Paparesta discolpa Moggi e Giraudo? "Irrilevante", anche questa

Gialuca PaparestaINTERCETTAZIONE INEDITA.
"Ma non c'è nulla di offensivo, più che altro uno sfogo", lo disse Paparesta, loro lo ascoltarono.
Alla vicenda del dopo Reggina-Juventus Auricchio, nell'informativa dell'aprile 2005 dedica tante pagine, tanti aggettivi roboanti, e riporta la telefonata tra Lanese e l'osservatore Ingargiola in più punti.
Come ha fatto rilevare l'avvocato Prioreschi in aula, in base a quello che scrive Auricchio sull'informativa, relativamente a questo caso, e dopo il clamore dei media che parlarono per giorni del "Paparesta sequestrato", la Procura di Reggio Calabria aprì un'indagine per sequestro di persona, poi archiviata perché "il fatto non sussiste".
Ma Auricchio ed i suoi uomini ascoltarono al telefono solo la telefonata tra Lanese ed Ingargiola? Poterono basare la ricostruzione dell'accaduto, sul quale poi avrebbero dovuto fare accertamenti, solo sulla versione di Ingargiola?
Fino a ieri pensavamo che fosse andata così, mentre ora scopriamo che chi indagava, quella stessa sera alle 23.45, ascoltò anche una telefonata tra Paparesta e Pairetto, nella quale la versione dei fatti è diversa. Paparesta conferma al designatore che Moggi e Giraudo "Si son messi a gridare nello spogliatoio un po'...", ma dice che ad Ingargiola, che lo lo invitava a riportare l'accaduto nel rapporto, ha risposto: "Ma vabbè, ma non è che è nulla di... Ma guarda che succede... la tensione". E Paparesta dice ancora: "Diceva 'Ma come, scrivete!', gli ho detto 'Ma non c'è nulla di offensivo, più che altro uno sfogo'...".
Per Paparesta non era accaduto niente di sconvolgente, niente che non accada molto spesso e che molto spesso non viene refertato. I giornalisti sportivi lo sanno bene cosa accade e cosa si sente negli spogliatoi, sotto la tensione della partita appena finita. Chi si scandalizzava nel 2006 è mai entrato in uno spogliatoio per fare le interviste? Non ha mai visto o sentito dei dirigenti danneggiati lamentarsi? Hanno controllato se dopo ogni arbitro ha refertato?

Ma quello che sconcerta davvero è perché Auricchio scelga di dare grandissima evidenza alle parole di Ingargiola e nessuna a quelle del protagonista del fatto, Paparesta. "NON RILEVANTE". Ma come si fa a considerare tale questa telefonata? E l'art. 358 del codice di procedura penale? Articolo che recita: "Il pubblico ministero compie ogni attività necessaria ai fini indicati nell'articolo 326 e svolge altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini". Qui non c'era neanche da spremersi troppo per cercare le prove a discolpa, erano ascoltate quasi in contemporanea a quelle che, invece, sono state evidenziate per provare l'accusa. Auricchio informò i pm di questa telefonata?
I nostri dubbi sul metodo investigativo adottato da Auricchio, che stiamo esaminando in un dossier, sono confortati dal parere del carabiniere Francesco Zampa, che ha scritto un libro e, intervistato da Tuttosport, ha detto a proposito del lavoro investigativo dei suoi colleghi di Via In Selci: "Quel rapporto parte in modo anomalo, ovvero inizia con le conclusioni che dovrebbero stare alla fine. [...] In un’indagine, dice pure Conan Doyle, bisogna prima elencare i fatti, poi trarre le conclusioni. Qui la prima cosa è stata quella di trarre le conclusioni senza tante prove".
Immaginate sempre se Moggi non avesse avuto la disponibilità economica per acquisire tutte le 170 mila telefonate e pagare un pool per trovare quelle utili alla difesa.
Passiamo subito a farvi ascoltare la telefonata ritrovata da Nicola Penta e dall'ingegner Porta, consulenti del collegio di difesa di Luciano Moggi. Anche in questa telefonata, come era accaduto in quelle di Racalbuto dopo Roma-Juventus, ascoltiamo un arbitro dispiaciuto per gli errori.



Paparesta-Pairetto, 6 novembre 2004, ore 23.45, dopo Reggina-Juventus.

Pairetto: Pronto?
Paparesta: Gigi?
Pairetto: Ciao, Gianluca.
Paparesta: Ciao. Eh... è successo...
Pairetto: E' successo un po' di tutto.
Paparesta: Tutto, tutto, tutto.
Pairetto: Porca troia...
Paparesta: Io sto proprio...
Pairetto: Porca puttana, guarda...
Paparesta: Questi cazzo non hanno mai vinto... e proprio oggi vanno a vincere.
Pairetto: No, ma sai, adesso, a parte che quello, combinazione, quello ci sta: sai, nella vita tutto ci sta, ma, combinazione... il mani.. il mani... si è visto...
Paparesta: No, no, non ho visto.
Pairetto: E' netto eh.
Paparesta: Non ho capito nemmeno dov'è successo perché...
Pairetto: Sai quando Emerson ha tirato in porta col tiro che ha respinto Soviero, no?
Paparesta: A inizio? A metà? Quando è stato?
Pairetto: Nel primo tempo, nel primo tempo ancora, già sul 2 a 1, quindi, non so, poteva essere il 30'... il 35'... 40'... adesso non... non mi ricordo... Proprio verso... un cross diciamo dalla parte dei distinti verso la parte tribuna, e questa palla che scende e il giocatore della Reggina allarga nettamente il braccio davanti a Camoranesi, e praticamente ferma la palla, gliela blocca, la palla comunque viene giocata, va Emerson che tira... e Soviero respinge.
Paparesta: Ma era volontario, sì?
Pairetto: Sì, sì, sì. Guarda... rigore... non ci sono...
Paparesta: Ripeto, si veda che io non potevo vedere... perché non avevo...
Pairetto: Perché tu sei spostato dall'altra parte.
Paparesta: Io sono al vertice dall'altra parte..
Pairetto: Rigore.. rigore..
Paparesta: (non si capisce bene, ma dovrebbe riferirsi a Copelli) dice che per lui non c'era volontarietà. Io alla fine del primo tempo, quando son rientrato, son venuto quelli della Juve, Tacchinardi, mi dice: 'Tu non lo potevi vedere ma era un rigore netto'. 'Ma a chi?' Io pensavo che... siccome non c'erano state proteste... 'Ma quando?', 'C'era stato un fallo di mano, l'assistente l'ha visto ma tu non lo potevi vedere'. E' finita lì. Poi, poi è successo quell'altro episodio del goal, alla fine...
Pairetto: Il goal di Ibrahimovic, che, secondo me, ci poteva stare perché... no, ma non tanto sul primo, sul secondo direi, perché tu credo fischi il secondo.
Paparesta: Sì, ma io ho fischiato prima, ho fischiato pure prima che quello tira e fa goal.
Pairetto: Sì, sul secondo.
Paparesta: Quando cade Diana.
Pairetto: No, non Diana... lì... De Rosa.
Paparesta: De Rosa, De Rosa.
Pairetto: Sull'ultimo Pisacr.... Di Mauro...
Paparesta: Di Mauro.
Pairetto: Di Mauro annulla per mani o per fuorigioco?
Paparesta: No, lui mi ha detto: 'Guarda, mani e fuorigioco, ma è fallo di mano ma ci sta pure il fuorigioco'. Io ho preso tempo, ho detto: 'Oh, sei sicuro?'... perché lì stava succedendo un casino... 'Nello, fammi...', 'Mi sembra che sta pure il mani, fuorigioco e sta pure il mani, mi sembra...'. Ho detto: 'Guarda, devi essere certo...'.
Pairetto: Però è andato su in ritardo da matti, eh, cazzo.... cazzo...
Paparesta: Ho detto: 'Devi essere certo, devi essere certo'. Allora io poi cercavo di allontanare gli altri, sempre per fargli prendere tempo, lui mi ha chiamato, mi ha detto: 'Gianluca, annullalo perché è fallo, non possiamo dare questo goal, fallo ed è fuorigioco'.
Pairetto: Cazzo, ha detto anche fuorigioco, lui...
Paparesta: Fallo e c'è fuorigioco.
Pairetto: Perché io avevo avuto l'impressione che lui... è andato su talmente tardi...
Paparesta: Non so se hai visto, io sono sembrato molto restio ad annullarlo...
Pairetto: Infatti...
Paparesta: Gli ho dato il tempo...
Pairetto: Io ero convinto che lui avesse segnalato il fallo di mano..
Paparesta: No, no.
Pairetto: Infatti.
Paparesta: Lui ha detto... ha detto.. ha detto... 'Fuorigioco ma fallo di mano... fuorigioco ma anche fallo di mano', ha detto, 'stai tranquillo, fuorigioco e fallo di mano'. Tanto è vero che poi c'era chi diceva 'Fallo di mano', chi diceva che l'aveva preso con la mano, chi diceva 'No, è fuorigioco'; a quel punto non ci capivo più niente, un ambaradan, io ho temporeggiato perché ho detto: 'Pensaci, sii certo'. Poi mi ha richiamato: 'Gianluca, io sono certo, devi annullare'. A quel punto...
Pairetto: Sì, sì. Perché tu ... è chiaro... se non c'è fuorigioco, tu lo dai...
Paparesta: No, non lo do. Perché ce l'ho più di fronte io, ce l'ho più di fronte io, questo l'ha presa con l'omero, il braccio attaccato alla spalla, il braccio attaccato alla spalla...
Pairetto: Ma mi sembra, lo prende...
Paparesta: Per questo io ho detto: 'Ma sei sicuro?'. E lui mi ha detto: 'Guarda, è fuorigioco ed è fallo di mano'. A quel punto... Fuorigioco... Fuorigioco: io ho avuto la sensazione perché c'è stata la spizzata lì...
Pairetto: Di Olivera.
Paparesta: Dell'altro di colore lì. Perché io ho visto la testa di uno di colore che saltava e poi la palla andava là. Però io avevo dato il goal.
Pairetto: Sì, sì, sì, lo so, ho visto che tu avevi fatto 'centrocampo',
Paparesta: Ma guarda, una situazione...
Pairetto: Ma perché sai, se lui l'ha annullato per il fuorigioco, eh, ci sta...
Paparesta: Poi si son messi a gridare, alla fine, nello spogliatoio con i commissari... poi alla fine si son messi a gridare nello spogliatoio un po'... e stava il commissario...
Pairetto: Ah sì?!
Paparesta: E questo dice: 'Ma voi perché non scrivete?'. Ho detto 'Ma vabbè, ma non è che è nulla di...', dice 'Ma come...', e ho detto 'Ma guarda che succede... la tensione'.
Pairetto: Sì, sì, sì, sì.
Paparesta: Poi ci parliamo... Comunque... tutto... la tensione... però voglio dire... sono tutte comprensibili, non c'è nulla da scrivere, quindi non ho proprio scritto nulla.
Pairetto: Sì, poi se non si superano...
Paparesta: No, si superano così, ecco...
Pairetto: ... un insulto ...
Paparesta: Diceva 'Ma come, scrivete!', gli ho detto 'Ma non c'è nulla di offensivo, più che altro uno sfogo'.
Pairetto: Sì, uno sfogo, sì sì sì, certo, certo.
Paparesta: Niente di particolare, vabbè comunque... Per questo non ci son problemi, il problema è solo che domani... una sfiga incredibile... orca... questa non ci voleva proprio, questa serie di episodi...
Pairetto: Sì sì, lo so, lo so. Vabbè, oh, adesso dai lasciam passare... Pronto?! Pronto?

Ora rivediamo cosa aveva scritto Auricchio da pagina 21 dell'informativa:

La vicenda in esame, rileva ancora la portata criminale dei metodi utilizzati che oltre a essere di induzione all’omissione e all’omertà come nel caso dell’osservatore INGARGIOLA, sono altresì fortemente intimidatori come lo stesso osservatore riferisce a LANESE "…Cumpa', quello che ho visto io in vita mia non l’ho mai vista una cosa del genere, cioè entrano MOGGI e GIRAUDO... MOGGI lo minaccia col dito, col dito agli occhi…". Azione intimidatoria quella in argomento, che sortisce efficacia, intimorisce i destinatari come riferisce l’osservatore stesso a LANESE nella successiva conversazione "…cumpa', quello che fice...che fice cosa qua MOGGI comunque nun... è venuto negli spogliatoi, con il dito puntato a gridare, lui e GIRAUDO, e a dirgli al guardalinee: Tu sei scandaloso come è scandaloso il rigore che non hai dato. A PAPARESTA gli ha detto: con te non abbiamo fortuna, almeno tu sei quello di sempre... cioè a minacciarli là dentro... io gli ho detto a lui (ndr PAPARESTA): ma tu di queste cose... dice: acqua in bocca, mi fa, acqua in bocca per tutti... ripeto a me nun me ne frega niente, io non ho visto e non ho sentito, sono cose vostre…" [...].
Le minacce che MOGGI pone in essere in tale circostanza, sono accompagnate da atti concreti di violenza fisica, denotanti ancora maggiormente la notevole capacità dello stesso di ricorrere disinvoltamente alle più caratteristiche condotte dell’intimidazione di tipo delinquenziale.
Infatti, MOGGI infierisce innanzitutto attraverso azioni dirette nei confronti della terna arbitrale negli spogliatoi subito dopo la partita, con minacce verbali che culminano in vera e propria violenza fisica consistente nell’aver rinchiuso l’arbitro all’interno di tali locali... [...].
La forma prevaricatrice dei comportamenti emerge altresì dalla tracotanza che dimostra Luciano MOGGI nelle conversazioni di seguito riportate, le quali hanno per oggetto azioni nei confronti di arbitri e assistenti, a dimostrazione del grado di controllo raggiunto nell’ambito dell’intero sistema calcistico.

E subito sotto cosa aveva riportato Auricchio? Questo:

Le stesse dichiarazioni rese a quest’Ufficio da BALDINI Franco, dimissionario direttore sportivo dell’A.S. Roma, evidenziano in tutta la sua completezza ed incisività l’atteggiamento tracotante del MOGGI...

Ed in aula il 9 febbraio cosa ha detto Auricchio? Questo:

Auricchio: Sì. Quindi, dicevamo, la vicenda legata a Reggina-Juventus consente a noi, diciamo, in questi primissimi tempi di intercettazione di cogliere una serie di risultanze investigative ritenute di interesse. In particolare, la Juventus perde la partita e perde la partita anche, diciamo, malamente con, oggettivamente ritenuti dagli addetti ai lavori, una serie di errori da parte dell’arbitro Paparesta. [...] dal punto di vista investigativo quello che emerge è, diciamo, il contesto, in particolare quanto affermato telefonicamente in un colloquio tra Pietro Ingargiola, che nello specifico è l’osservatore della commissione arbitri per la partita, con il Presidente dell’A.I.A., Tullio Lanese, proprio in relazione a questo episodio.

Per Auricchio emergeva solo il colloquio Ingargiola-Lanese. La telefonata di Paparesta a Pairetto è stata lasciata lì, in fondo al mare. A farla "emergere" hanno dovuto pensarci i palombari del "mostro di Monticiano", al secolo Luciano Moggi.