Speciale Processo Gea

PalamaraIl Dossier sul processo:
Processo Gea: oltre la reticenza dei media 

La decima sezione del Tribunale di Roma ha decretato il crollo della prima "cupola", come l'aveva definita il maggiore Auricchio nell'informativa di aprile 2005. Cade l'associazione per delinquere, cadono altri 10 capi di imputazione. Il presidente Fiasconaro (giudici a latere Genovese e Fiordalisi) non ha neanche accolto l'accusa di "illecita concorrenza con violenza e minacce", che ha riformulato, solo per quattro casi, in "violenza privata" a carico solo di Luciano Moggi, condannato a un anno e sei mesi, e Alessandro Moggi, un anno e due mesi. Le condanne non avranno nessuna conseguenza pratica perché i fatti per i quali sono stati condannati risalgono infatti a un'epoca precedente al maggio 2006 e, pertanto, sono coperti da indulto. Inoltre i giudici hanno stabilito la "non iscrizione nel casellario giudiziario". Il collegio presieduto dal giudice Luigi Fiasconaro ha disposto la sospensione della pena per entrambi gli imputati. Assoluzione per Franco Zavaglia, Francesco Ceravolo, Davide Lippi e Pasquale Gallo

LE ACCUSE DEI PM. I pm Palamara e Palaia avevano ipotizzato l'associazione a delinquere finalizzata ad alterare illegalmente la libera concorrenza nel mercato del calcio. Agli imputati erano stati contestati 15 episodi illeciti. La sentenza pronunciata dal Tribunale, dopo oltre due ore di camera di consiglio, li ha dichiarati insussistenti e alla fine ha riconosciuto solo l'accusa di violenza privata e minacce esercitata in particolare nei confronti dei calciatori Nicola Amoruso, Emanuele Blasi, Ilyas Zeytulaev e Victor Boudianski. .

LE RICHIESTE DEL PM. Il pm Palamara aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione per Luciano Moggi e a cinque anni per il figlio. Luciano Moggi era considerato dai pm l'ispiratore occulto del sistema, mentre Alessandro era ritenuto il braccio operativo. Le altre richieste erano state: per Franco Zavaglia 3 anni e 6 mesi; per Francesco Ceravolo 2 anni e 4 mesi; per Davide Lippi un anno e 4 mesi; per Pasquale Gallo 8 mesi.

SENTENZA DA IMPUGNARE. L'avvocato Marcello Melandri commenta: "Nessuno dei punti fermi dell'accusa ha tenuto. Tutto sommato è un processo vinto. Leggeremo le motivazioni per capire le ragioni della condanna inflitta a Luciano Moggi per violenza privata ai giocatori, ma quello che mi preme è che è caduto il reato di associazione per delinquere e che il tribunale non ha ravvisato danni subiti dai procuratori sportivi". Melandri impugnerà la sentenza.

LUCIANO MOGGI COMMENTA. Luciano Moggi ha così commentato la sentenza: "La prima impressione è che abbiano assolto la Gea e condannato i Moggi. Poi dico che è una vergogna, una cosa che non sta in piedi, non regge. Gli episodi di Nicola Amoruso e Manuele Blasi dovrebbero far riflettere tutto il mondo del calcio. Se avessi dato gli aumenti a tutti, se avessi detto sempre di sì, come quello del film, sicuramente non sarei finito sotto processo. E’ questo quel che hanno detto i giudici?". Moggi, inoltre, ricorda: "Il caso di Blasi è clamoroso. Il giocatore veniva da una squalifica per doping di mesi, dopo meno di due settimane di allenamenti alla Juve, il suo agente mi chiede l’adeguamento del contratto. Io che dovevo fare? Tutelare gli interessi della società e aspettare la risposta del campo oppure dare soldi così, sulla fiducia? Amoruso: Ancelotti ha detto in aula che lui non aveva bisogno del ragazzo. Io, dopo che non giocava per problemi di salute, gli avevo trovato una squadra, io che dovevo fare? Tenerlo in tribuna e bruciare un capitale o cercare di valorizzarlo?". Moggi parla della sentenza anche con lo sguardo agli altri ds: "Voglio vedere dopo questa sentenza se non insorgeranno tutti i direttori sportivi, la Lega e le società di calcio in genere: nessuno potrà più trattare con un calciatore, nessuno potrà fare gli interessi delle proprie società cercando di risparmiare sugli ingaggi come ho fatto io quando ho avuto a che fare sia con Blasi sia con Amoruso. In questo modo, se questa sentenza dovesse fare scuola, nessuno potrà più fare il direttore sportivo di una società di calcio. Figc e Lega lo tengano presente. E anche l’allenatore del Liverpool, Benitez, potrebbe finire sul banco degli imputati, per le parole che ha detto a Pennant, se questo non firmava il contratto. E’ tutto ridicolo".

ALESSANDRO MOGGI AMAREGGIATO - Alessandro dopo la lettura della sentenza dichiara: "Sono amareggiato, io non ho fatto nulla. Il fatto che i giudici hanno detto che non c'è alcuna associazione per delinquere è perchè non c'è mai stata alcuna associazione a delinquere. Mi aspettavo l'assoluzione piena per tutti gli imputati. La Gea è stata assolta completamente; è stato condannato solo il suo presidente mentre sono stati assolti tutti i membri del Cda. Questo a mio avviso è la conferma che era solo una società che ha tentato di rivoluzionare in maniera positiva il mercato dei procuratori. Quella di oggi è solo la sentenza di primo grado, andremo certamente avanti. Ho fatto violenza privata parlando 30 secondi con Zeytulaev e Boudianski".

PALAMARA COMMENTA. Luca Palamara ha commentato brevemente la sentenza: "Rispettiamo la decisione dei giudici e aspettiamo le motivazioni della sentenza per capire quale è stato il loro percorso argomentativo. In ogni caso, la sentenza prova la rilevanza penale di certi comportamenti che vigono nel calcio anche se devo dire che i giocatori non hanno offerto alcun contributo alle indagini. Loro fanno parte di questo mondo e hanno, evidentemente, hanno altri interessi da coltivare".

ALTRI COMMENTI. Franco Zavaglia: "Alla fine la giustizia, rispetto a tutto il processo mediatico che c'è stato, ha avuto ragione. Mi dispiace comunque per Alessandro Moggi che non ha nulla da rimproverarsi".
Maurilio Prioreschi e Paolo Rodella, legali di Zavaglia: "La sentenza emessa dal tribunale dimostra che la Gea ha operato correttamente: questo perché è caduta l'associazione per delinquere e perché le condanne inflitte ai Moggi per violenza privata fanno escludere la sussistenza del reato di concorrenza illecita con minaccia e violenza che la Procura aveva contestato".
Davide Lippi: "Questo processo è stata una grande sofferenza che ho vissuto da innocente e mi ha insegnato molto, comunque continuerò a svolgere il mio lavoro con grande serietà, dignità e rispetto, come ritengo di avere fatto fino ad oggi".

PARLA COBOLLI. Giovanni Cobolli Gigli: "Sia Luciano Moggi che suo figlio Alessandro hanno avuto condanne molto più miti di quelle che avevano proposto i pubblici ministeri. Se in futuro constateremo che ci saranno altre assoluzioni o sentenze miti, allora dovremo avere la coscienza che gli scudetti della Juventus sono 29 e non due di meno, che ci sono stati tolti".

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