La solita Inter-Juve

MorattiIl computer della Lega Calcio deve aver avuto un grande senso dell’umorismo quando ha incasellato Inter-Juventus del Campionato 2012-2013 nella settimana della Passione. Su twitter gli internauti si sono sbizzarriti, c’è chi accosta la visita a San Siro a quella dei sepolcri del giovedì santo (perdonino i cattolici più integralisti, ma a me ha fatto molto ridere). La settimana della Passione per gli interisti e i loro media adoranti cade in realtà un paio di volte l’anno, ed è quella che precede le due sfide con la Juventus da 15 anni a questa parte. E’ la passione frustrata che fa loro scongelare ogni volta Iuliano, Ronaldo, Ceccarini, l’immancabile intervista a Gigi Simoni e a qualche protagonista di quella memorabile squadra che venne derubata a Torino in quel celebre 26 aprile: da tre lustri Inter-Juve è solo questo, per loro la prova provata di Calciopoli, per noi uno scudetto vinto tra tanti, contro un’avversaria composta, a grandi linee, da dieci mediocri e un fuoriclasse. Inter-Juve non sarà mai quella del rigore di West su Inzaghi, nemmeno quella del goal di Toldo (o Vieri) al 95' con mezza Inter addosso a Buffon, nemmeno quella della non espulsione di Toldo su Zalayeta, nemmeno quella del goal annullato da De Santis a Trezeguet per fuorigioco inesistente, nemmeno quella del rigore di Muntari su Marchionni (ahi ahi, Rizzoli), nemmeno quella del rigore di Castellazzi su Marchisio (Rizzoli, ancora tu?).

Quest’anno poi, oltre a capitare nella settima della Passione è anche la prima sfida tra le due squadre che si gioca di pomeriggio dopo tanti anni. Quanti? Beh, non ci crederete: proprio quindici, fu proprio quell’Inter-Juve (anzi, Juve-Inter) lì. E allora giù forte, anche perché nel vuoto della settimana dedicata alle Nazionali vorremmo mica lasciarci perdere un bocconcino così succulento? In attesa che scongelino Simoni (arriverà, arriverà) (ed infatti nel frattempo è arrivato, ndr) e tutto l’armamentario di zombies nerazzurri, l’antipasto l’hanno fatto servire a Pagliuca, intervistato dal Corriere dello Sport. L’ex portiere ha nel frattempo smesso i panni di vecchio cuore nerazzurro per indossare quelli del commentatore Mediaset e quindi, con la pacatezza che il suo nuovo ruolo richiede, ci ha tenuto a ricordare come:

Fu uno scudetto rubato al 100%, quella partita fu la ciliegina sulla torta: quell’anno successero cose strane. Su Ronaldo era rigore tutta la vita, ce ne accorgemmo tutti in campo. Ammettere la verità certe volte non farebbe male. Io mi sentii preso per i fondelli. Eravamo fortissimi, un mix di italiani e stranieri, un gruppo molto unito. Quello Scudetto fu la più grande amarezza da interista”.

Quando i toni sono così sobri diventa difficile articolare controargomentazioni all’altezza. Non è quindi il caso di ricordare le “cose strane” che accaddero anche a favore dei principi del pianto in quel campionato '97/98, d’altronde ci pensano giornali e tv ogni volta che c’è da presentare questa partita. Per voi osservatori distratti circola su Youtube un video che riassume in soli sette minuti quello che vi siete colpevolmente persi nonostante il martellamento continuo. E’ semmai più divertente ricordare da chi era composto quel “mix di italiani e stranieri” che rendeva “fortissimi” quegli undici leoni nerazzurri, sicuramente più forti e meritevoli dei vari Zidane, Del Piero, Davids, Inzaghi, Deschamps, Ferrara, Montero, Peruzzi ecc. Quel 26 aprile scesero in campo, oltre al fuoriclasse Ronaldo, nientepopodimenoche: Pagliuca, Fresi, West, Colonnese, Zanetti, Moriero, Winter, Simeone, Cauet e Djorkaeff; poi subentrarono Zamorano e Zé Elias. Nomi che parlano da soli, una squadra fortissimi direbbe Checco Zalone, altroché.

C’è però un altro precedente che forse meglio si attaglia a spiegare cos'è Inter-Juventus, che descrive meglio di tante parole la differenza tra le due squadre, la loro storia, quello che rappresentano e il gap tra quello che è successo e quello che è stato raccontato. E’ un precedente che, più di quello del '98, proprio quest’anno meriterebbe di essere ripescato, visto che riguarda l’ultima partita giocatasi di pomeriggio a San Siro tra le due squadre (nel '98, come ricorderete, si giocò a Torino), esattamente come accadrà sabato. Era il 20 aprile del 1996, era sabato anche allora. La Juventus aveva appena conquistato la finale di Champions League perdendo 3-2 a Nantes e in campionato conservava un tranquillo secondo posto alle spalle del Milan. La partita la raccontò per Italia 1 il compianto Alberto D’Aguanno, e riportare le sue parole vale più di qualsiasi commento (QUI il video):

“Togliete alla Juve Vialli, Ravanelli, Del Piero, Ferrara, Torricelli e Porrini, e avrete sempre la Juve. Togliete all’Inter Zanetti, ed è il caos”
“Hodgson azzarda la mossa Caio, brasiliano caro a Moratti (…)”
“L’inter nella prima ora di gioco riesce andare al tiro, e non è uno scherzo, solo una volta con Roberto Carlos”
(da 25 metri, n.d.a)
minuto 1.10: “Lombardo resiste alla tentazione di cadere sull’uscita di Pagliuca”
“Abbiamo fatto 80 minuti da grande squadra, lasciatemelo dire”
(Marcello Lippi)
minuto 1.48: “I tifosi dell’Inter sfogano la loro delusione nel modo peggiore (copioso lancio di oggetti dalla curva nord, n.d.a.) e Peruzzi viene colpito alla testa, ma resta in campo nonostante la ferita sanguinante”
“Hodgson si arrende all’evidenza e sostituisce Caio con Ganz”
minuto 1.58: “Episodio sospetto in area bianconera” (in ogni Inter-Juve che si rispetti non può mancare mai, a maggior ragione in questo che è un po’ la summa di tutti gli Inter-Juve, n.d.a.)
minuto 2.12: “Ince trascina i compagni, ma il palo gli nega la gioia del goal” (sfortunata Inter amala, un classico, n.d.a.)
minuto 2.20: goal della bandiera di Ganz: la grande illusione, quella che fa dire all’interista medio, anche di fronte a mazzuolate epiche, che in fondo gli è mancato poco. Un altro classico.
minuto 2.33: Ince da distanza ravvicinata tira con troppa foga, sul fondo. Vedi sopra.
minuto 2.50: Ancora un’occasione per il pareggio, ma Roberto Carlos tira fuori. A fine stagione gli sarà preferito Pistone e giocherà per 11 anni nel Real Madrid. Questa è l’Inter.

Formazione Inter: Pagliuca; Pistone, Festa, Paganin, Roberto Carlos; Carbone, Fresi, Ince, Fontolan; Caio, Branca. All. Roy Hodgson. Presidente: Massimo Moratti.

Formazione Juventus: Peruzzi; Carrera, Vierchowod, Tacchinardi, Pessotto; Conte, Paulo Sousa, Deschamps, Jugovic; Lombardo, Padovano. All. Marcello Lippi. Presidente: Vittorio Chiusano.

Arbitro: Marcello Nicchi.

Cosa dite, non è il precedente perfetto?


Twitter: @EpyAle