Juve, segnali positivi e un pareggio prezioso

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Al sedicesimo tentativo, Juventus-Real Madrid finisce in pareggio.
Non era mai accaduto, ma questo pareggio è stato molto più spettacolare di altre edizioni di questa sfida in cui una delle due contendenti aveva prevalso.
Un tempo a testa, con inizio titubante della Juve e il Madrid a fare subito la voce grossa; ma dopo una decina di minuti i bianconeri si sono scrollati di dosso le ansie e i timori che la posta in palio aveva indotto e hanno cominciato ad uscire dal guscio.
Da quel momento fino all'ultimo minuto della prima frazione solo Juve: dinamica, aggressiva, ordinata, un po' troppo frenetica sotto porta, ma Casillas salva il risultato finché Vidal trasforma il rigore che lo sciagurato Varane (pupillo di Zidane: Zizou, lascia perdere...) aveva inopinatamente causato.
Brivido finale di tempo per opera di Cristiano Ronaldo e nella ripresa entra subito in gioco lo sciagurato della serata di parte juventina: Martin Caceres.
Nel giro di pochi minuti l'uruguagio prima lancia Ronaldo via Benzema per il pareggio; poi perde il portoghese abilissimo a favorire l'imbucata vincente per Bale.
Ma la partita è troppo appassionante per finire qui, e nemmeno il tempo di provare a gestire il vantaggio che il Real Madrid restituisce campo alla Juve col risultato di ritrovare ancora in Varane il protagonista negativo: su cross di Caceres (che almeno parzialmente si riscatta) il francese perde Llorente e il basco insacca il suo settimo gol contro le merengues.
Il resto è un Madrid che tenta di mantenere possesso palla e prova ad affondare con i suoi solisti (alcuni brividi per Buffon), ma la Juve ribatte colpo su colpo, trovando un paio di ghiotte occasioni e impegnando ancora il solito Casillas, alla fine il migliore dei suoi.
Il doppio confronto dice che la Juve se l'è giocata contro il club più ricco del Mondo, uno squadrone costruito per vincere la "Décima" che dispone certamente di un attacco formidabile, ma al quale non è impossibile far male.
Cosa manca a questa Juve per scalare quel gradino?
Un po' di qualità, e si sapeva, d'altronde i fatturati e i budget di cui dispongono i galacticos sono tremendamente superiori rispetto alle possibilità juventine ma, a mio parere, a questa Juve manca ancora un bel po' di condizione fisica e soprattutto una grande vittoria che faccia svoltare la stagione.
Però la squadra appare in crescita, e il segnale è confortante.
C'era apprensione per una difesa a quattro con Bonucci, direi che l'esame può dirsi superato, considerando sempre che si aveva di fronte il Real Madrid.
C'era curiosità di confrontare il centrocampo bianconero e quello madridista: direi che la mediana bianconera è stata sostanzialmente superiore.
Bene Pogba finché ha retto il fiato, bene Pirlo e benissimo Asamoah in entrambe le fasi: mi resta il rammarico di non aver visto Kwadwo in campo dal primo minuto a Madrid.
In questo senso, il ghanese è un esempio lampante di cosa voglia dire fare esperienza in un torneo come la Champions League: lo scorso anno in Europa si liberava della palla come se scottasse, ora difende e propone con crescente personalità.
Ottimo Vidal, la vera anima di questa squadra, e ottimo e utilissimo Llorente, mentre Tevez ha dato tutto ma è mancato in zona gol, in alcune situazioni in maniera addirittura clamorosa per quelli che sono gli standard dell'Apache nel nostro campionato.
Marchisio poco appariscente, ma tre occasioni clamorose sono derivate da suoi inserimenti (tiro respinto da Marcelo, paratissima di Casillas, salvataggio sulla linea di Pepe), ragion per cui, seppur impiegato continuamente fuori ruolo, merita solo applausi.
Ora la classifica dice che la Juve è ultima nel girone, e non vince una partita di Champions League da sei turni (3 pareggi e 3 sconfitte) ma almeno ora la squadra di Conte ritorna ad avere il destino nelle proprie mani: con due vittorie si va agli ottavi, e potrebbe persino bastare una vittoria contro i danesi e un pari in Turchia, se Drogba e soci non dovessero vincere al Bernabeu.
Ipotesi che, al momento, non vorrei nemmeno considerare.