Osvaldo e Pogba spingono la Juve agli ottavi di EL

 Una Juve con tanti difetti e pochi pregi è riuscita a mettere una serie ipoteca sul passaggio del turno di Europa League grazie ad un 2-0 maturato al termine di una partita piena di alti e bassi.
Tra gli aspetti negativi del match mi preme evidenziare la quantità industriale di passaggi sbagliati, forse come non mai nella gestione Conte: sia quelli sulla linea di metà campo che non si sono trasformati in occasioni colossali per gli avversari solo grazie al loro scarso livello tecnico, sia gli ultimi tocchi che avrebbero spesso messo i nostri in condizioni di colpire a rete.  Quasi sicuramente si apriranno le discussioni attorno ad una Juve europea poco convincente, che non ha imparato nulla dallo sconcertante girone di Champions League, che fatica a ripercorrere lo stesso cammino intrapreso in Italia. Questa volta però, chi ha visto la partita non può invece non aver visto come la prestazione dei Campioni d’Italia sia stata assolutamente in linea con le ultime settimane. Partenza infatti molto forte tanto che la squadra si porta già in vantaggio al 16’ quando Osvaldo è bravo a sfruttare una carambola di un difensore avversario su un’apertura di Tevez e a battere il portiere turco per il suo primo gol in bianconero, per poi calare nella ripresa. Il primo tempo sembra in controllo totale da parte dei nostri che sfiorano ancora il gol con Isla e due volte con Tevez e vanno al riposo col rammarico di non aver messo già la partita in ghiaccio vista la netta differenza con una squadra, il Trabzonspor, che dimostra tutta la sua inadeguatezza.
Ad inizio secondo tempo Osvaldo va ancora vicino al gol, ma poi la Juve lascia spazio al Trabzonspor. Avviene infatti quello che ormai dalla partita con l’Inter è diventata una costante nei secondi tempi: squadra che abbassa troppo il baricentro, mancando nel pressing, con la conseguenza che anche la difesa va in affanno. Riprova ne è il gol annullato ai turchi per una palla che sembra sia uscita dalla linea di fondo campo prima di venire rimessa in mezzo all’area: anche se, al di là  di quest’episodio il Trabzonspor ,non fa praticamente nulla per impensierire Buffon, finendo infine con l’incassare il 2-0 di Pogba arrivato grazie alla determinazione e alla caparbietà di Tevez che sradica un pallone dai piedi degli avversari per poi servire l’assist vincente al francese.
Conte alla vigilia aveva invitato a raddrizzare il naso qualora qualcuno l’avesse storto al momento della lettura delle formazioni, sottolineando la necessità di coinvolgere tutta la rosa nelle prossime partite. Il mister ha ragione, perché gli impegni saranno tanti, e tutti tremendamente ravvicinati: però anche stasera elementi come Ogbonna e Peluso hanno concesso più di qualche brivido ai tifosi allo Stadium e davanti alla tv, mentre Isla, nonostante la libertà concessagli nel primo tempo, non è riuscito a incidere a dovere sulla gara. Straordinario invece Tevez, che ha tratto sicuramente giovamento anche dal turnover col Chievo, sfornando una prova maiuscola sia sotto il profilo dell’impegno che sotto quello della qualità: se è vero che la fortuna premia gli audaci, c’è anche da dire che  stasera quest’ultima con lui è stata cieca. Un gol, anche per sbloccare un digiuno europeo che manca da quasi 5 anni, lo avrebbe ampiamente meritato. Insieme ad Osvaldo hanno più volte messo a nudo tutta la pochezza dei difensori turchi, più volte costretti al fallo nel tentativo di anticipare i due. Bene anche Marchisio, che sta ritornando sempre più ai suoi livelli, mentre Pogba ha intervallato tratti di gara in cui sembrava più preoccupato della giocata fine a se stessa che di un apporto concreto alla squadra a momenti del match in cui è letteralmente salito in cattedra.
Nonostante la prestazione complessiva non di primissimo livello, la vittoria per 2-0 in casa, ai fini della qualificazione resta, a mio modo di vedere, una nota altamente positiva, che permetterà così a Conte e ai suoi ragazzi di gestire molto meglio la trasferta turca della settimana prossima (avversità climatiche permettendo …).
Ovviamente per fare strada in questo torneo servirà una squadra ben diversa, che sappia tenere testa e gambe per 90 minuti: c’è però da tenere conto come in questo periodo i ragazzi di Conte non sembrino essere nel loro stato di forma migliore. Una situazione molto simile a quella di due anni fa quando, di questi tempi, in campionato si pareggiavano sei partite su sette: la speranza, è che, oggi come allora, la squadra sappia resistere in questo momento della stagione per provare a sparare le cartucce migliori in primavera anche in Europa, dove la Juve da troppo tempo  non è più protagonista.