Juve travolgente: altre 4 pere per Lotito

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Nonostante i proclami di Petkovic e del mondo biancoceleste (“non finirà come all'Olimpico”) Lazio-Juventus o Juventus-Lazio, comunque la si giri e ovunque si giochi, termina sempre con lo stesso risultato. Facciamo finta che stasera si sia giocata la finale di Supercoppa nella sede consona e tradizionale, e che la partita di due settimane fa fosse un semplice anticipo di campionato... Appurato che i protetti di Olimpia quando vedono bianconero finiscono male, veniamo alle cose più importanti che la partita ci ha raccontato.
La Juventus è partita forte come nelle migliori edizioni; la prima mezz'ora è stata scintillante e la Lazio non ha mai visto palla se non con qualche tiro dalla distanza.
Ritmo, pressing, raddoppi sistematici e recupero feroce della palla per ripartire in verticale sono stati una meraviglia per gli occhi dei tifosi juventini.
I quattro gol sono, come quello di Genova e prima di Roma, derivati da iniziative pregevoli e lineari, frutto di movimenti e schemi di squadra che esaltano le qualità dei singoli.
Carlos Tevez è la risposta al fallimentare mercato delle punte condotto dalla Juve in questi anni.
Tre gol in tre partite ufficiali, quello di stasera con un movimento da attaccante che a Torino non si vedeva da tempo.
Tevez è cattivo, pressa e torna a dare una mano, salta l'avversario diretto e infastidisce il portatore di palla, e ribadisco un concetto già espresso dopo Samp-Juve: sembra essere nato per giocare in questa squadra, benché mi sembri ancora lontano dal top della condizione.
Certo che la sua vicinanza fa benissimo anche a Vucinic, che grazie alla vicinanza dell'Apache non è più l'unico giocatore di riferimento, l'unica fonte creativa negli ultimi metri.
Arturo Vidal, top scorer bianconero nella scorsa stagione, riprende il discorso mettendone due all'esordio casalingo, e se il secondo è un classico del repertorio con un inserimento su lancio in verticale (splendido Bonucci, che si è ripetuto nell'occasione del terzo gol), il primo è semplicemente fantastico, con un tocco preciso ed elegante  da centravanti vero che ruba il tempo al portiere.
La difesa sembra già rodata tranne qualche incertezza in Buffon, che regala a Klose la prima effimera gioia contro la Juventus, e i minuti finali di Ogbonna li vorrei rivedere.
Non che mi allarmi, però sarà stata l'emozione, il fatto di essere stato schierato in una posizione non sua, e chissà cos'altro, ma ho visto interventi e scelte assurde, scivoloni imbarazzanti e passaggi imprecisi.
Credo e spero sia solo un problema di emotività, altrimenti non sarebbero giustificati 13+2 milioni di investimento.
Infine, due parole su Antonio Conte che dopo la conferenza stampa di ieri stasera è tornato sulle sue dichiarazioni glissando ma non troppo: a mio parere ieri ha esagerato e forse lo sa anche lui, ma il personaggio che si è costruito probabilmente prevede certe reazioni, certe uscite.
Antonio Conte, con tutto il bene che gli voglio, non può sostenere che le cessioni di Matri e Giaccherini, due ottimi professionisti ma già poco impiegati lo scorso anno proprio per decisione del Mister, abbiano indebolito la Juve.
Credo piuttosto abbia bluffato per bene, e la risposta l'avremo a ore.
Le prossime 48  saranno le ultime del mercato, e vediamo come va a finire, se le cessioni degli ultimi giorni nascondono la volontà di chiudere per qualche altro elemento che possa conferire a questa rosa ancora più credibilità per la campagna europea.
Il vero cruccio di Conte.