Bicarbonato di calcio/28

Giornata caratterizzata dall'impresa del Parma, che viola il campo del Milan, rifilandogliene quattro, nonostante un rigoretto contro, e lanciando la candidatura di Cassano a spalla di Balotelli per la coppia d'attacco della Nazionale ai prossimi Mondiali. Col pieno recupero di Totti, qualora il fuoriclasse romano volesse tornare in azzurro, avremmo anche noi la possibilità di puntare al titolo.
La prendono male i tifosi rossoneri, che contestano giocatori, allenatore e lo stesso Galliani, nonostante questi ricordi loro il primato di partecipazioni alle coppe europee nell'arco di un secolo.
La Fiorenzina pensa all'Europa, ma batte ugualmente il Chievo con un altro gol sul filo del fuorigioco del rinato Gomez e risponde allla rimonta dell'Inter, che prosegue finalmente con costanza di risultati.
La Juve invece deve pensare al campionato, perchè la squadra è stanchissima, massacrata da un calendario velenoso, con vari giocatori a pezzi.
La fa franca a Marassi col Genoa, grazie a Buffon che para un rigore, a Osvaldo che si fa annullare due gol per fuorigioco (uno non c'era, ma di poco e non era facile da giudicare, lo ha detto anche Bergomi; deve imparare a stare più attento a non mettersi in condizioni difficili da giudicare per l'arbitro) e a Pirlo che azzecca a fine partita una punizione alla Falcao, dando alla Juve tre punti insperati.
Continua intanto la marcia trionfale della Roma, che risponde colpo su colpo alla Juve, battendo in casa l'Udinese per 3 a 2 con una prova gagliarda di tutta la squadra, De Sanctis in primis. Grande gioco, grande portiere, grandi parate = grande squadra.
Campionato tutt'altro che chiuso, al lordo dei torti arbitrali che hanno penalizzato soltanto i giallorossi: la classifica dice Juventus 75, Roma 61 (da recuperare la partita col Parma). La Roma con 11 partite da giocare è virtualmente a 94 punti. La Juve per raggiungerla, dato per scontato lo scontro diretto in favore dei giallorossi, nelle 9 partite utili rimanenti dovrebbe totalizzare almeno 19 punti, impresa affatto semplice vista la forma dell'avversario anche senza Strootman, sperando poi di non perdere lo scontro diretto con più di tre gol di scarto. Ci sarà da faticare e sudare fino alla fine con olio di gomito e occhi di canguro.