Champions League: vince chi fattura



E quindi? Cosa si può dire di più? Una frase che apparentemente è una sentenza non lascia molto margine di manovra, o no?
Bene, sarà perché sono juventino e quindi “abitualmente allergico” alle sentenze sportive, sarà perché sono “naturalmente polemico” e “bastian contrario per vocazione”, sta di fatto che di cose da dire ne ho invece un sacco!
Punto uno. Banalmente, dipende da “come” li spendi questi soldi! Mi pare evidente che se li spendi male (e credo di non poter essere smentito se affermo che il Milan di oggi è paradigmatico da questo punto di vista), l'equazione fatturato=risultati va a farsi benedire.

Punto due. A voler essere rigorosi, il fatturato non è un parametro significativo: se invece di spenderlo per i giocatori lo uso per ripianare i debiti, per le infrastrutture o per i vivai, va da sé che nuovamente l'equazione fatturato=risultati non è rispettata.

Punto tre. Bisogna vedere se i fatturati siano effettivamente in campo sotto forma di giocatori: i “fatturati” potrebbero essere in infermeria, in panchina o fuori rosa, e quindi siamo da capo (Galliani tempo fa ha citato una statistica, di cui invero non ho trovato traccia da nessuna parte, per cui potrebbe anche essere una delle solite famigerate “statistiche alla Galliani”, che mette in relazione diretta i risultati inferiori alle attese con gli infortuni: più infortuni hai, peggio va la squadra. Siccome mi sembra plausibile, diciamo che potrebbe essere vera).

Punto quattro. Tecnicamente, il “fatturato” dipende dai “ricavi”, mentre i giocatori sono un “costo”, quindi stanno sui due lati opposti del bilancio! A voler essere pignoli, la frase in questione andrebbe meglio riscritta sostituendo la parola “fatturato” con “ingaggi più ammortamenti” (la c.d. “potenza di fuoco” citata da Agnelli per rendere l'idea). Questo fatto, che potrebbe sembrare una pedanteria, in realtà è cruciale. Il vincolo “spendi-quanto-ricavi” è in vigore solo da due-tre anni, cioè da quando ha preso piede il Financial Fair Play; in precedenza era prassi assai comune indebitarsi oltre misura per comprare giocatori, quindi l'equazione “fatturati=risultati” potrebbe avere un significato solo per la storia recente, certamente non prima.

Punto cinque. Il più facile: Atletico-Milan è l'eccezione che conferma la regola. (qualcuno mi ha maliziosamente chiesto se anche Galatasaray-Juventus è “un'altra eccezione”. Sì, secondo me sì).

Fin qui, siamo alle opinioni. Ora, siccome “le opinioni son come le palle; ognuno ha le sue” e non è scritto da nessuna parte che le mie (opinioni) debbano valere più di altre, passiamo ai fatti. Qui di seguito trovate il podio europeo delle squadre sulla base del monte ingaggi ed i risultati ottenuti in Champions League: vediamo se troviamo una relazione [fino alla stagione 2010/11 considererò il monte ingaggi, espresso in ml di €, per rispettare quanto dicevo prima; dal 2011/12 userò i ricavi (Fonte Deloitte) perché il FFP ha introdotto un limite massimo prefissato tra “spesa per ingaggi/fatturato” comune a tutti, quindi i due parametri sono ragionevolmente intercambiabili].

Stagione 2006/07: Real 167 ml; Milan 166.1 ml; Barcellona 154 ml. Il Milan vinse la Ch.L.
Stagione 2007/08: Barcellona 168 ml; Real 167 ml; Man. United 145.2 ml. Man. United vincitore.
Stagione 2008/09: Barcellona 201 ml; Real 187 ml; Man. United 147.6 ml. Barcellona vincitore, Man. United finalista perdente.
Stagione 2009/10: Barcellona 235 ml; Inter 234 ml; Real 192 ml. Inter vincitrice. L’Inter quell’anno spese complessivamente la fantasmagorica cifra di 382.3 ml di € per aggiudicarsi la Coppa (!), “vicina” ai fatturati di Real (436.9) e Barcellona (428.4).
Stagione 2010/11: Barcellona 241 ml; Real 216 ml; Man. United 183.6 ml. Barcellona vincente, Man. United finalista perdente.
Stagione 2011/12: Real 234 ml; Barcellona 233 ml; Chelsea 201.6 ml (stima basata sull’anno precedente, stesso importo; verosimilmente spese addirittura di più ndr). Chelsea vincitore.

Guardiamola anche dal lato “fatturato”.
La classifica Deloitte 2013 (ricavi 2011/12) vedeva ai primi otto posti queste squadre: Real, Barcellona, Man. United, Bayern, Chelsea, Arsenal, Man. City, Milan. Il Man. United non riuscì a superare il girone in cui rivaleggiava con Basilea, Benfica e i rumeni dell'Oțelul Galați, quindi i problemi erano evidenti; il City era in seconda fascia e non superò il girone con Bayern e Napoli; l'Arsenal perse col Milan, a sua volta eliminato dal Barcellona. In semifinale arrivarono Real, Barcellona, Bayern e Chelsea: Chelsea appunto vincitore.

A parte il Man. United, i cui problemi di organico erano tali da non consentirgli di rivaleggiare neanche con Basilea e Benfica, per il resto l'affaire Champions League è stato ristretto ai primi 8 della classifica dei ricavi. Se volete, possiamo considerare “eccezione” anche il Man. City; aggiungo “parzialmente” però, perché a buttarli fuori dalla competizione ha contribuito il Bayern Monaco.
Passiamo ora alla stagione 2012/13. La classifica Deloitte 2014 (ricavi 2012/13) vede ai primi otto posti queste squadre (in quest'ordine): Real, Barcellona, Bayern, Man. United, PSG, Man. City, Chelsea, Arsenal. Il City aveva fatto tre pareggi nel girone con Dortmund, Real e Ajax; il Chelsea era nel girone con la Juventus e lo Shakhtar, ma era oggettivamente in crisi (il 31 agosto avevano aperto la stagione perdendo la Supercoppa UEFA contro l'Atlético Madrid per 4-1, il 21 novembre Di Matteo era stato sostituito in panchina da Rafa Benítez, il terzo posto nel girone dietro anche allo Shakhtar fu accompagnato dal mesto primato di essere la prima squadra detentrice del trofeo a non qualificarsi per la fase finale; suggellò il periodo nero la sconfitta nella finale del Mondiale per club per 1-0 contro i brasiliani del Corinthians: insomma, ci siamo capiti); l'Arsenal fu eliminato dal Bayern, lo United dal Real, il PSG dal Barcellona. Di nuovo, una questione “privata” tra i G8 del calcio: il Chelsea a far da eccezione come lo United dell'anno prima, il City come replica di se stesso. In semifinale arrivarono Real, Barcellona, Bayern e Dortmund: Bayern vincitore.

Non fosse stato per il Dortmund, sarebbe stato come l'anno prima: 4 delle prime 8 in semifinale. Il Borussia è l'eccezione alla regola o la prova che si può vincere anche senza fatturati top? Dunque, arrivò in semifinale battendo Shakhtar e Malaga: certamente un sorteggio fortunato, in cui ha potuto a sua volta far valere il peso del proprio fatturato, quindi siamo nella “regola”. L'eccezione fu la vittoria col un Real “semifinalista per caso” (se ricordate, il Real era già praticamente eliminato agli ottavi dal Man. United e solo un arbitraggio “opinabile” lo rimise in pista; poi si qualificò battendo il Galatasaray, non certo uno squadrone): Real che il Dortmund aveva già battuto nel girone eliminatorio! Insomma, una concatenazione di eventi difficilmente ripetibile: appunto, un'eccezione. E comunque, infine, nel rispetto della regola perse la finale contro il Bayern. “Tecnicamente”, non vinse.

Facciamo un'ultima verifica: teniamo come base la classifica dei ricavi dello scorso anno e vediamo come sta andando quest'anno, stagione 2013/14. Real, Barcellona, Bayern, PSG , Chelsea e Man. United sono ai quarti, Arsenal eliminato dal Bayern, City dal Barcellona: en plein. Vediamo poi cosa ci dirà l'urna; resta il fatto che, a meno di sorteggi fortunati che portino l'Atletico o il Borussia a replicare il cammino fatto di incroci favorevoli come l'anno scorso, non mi stupirei di vedere al traguardo i soliti nomi.
Il nome della vincitrice, nelle ultime sette (!) edizioni, è sempre uscito tra le prime tre della classifica “ingaggi” (prima) e “fatturato” (adesso): nessuna eccezione, e non credo che quest'anno sarà diverso.
Sulla base di questi dati non ci vuole poi molto ad individuare una relazione diretta molto forte tra “soldi” e “risultati”.

“Quindi”?
Quindi, ahimè, è pur vero che i fatturati non vanno in campo e che non sono “condizione sufficiente” per vincere, ma sono assolutamente “condizione necessaria”: senza, non vinci. Potrà capitare di vincere una partita o di passare il turno, questo sì, ma tranne rare (e finora non verificatesi) eccezioni, alla lunga il fatturato più grosso vince.
Potrà non piacere, ma questa è la regola: in campo ci vanno i fatturati.
 
P.S. Come corollario vi segnalo quanto segue. L'anno scorso, alla ripresa delle coppe europee, il Chelsea si trovò, con i suoi 303.4 ml di ricavi, a farla da padrone in Europa League; il suo rivale più accreditato, il Liverpool, era circa 60 ml più indietro.
La Juventus figura oggi a quota 272,4 ml di ricavi e la sua rivale più vicina nell'Europa League è il Tottehnam, con 172 ml. Vediamo di non fare cazzate...