lo so, fare una riflessione, io non li ho sentiti, non so cosa ha detto Liguori, sinceramente... se potessimo sentirlo a breve...
Bertini: Io ti dico, su Liguori io ho già una pendenza... una pendenza, l'ho fatto già, ma questo te ne parlai, quando uscì fuori la notizia su TGcom, come responsabile di redazione, non come lui come persona, uscì fuori la notizia un mese e mezzo fa, due mesi fa, quando andai a Palermo ad arbitrare, scusami a Torino ad arbitrare, c'era Juventus-Palermo, uscì nella testata del TGcom la notizia "L'arbitro Bertini, il terzo degli indagati va a dirigere Juventus-Palermo", e quella proprio fu una cosa assolutamente... quindi quella è un'azione che è già partita che prescinde da questo tipo di discorso. Lì lo riguarda come redazione... che una cosa del genere non era proprio materialmente possibile, questa è un altro tipo di cosa, qui si tratta di diffamazione, un altro paio di maniche, lì era come responsabile di redazione, questa, invece, lo riguarda in prima persona, insomma è una cosa un po' diversa.
Bergamo: Fai un pochino un giro... ora che sento Matteo, qualcuno che può aver sentito Controcampo se mi chiamano?
Bertini: Sì, volentieri, volentieri. Io faccio di tutto per avere questa registrazione e poi te la faccio vedere, tanto c'è tutto il tempo possibile ed immaginabile...
Bergamo: Perché se si può prendere un'iniziativa contro Liguori, così come si è fatto con Teotino... hai visto? Teotino è scomparso, eh..
Bertini: Eh, appunto... anch'io sarei, insomma, ero abbastanza propenso, anche perché, insomma, basta, è ora di finirla, perché la gente vada lì per fare questo tipo di ragionamenti, a tavolino ovviamente, preparati, una cosa che è l'ora di finirla, non penso che sia plausibile che oggi ci sian persone che vadano a fare questo tipo di ragionamenti in televisione, poi seguita... non lo so, ecco, io la penso così, poi io posso, come dire, ho tutta la disponibilità mia per fare, a volte uno per rimanere nell'ombra fa "No, non mi interessa"... no, no, non mi interessa proprio niente, devono smettere e basta, sono cose che fanno del male, danno fastidio, soprattutto quando uno lo vive in un contesto di un certo tipo, cioè, ecco, io sarei per farla poi dopo parliamone insieme, guardiamo dell'opportunità, ecco, se ne discute insieme, ma sulla disponibilità mia non c'è assolutamente...
Bergamo: Mah, bisogna sentirla e poi se ci sono gli estremi, effettivamente una mossa va fatta, perché al solito non si muove nessuno. Io ieri sera, sinceramente non l'ho sentito Controcampo, ho girato poi alla fine, ma alla fine ormai era...
Bertini: Ci hanno fatto tutta la trasmissione, tutta, tutta, tutta, al completo, è stata proprio confezionata su questo, ecco, non avevano nient'altro di cui parlare, ecco. Paolo un abbraccio.
Bergamo: Vabbò, ciao.

Ottava telefonata con Bertini, solo riferita al prima e dopo Juve-Milan, e per Auricchio non c'era Bertini come interlocutore nelle loro intercettazioni. Questa telefonata per gli uomini coordinati da Auricchio "non è utile" e nelle informative non ci finisce, mentre viene ascoltata, riportata e trascritta per intero quella di 36 minuti dopo (20 dicembre 2004, ore 11.35, prog. 8509), nella quale Baldas chiama Moggi per parlare degli episodi da far vedere quella sera. Viene ascoltata, riportata e trascritta anche quella di tre ore dopo (ore 15.15, prog. 12819), nella quale Moggi chiama Biscardi e gli dice anche "… però… però… guarda bisogna assolve l’arbitro con formula ampia, eh?!". Viene riportata e trascritta anche una telefonata del giorno dopo (21 dicembre, ore 12.21, prog. 8846) nella quale il boss che "era il vero regista della trasmissione" si lamenta con Biscardi perché anche lui aveva fatto due ore di trasmissione solo sulla Juventus (pagina 532 dell'informativa dell'aprile 2005): "…so già due settimane che fai due ore sulla Juventus e sugli errori arbitrali, no ?...", ed ancora "ieri hai fatto una cosa che non è piaciuta a nessuno! Chiama Antonio, fattelo di' anche da lui! Hai fatto, in pratica, tutto quello che si può fare per da in culo al la Juventus!... ehm… non sapevi che fa ed hai chiamato ZEFFIRELLI per andà in culo alla Juventus!... Di più non si po fa!".

Come potere mediatico la Juve era decisamente soccombente. Dai risultati dell'indagine sembra che era solo Moggi a chiamare Biscardi, ma è normale se ad essere intercettato è Moggi e non anche Biscardi. La verità secondo Biscardi era un'altra, come fece notare in una intervista concessa a Panorama subito dopo lo scandalo: "Sa qual è il problema? Che hanno intercettato il cellulare di Moggi. Se avessero intercettato il mio avrebbero scoperto che parlo così con tutti, che tutti mi chiamano per chiedere cose, «e fammi 'sto piacere», «e aiutami qui», «e m'hanno negato un rigore, dagli addosso con la moviola». E io a tutti dico: «Sì vabbè, poi vedo che posso fare» eccetera. Io sono fatto così, parlo in questo modo con tutti. Poi però, ciò che conta è quello che io faccio vedere in tv, se accetto le richieste dei potenti o se me ne fotto e faccio di testa mia".

Articoli correlati: