Atalanta-Juventus 1-4

Buffon: 6 di stima. Una dormita dei suoi compagni come non si vedeva dalla partita di Firenze gli nega la possibilità di proseguire lungo la strada del record di imbattibilità. Dopo non deve fare nulla se non l'ordinaria amministrazione.

Barzagli: 6,5. Solita partita attenta, sempre puntuale negli anticipi.

Bonucci: 6. Piccole sbavature che non inficiano una prestazione sufficiente.

Chiellini: 6,5. Sicuro nel suo core-business, ha spesso campo libero per le proiezioni offensive e in una di queste offre a Llorente la palla del goal che chiude la partita.

Licthsteiner: 6,5. Impreziosisce con un assist un rientro importante, punto di riferimento costante nei cambi di gioco sulla destra.

Vidal: 6. Gioca col freno a mano tirato per non incorrere nella squalifica in vista del big match con la Roma, e si vede. Si guadagna la sufficienza col goal del 4-1, dodicesimo in stagione.

Marchisio: 5,5. Gioca da playmaker come in Coppa Italia e svolge il compitino con senza infamia né lode. Ha anche lui una parte di colpe nel goal di Moralez, sul quale non va in chiusura.

Pogba: 7. Un primo tempo nel quale da salvare c'è solo l'assist per il contropiede poi sbagliato da Tevez. Poi enormi responsabilità sul goal dell'Atalanta e i soliti eccessivi leziosismi e mancanza di cattiveria. Ribalta tutto nella ripresa con il quinto goal in campionato e una presenza molto più incisiva nella partita.

Asamoah: 5,5. Se Pogba non chiude su Bonaventura in occasione del goal, lui rinuncia proprio a rincorrere l'atalantino in una zona del campo di sua competenza. Macchia importante su una partita per il resto sufficiente.

Llorente: 7. Come Pogba, partita a due facce la sua. Disastroso nel primo tempo nel quale non tiene un pallone, secondo tempo agli antipodi con assist pregevolissimo per Pogba, goal che chiude la partita e in mezzo tanta sostanza e presenza fissa come riferimento offensivo.

Tevez: 7. Gioca un'ora ad altissimi livelli, segna il 12° goal stagionale e fa ammattire da solo la difesa nerazzurra, non facendo mancare la solita abnegazione da mediano. Non deve gradire le situazioni nelle quali si trova solo davanti al portiere e dopo l'errore di Copenaghen fallisce la facile doppietta personale. Cala alla distanza e viene giustamente sostituito a partita ormai in cassaforte.

Padoin, Quagliarella e Peluso: n.g.