Roma schiantata ancora una volta

Da Facebook, un utente romanista prima della partita, in risposta ad uno juventino che lo aveva provocato (“prenderete 3 o 4 gol e ricreazione finita”): cioè gli juventini si illudono di riuscire a fare il 50% dei goal subiti (7) in 17 partite dalla Roma? Siete molto ottimisti!

 
Il premio di man of the night, o forse man of the year – almeno per questi primi 5 giorni! -  va indiscutibilmente a quel fine pensatore che risponde al nome di Morgan De Sanctis.
Il portiere giallorosso, dopo aver raccolto i tre palloni gentilmente depositati nella sua rete da Vidal, Bonucci e Vucinic, ha offerto il peggio di sé davanti alle telecamere di Sky, ribadendo che "la Juve in Italia vince per via del sistema, che è fatto di 'tante cose': dalla paura degli avversari ad affrontarla a viso aperto, all’impossibilità di criticare il sistema Juve senza che qualcuno risponda offeso, bollando le affermazioni degli altri come 'chiacchiere da bar'. Una sudditanza psicologica nei confronti della Juventus che c’è un po’ in tutto il nostro sistema calcio che tutti noi addetti ai lavori rappresentiamo”.
E poi la papera finale, una roba simile all'intervento che l'ex portiere del Napoli effettuò a Bergamo sul tiro dell'atalantino Brivio: “La Juventus ha questo stadio che le porta vantaggi, le altre no. Anche questo fa parte del sistema calcio in Italia e sarà un vantaggio che la Juve avrà per i prossimi sei/sette anni”.
Avete letto bene, e preferisco non commentare l’incommentabile, limitandomi a farvi osservare che quanto riportato sopra è il vero motivo per cui contro questi signori partiamo sempre come minimo da 1-0.
Ecco perché, in risposta a queste e ad altre bestialità espresse dall'ambiente giallorosso in questa lunga vigilia durata ben quindici giorni – con le feste di mezzo, e, forse, qualche bicchiere di troppo - è meravigliosa la replica di un capitano (il nostro) al loro “Casper” – all’ennesima partita “fantasma” allo Stadium - a proposito degli “aiutini”: “Siamo in testa meritatamente, siamo ragazzi intelligenti che fanno tesoro delle sconfitte, come contro l’Inter lo scorso anno e la Fiorentina quest’anno. Ora possiamo dirlo senza che qualcuno possa permettersi di sollevare illazioni, e lasciando che certi discorsi siano ridotti a chiacchiere da bar. Non mi riferisco a Totti ma a tutti coloro i quali per sminuire i nostri risultati tirano in ballo il discorso sugli aiutini. Siamo l'alibi di chi non vince mai. Quanto al campionato, non è finito niente perché loro sono un’ottima squadra che ci ha messo in difficoltà e non è seconda per caso”.
A proposito di romanisti: urge ricordare lo score delle sfide Juventus-Roma da quando la partita si gioca allo Juventus Stadium: 3-0, 4-0, 4-1 e 3-0.
Nel dettaglio: Giaccherini, Del Piero, Kjaer, Vidal, Vidal, Pirlo, Marchisio, Pirlo, Vidal, Matri, Osvaldo, Giovinco, Vidal, Bonucci, Vucinic.
Ricapitoliamo: 13 gol dei giocatori della Juve più due di romanisti (Osvaldo e Kjaer).
Peccato che uno dei due romanisti (Kjaer) abbia fatto gol nella propria porta.
Quindi aggiorniamo: le visite allo Stadium sono finora costate alla Roma 4 sconfitte, un solo gol segnato (su rigore di Osvaldo) e 14 subìti.
Parafrasando il tifoso giallorosso medio: “Mai ‘na ‘ggioia!”.
Anche se sono pronto a scommettere che già nei prossimi giorni a Roma ribalteranno la situazione accampando le solite scuse, aggrappandosi a chissà quale episodio, o semplicemente seguendo le orme di De Sanctis, nuovo guru del pensiero alla vaccinara.
Perché come da filosofia: “Chi tifa Roma nun perde mai”.
Contenti loro.
Noi ci accontentiamo di quello che la Juventus ha espresso sul campo, al cospetto di una squadra “che non ha nulla da invidiare alla Juventus, anzi, è più forte” (cit. il marito della Blasi), una squadra letteralmente sospinta da tutta l’Italia non juventina verso l’Impresa.
Noi ci accontentiamo dei primi venti minuti passati a studiare, anche soffrendo, contro una Roma convinta, gasata, motivata e venuta a Torino col petto in fuori, forte della propria "imbattibilità" e della difesa “meno battuta d’Europa”.
Noi ce ne freghiamo delle polemiche e continuiamo a giocare nonostante "er gomito de Dodò". Immaginate l'episodio a parti invertite. Roba da insurrezione popolare.
E se Bonucci contravviene al diktat del suo allenatore (aspettare, lasciar sfogare e poi colpire) e permette a Ljajic di procurarsi l’unica nitida occasione giallorossa della partita, prontamente arginata da Chiellini e Buffon, il gol di Vidal è una meraviglia: un capolavoro fra il cileno, Tevez e Lichtsteiner che con cinque tocchi e una finta di colui che, per cause famigliari, non doveva esserci ("Tevez non c'è!") perforano la “miglior difesa d’Europa” completamente schierata, e il suo leader Benatia “seguito dai più grandi club d’Europa” protagonista assoluto - in negativo - nel tenere in gioco tutti.
La Roma reagisce, ma più di tre tiri sporchi non produce, e poco dopo il venticinquesimo si spegne, spuntata senza e con Destro, con Gervinho disinnescato e Pjanic presto intrappolato nella morsa di Pogba e Asamoah, altrettanto implacabili su Maicon.
La Juve prende campo, chiude l’avversario negli ultimi venti metri e per almeno cinque volte De Sanctis la vede brutta su tre inserimenti di Tevez, un tiro di Pogba su schema da punizione e una conclusione di Llorente che sfiora l’incrocio dei pali.
La ripresa ricomincia da dove si era interrotta la prima frazione, e al minuto tre Bonucci si fa perdonare il mezzo pasticcio del primo tempo raccogliendo in splendida solitudine (ah, la miglior difesa d’Europa…) un perfetto assist di Pirlo.
2-0, la partita sembra finita, la Juve amministra e la Roma non ne ha più, finchè De Rossi interviene su Chiellini in modo scomposto e plateale, guadagnandosi un meritato rosso dal quale scaturiranno un'altra punizione e un altro rosso (per Castan, quello che si era perso Bonucci sul 2-0) e l'ineccepibile rigore trasformato da Vucinic.
3-0 dunque: decima vittoria consecutiva, 26 gol fatti e uno subìto dalla trasferta di Firenze in poi; otto punti di vantaggio ad una giornata dal termine del girone d’andata, tredici punti recuperati alla Roma in otto giornate.
E un attacco che con i tre gol di oggi viaggia a medie che riportano a cinquant’anni fa, dato che fa piacere coincida col giorno in cui allo Juventus Stadium entrava - festeggiatissimo - per la prima volta il più grande bomber straniero della storia juventina: David Trezeguet.
Gli altri, guardino pure in alto, compresi commentatori televisivi depressi, affranti, quasi piagnucolanti nell’indulgere nei confronti di una Roma che “non deve demoralizzarsi”, “sta facendo un grandissimo campionato”, “ha un atteggiamento da grande squadra”, ecc.ecc.
Perché riconoscere i meriti altrui, quando si tratta della Juve, è esercizio complicato.
Fatevene una ragione, anche quest’anno non ce n’è.
Buon anno e buoni fegati.