La logica delle designazioni

RizzoliNicola Rizzoli da Bologna, come ricorderete, non poteva arbitrare Napoli-Juventus. Subì l’ostracismo del Corriere dello Sport (vedi qui e qui) e il designatore Braschi si adeguò, designando Orsato che poi non se la sentì (un classico stagionale) di espellere Cavani per la gomitata sul volto di Chiellini.
Non poteva dirigere Napoli-Juventus nonostante non avesse alcun precedente sfavorevole al Napoli se non, appunto, nella fantasia dei napoletani e del Corriere dello Sport: nella finale di Supercoppa Italiana di Pechino fece il suo dovere, segnalando all’arbitro Mazzoleni il nettissimo fallo da rigore di Fernandez su Vucinic, rigore per chiunque tranne che per Mazzarri, Napoli, il Napoli e il Corriere dello Sport. In passato aveva diretto due volte Napoli-Juventus, la prima volta fu 1-1 in serie B nel 2006 (e non concesse un rigore clamoroso su Legrottaglie), la seconda volta un 3-1 senza storia per il Napoli nel 2010. Da assistente d’area, quest’anno, è stato protagonista del famoso goal annullato a Bergessio in Catania-Juventus. Lì, si disse, indusse all’errore Gervasoni segnalandogli un fuorigioco che non c’era. In realtà Rizzoli segnalò solo un ulteriore tocco che l’arbitro non aveva visto, non certo un fuorigioco sul quale non poteva avere alcuna competenza per ruolo e per posizione. Gervasoni decise che al momento dell’ultimo tocco (quello segnalato da Rizzoli) Bergessio fosse in fuorigioco e annullò il goal, sbagliando. Fine delle trasmissioni.

Bene, Rizzoli è stato designato da Braschi per dirigere Inter-Juventus. Non poteva dirigere Napoli-Juve perché il Corriere dello Sport non voleva, ma Inter-Juve sì, nonostante nelle ultime quattro volte che ha diretto la Juventus in ben tre occasioni abbia sbagliato in maniera enorme e pacchiana a sfavore della stessa. Ricordiamo:
- Inter-Juventus (ma tu guarda…) del 29/10/2011, finita 1-2 nonostante il rigore clamoroso (con annessa espulsione del portiere) non concesso per il fallo di Castellazzi su Marchisio;
- Genoa-Juventus dell’11/3/2012, finita 0-0 con goal buono annullato a Pepe per fuorigioco e rigore nettissimo su Matri non fischiato nel primo tempo;
- Juventus-Roma del 29/9/2012 finita 4-1, talmente a senso unico che Rizzoli riuscì a non fare danni;
- Milan-Juventus del 25/11/2012 finita 1-0, quella del famoso rigore per fallo di ascella di Isla.
Ancora più indietro negli anni, novembre 2008, Rizzoli diresse un altro Inter-Juventus, terminato 1-0, nel quale non concesse un rigore abbastanza netto per fallo di Muntari su Marchionni. Insomma, un passato recentissimo ma anche remoto non certo favorevole nei confronti della Juventus per il fischietto bolognese, ma che non gli preclude (come è giusto che sia) la possibilità di arbitrarla di nuovo, proprio in un big match, proprio contro l’Inter. Ripeto: come è giusto che sia. Perché il senso di questo pezzo non è certo quello di mettere le mani avanti: per me prima di ogni partita un arbitro vale l’altro.
I giudizi si danno ex post e, anche in caso negativo, durano lo spazio di un pomeriggio; attribuire le proprie disgrazie ai Ceccarini di turno, anche a 15 anni di distanza, è sport che storicamente spetta ad altri. Quella che invece è da sottolineare è la logica che sta alla base delle designazioni di Braschi: perché Rizzoli non andava bene per Napoli-Juve, nonostante nessun reale motivo di incompatibilità a parte la campagna pretestuosa del Corriere dello Sport, mentre va bene per Inter-Juventus nonostante quei precedenti così pesanti e tutti a senso unico?
Con quali criteri Braschi decide chi designare e chi no? Tecnici o mediatici? E torniamo, al solito, a bomba: cosa incide e condiziona, da sempre, gli arbitraggi? Non improbabili cupole, ma l’atteggiamento dei media. L’enfasi asimmetrica che si dà agli errori commessi e in certi casi, come quello di Pechino, anche a quelli non commessi. Nulla di nuovo sotto il sole, quindi.