Juve facile ai quarti, ma a vincere sono soprattutto Conte e gli spettatori

Tutto secondo pronostico questo ottavo di Coppa Italia: Juve avanti con un ampio turnover. Basterebbero queste poche parole per raccontare una partita in cui il divario tecnico tra le due squadre era evidente anche a chi di calcio mastica veramente poco. Conte ha fatto ricorso a tutta la rosa a disposizione cambiando nove giocatori rispetto all’undici iniziale di domenica scorsa; solo Asamoah e Peluso hanno infatti trovato nuovamente una maglia da titolari.
Hanno impiegato 36 minuti i bianconeri per sbarazzarsi di un Avellino sicuramente volenteroso e desideroso di mettersi in mostra nel palcoscenico dello Juventus Stadium, ma distante anni luce da una squadra che presentava comunque parecchie varianti rispetto alla formazione tipo. Bene Giovinco che, dopo qualche problema fisico di troppo nell’ultimo periodo, è riuscito a sfruttare l’occasione a lui concessa con un bellissimo gol e i due assist per le altre due reti, rispettivamente di Caceres (l’uruguayano è il tredicesimo giocatore ad andare in gol in stagione, segno di come la squadra riesca ad interpretare alla grande l’ormai famoso “spartito” tanto caro al suo tecnico) e di Quagliarella, autore anche lui di una buona prova. Il fatto che i due attaccanti di “scorta” si siano fatti trovare pronti è sicuramente un altro ottimo segnale; bella anche la gara di Ogbonna, che sta entrando sempre più nel ruolo di centrale della difesa a tre: ferma gli avversari con buon tempismo, sfrutta la forza fisica e sa far ripartire molto bene l’azione. Marchisio e Padoin si sono limitati a svolgere il loro compito senza grandi spunti, mentre una nota di demerito va comunque attribuita a De Ceglie e Motta, che le loro cose migliori le hanno fatte solo con appoggi all’indietro: mai hanno saltato l’uomo, mai sono stati capaci di mettere un buon cross. Contentissimo invece per il rientro di Pepe, nella speranza che il problema alla coscia che lo affligge dall’estate del 2012 possa essere davvero superato una volta per tutte, visto che il numero 7 è stato uno dei protagonisti della splendida cavalcata verso il primo scudetto dell’era Conte.
Un Conte che non ci sta più a farsi associare impropriamente da alcuni organi di stampa alle indagini sul calcio scommesse in corso a Cremona: conscio di che piega avrebbero potuto prendere le domande, ha deciso di non presentarsi ai microfoni Rai nel post-gara che hanno riportato solo la sua decisione di aver dato mandato al suo legale d’intervenire per via giudiziaria. Non posso che condividere la scelta del Mister di non voler prestare più il fianco a insinuazioni di alcun tipo, ne abbiamo francamente le tasche piene. E per fortuna che negli studi Rai c’era ancora un giornalista come Xavier Jacobelli di ricordare a Marino Bartoletti i motivi di questo silenzio che tanto faticava a capire.